Castello di Finale

FINALE EMILIA -’ Pronto lo studio di fattibilità per il Castello di Finale Emilia.  Il Comune ha approvato nei giorni scorsi  il progetto/studio di fattibilità del Castello, relativo alle Torri ed al corpo Centrale. Il progetto verrà trasmesso alla Soprintendenza per il parere e successivamente si perfezionerà il progetto esecutivo

Per la ristrutturazione e il rinforzo della struttura in chiave antisismica con  tiranti metallici e catene si prevede di spendere 3 milioni e 230 mila euro: 2 milioni di euro arriveranno dal Comune di Finale, e 1,2 milioni della Regione.

Il Castello tornerà a nuova vita esattamente com’era prima delle scosse del 2012 che lo hanno danneggiato. Ancheil Museo sarà riaperto.  La struttura originaria è ben documentata sia attraverso le immagini fotografiche sia attraverso i rilievi eseguiti in occasione degli interventi fatti a partire dagli anni ’60. La torre nord occidentale, benché conformata con diversa volumetria, è strettamente connessa alle due torri che fronteggiano il fronte sud occidentale della cinta del Castello

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E a Bondeno?

MIRANDOLA, SAN FELICE, FINALE EMILIA, CONCORDIA, CAVEZZO, MEDOLLA, CAMPOSANTO, SAN PROSPERO, SAN POSSIDONIO, BASTIGLIA, BOMPORTO, RAVARINO, NOVI, CARPI  E SOLIERA – Fino a 150 mila euro a fondo perduto per chi apre o rinnova un negozio o una qualsiasi attività aperta al pubblico nei centri storici della Bassa. E’ la misura prevista nel più recente bando per la ricostruzione emesso dalla Regione, che mette a disposizione 35 milioni di euro complessivi per rivitalizzare i centri storici dei Comuni distrutti dal terremoto del 2012.

Il nuovo intervento le associazioni di categoria lo valutano positivamente. Per richiedere il contributo è sufficiente stilare un progetto per insediare ex novo un negozio o ristrutturare una attività esistente. Non serve neanche allegare i preventivi.
Gli adempimenti burocratici, dunque, sono (relativamente) più semplici rispetto a quelli previsti da altre ordinanze che erogavano fondi per la ricostruzione. La risposta – positiva o negativa – è praticamente immediata e un progetto che non andava bene la prima volta potrà essere ripresentato. Non è tassativo avere già effettuato l’investimento e nemmeno essere già affittuari di uno spazio in paese.

Tra le spese finanziate, inoltre, ci sono anche quelle per la pubblicità.

“E’ un bando allo sportello – spiega Maurizio Brama, dirigente di Confcommercio Modena – vuol dire che il giorno 12 marzo, e nelle successive finestre, viene attivato lo spazio web di Sfinge in cui si può compilare la domanda. Ci sarà un contatore che renderà noto quante domande sono state presentate e al raggiungimento dell’esaurimento dei fondi il sistema si bloccherà, non saranno accolte più domande. Complessivamente prevediamo potrebbero essere finanziate un migliaio di attività in tutta l’area del cratere. E’ un’ottima opportunità – osserva Brama – e non bisogna preoccuparsi della scadenza della prima finestra, ci saranno altre occasioni”.

COSA VIENE FINANZIATO

Questo primo bando, per complessivi 35 milioni di euro, prevede contributi per l’insediamento di nuove attività in immobili localizzati in aree dei centri storici individuate dai Comuni. Attenzione a questa dizione: ogni Comune fa rientrare una sua propria porzione di territorio nell’area ammessa al finanziamento. Cavezzo, ad esempio considera finanziabili tutte le domande che riguardano l’intero sui territorio comunale, Mirandola comprende esplicitamente tutte le sue frazioni.

Non solo nuove attività. Il bando finanzia anche la riqualificazione, ammodernamento e ampliamento delle attività esistenti ed è destinato a Pmi, liberi professionisti, associazioni, fondazioni, enti no profit. L’importante è che prevedano che la sede sia aperta e accessibile al pubblico. Possono presentare domanda per un contributo pari al 70% della spesa ammessa, aumentata del 10% per imprese a presenza femminile e/o giovanile. L’importo massimo del contributo è di 150 mila euro.

Vai al testo del bando, clicca qui

DOVE

Gli interventi riguarderanno i 30 comuni che compongono l’area definita “cratere ristretto” (29 sono usciti a fine del 2018). Nel modenese sono: Bastiglia, Bomporto, Camposanto, Carpi, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Finale Emilia, Medolla, Mirandola, Novi di Modena, Ravarino, San Felice sul Panaro, San Possidonio, San Prospero, Soliera.

LE SCADENZE

Per la presentazione delle domande sono previste tre finestre. La prima, a cui è attribuito un budget di 15 milioni di euro, sarà dal il 12 marzo al 28 giugno 2019 (oppure al raggiungimento di 400 domande). La seconda finestra sarà dal 13 settembre al 29 novembre 2019, mentre la terza dal 15 gennaio al 29 maggio 2020.

Molti sono preoccupati che non riusciranno a presentare la domanda entro la prima scadenza, e per questo l’iniziale termine del primo marzo è stato spostato al giorno 12. C’è sicuramente chi si è mosso ed è pronto, si prevede che i primi 15 milioni di euro della prima tranche vengano assegnati in una decina di giorni. Ma per tutti gli altri ci sono due possibilità: presentare la domanda dal 13 settembre o presentarla dal 15 gennaio 2020.

 

GLI ESEMPI

Riqualificazione negozio di abbigliamento

Piccoli interventi in cartongesso  2000 euro
Impianto elettrico 5000 euro
Illuminotecnica 2000 euro
Condizionamento 4000 euro
Pc e stampante 2000 euro
Sito web 1000 euro
Spese pubblicitarie 2500 euro
Spese tecniche 2000 euro

Totale spese 20.500 euro

Contributo a fondo perduto: 14.350 euro
Contributo a fondo perduto se azienda femminile o di giovani: 16.400

Un nuovo ristorante

Cucina 70 mila euro
Impianti 20 mila euro
Arredamento 70 mila euro
Spese pubblicitarie 16 mila euro

Totale spese 176 mila euro

Contributo a fondo perduto: 123 mila euro euro
Contributo a fondo perduto se azienda femminile o di giovani: 140 mila euro

 

 

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Cimitero agibile a settembre

La parte gentilizia del cimitero è quasi completata. Martedì 10 luglio, il cimitero è stato meta di un sopralluogo anche da parte dell’architetto Gabriele Pivari della Sovrintendenza, venuto ad accertarsi che le rifiniture che verranno apportate siano pienamente in sintonia con quelle che dovranno essere le linee di completo restauro di un’opera monumentale tra le più importanti del territorio. «Il sopralluogo che è stato compiuto – avverte il sindaco, Fabio Bergamini – è stato funzionale alla verifica dei tempi di pieno recupero e consolidamento della struttura. E’ nostra intenzione restituire la parte gentilizia del cimitero, nella sua piena fruibilità e sicurezza, entro la metà di settembre. Anche se ci sarà comunque un secondo lotto di interventi che riguarderà un’altra porzione del campo santo del capoluogo». Un cimitero tra i più vasti in assoluto della provincia. Attualmente è stato depositato il progetto relativo al secondo stralcio del valore di un milione e 650mila euro, mentre il primo (in via di conclusione) è costato un milione e mezzo di euro, finanziati dall’Agenzia regionale per la ricostruzione. Ad accompagnare il sindaco Bergamini ed il funzionario della Sovrintendenza, Pivari, è stato il direttore dei lavori, l’architetto Matteo Casari: «L’intervento in fase di completamento ha riguardato la ricostruzione della parte crollata del cimitero, ma anche il consolidamento delle altre strutture. Ora stiamo predisponendo la rintonacatura e la tinteggiatura della parte interna delle volte (e la visita della Sovrintendenza è stata indirizzata anche a verificare questa parte dei lavori; ndr) assieme ad altre opere a terra». Per fare un esempio, la pavimentazione, che sarà ricostruita in maniera fedele rispetto a quella originale e della quale si trovano ancora porzioni integre all’interno dell’emiciclo del cimitero. Presente all’incontro anche l’ingegnere Enrico D’Arma di Alchimia. Un laboratorio di restauri che è stato impegnato anche nel recupero del Duomo di Ferrara e di Palazzo Gulinelli. Con la seconda tranche dei lavori, progettata dall’architetto Laila Filippi, sarà interessata la parte monumentale nel lato dell’ingresso di viale Borgatti. «Durante l’ultima ricorrenza dei morti – avvertono i tecnici – è stato doloroso dover dire ai parenti dei defunti che non potevano recarsi in visita sulle tombe in questa parte del cimitero, recintata per motivi di sicurezza, per via della presenza del cantiere. E’ stato predisposto un servizio per portare fiori e pensieri sulle lapidi irraggiungibili da parte del pubblico. Contiamo di restituire questa parte del cimitero alla comunità quanto prima».

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Comitato Verifica Ricostruzione

COMUNICATO STAMPA

Si è costituito un Comitato spontaneo per la verifica dell’erogazione dei fondi per la ricostruzione in Emilia, dopo il terremoto del maggio 2012.
Il Comitato assume la denominazione di “C.V.R.” (Comitato Verifica Ricostruzione) ed è composto da Biancardi Daniele, Baruffaldi Lorenzo, Gallerani Mirco, Mattarelli Marco, Toselli Gilberto, Zagni Nelson, Zaniboni Andrea.
Questi i componenti al momento della costituzione, ma il C.V.R. è aperto a tutti coloro che vorranno aderire al principio di cui il comitato si fa promotore, per il quale i fondi (denaro di tutti i cittadini) destinati alla ricostruzione post-sisma debbono essere conferiti esclusivamente a soggetti che hanno ricostruito immobili realmente danneggiati dal terremoto ed erano utilizzati al momento degli eventi tellurici.
Detti edifici, come prevede la legge, debbono poi essere ripristinati con la medesima destinazione d’uso e così utilizzati.
I componenti del comitato hanno maturato esperienze amministrative in enti pubblici e/o associazioni, potendo così valutare qualificate riflessioni su di un fenomeno che ha visto l’impiego di ingenti risorse pubbliche destinate a privati.
E’ sotto gli occhi di tutti come nel dopo sisma, ruderi fatiscenti da anni, siano diventate nuove costruzioni realizzate con i fondi destinati alla ricostruzione dal terremoto.
Nei comuni dell’Alto Ferrarese decine di casi hanno visto fienili ricostruiti con tecniche e materiali tipici di ville o palazzine, che fanno pensare ad un utilizzo non conforme all’uso per cui sono stati finanziati e potrebbero trasformarsi in abitazioni, se l’istruttoria della pratica Comunale di MODIFICA D’USO fosse benevolmente favorevole.
E’ su questi casi che il C.V.R. vuole accendere i riflettori per far luce su come questo possa accadere, interrompendo una filiera di silenzi, complicità ed omissioni da parte degli organi di controllo.
Il C.V.R. si propone di sottoporre all’attenzione della Magistratura tutti i casi nei quali ravviserà palesi violazioni delle norme che hanno regolato l’erogazione dei fondi per la ricostruzione, chiedendo anche un incontro con la Procura della Repubblica per illustrare direttamente le modalità ed i meccanismi che hanno consentito manipolazioni a danno del pubblico interesse.

Il C.V.R. invita gli organi di comunicazione ad una conferenza stampa di presentazione, che si terrà lunedì 13 febbraio 2017, ad ore 18:00, presso l’Enoteca cantina Balboni, in Cento via Ferrarese n.98 .

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Ricostruire, ma come?

Ricostruire, ma come? Un interrogativo, spesso legato a molte incognite, tra chi vorrebbe scegliere la strada delle nuove costruzioni, con tutti i crismi dell’antisismica, ma che si scontra anche con la filosofia del recupero e miglioramento del patrimonio esistente. Ricostruendo in modo identico o tenendo conto delle mutate condizioni. Sarà un po’ questo dualismo il leit motiv della conferenza organizzata per giovedì 12 dicembre, alle ore 21, in pinacoteca a Bondeno.

Dal titolo: “Ricostruzione post-sisma e scenografia del territorio”. Introdurrà l’incontro il sindaco, Alan Fabbri, ma saranno presenti anche l’architetto Fabrizio Magnani dell’ufficio tecnico ed altri relatori esperti. Paola Sonia Gennaro, docente all’Università di Udine (ma lo è stata anche a Ferrara), interverrà sul tema: “L’importanza della memoria nella ricostruzione del Friuli”, devastato dal sisma quasi quaranta anni fa. Andrea Sardo (direzione regionale per Beni culturali e paesaggistici dell’Emilia-Romagna) parlerà del ruolo dell’unità di crisi, istituita presso il ministero. Infine, l’ingegnere Stefano Zanella (della diocesi di Ferrara-Comacchio) parlerà delle scelte “diocesane nell’architettura del sacro”. Per informazioni: 0532-899234.

Ricostruire Finale Emilia

IL PIANO DELLA PARTECIPAZIONE

 

Sindaco di Finale Emilia: Fernando Ferioli

Assessore alla Cultura: Massimiliano Righini

 

Coordinamento:

Matteo Agnoletto, Laboratorio “Ricerca Emilia” – Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna

Sabina Tattara, Laboratorio “Ricerca Emilia” – Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna

 

Il Comune di Finale Emilia insieme al Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna avvia il Piano della Partecipazione per un confronto con la cittadinanza e le associazioni di settore verso la definizione delle linee guida per il Piano della Ricostruzione, il nuovo strumento urbanistico in fase di attuazione da parte dell’Amministrazione come indicato dalle specifiche ordinanze della Regione Emilia-Romagna.

 

Il Piano della Partecipazione sarà coordinato dal Laboratorio “Ricerca Emilia” dell’Università di Bologna e si articolerà in 6 incontri pubblici che si svolgeranno nel mese di settembre, incentrati su specifici temi:

 

  1. I monumenti storici
  2. Il Centro urbano, la viabilità e il paesaggio del fiume
  3. Il patrimonio pubblico e i servizi
  4. Il patrimonio rurale e l’agricoltura
  5. Le aree commerciali e la riconversione del polo produttivo
  6. Abitare Massa Finalese

 

Il Piano della Partecipazione individuerà con la cittadinanza gli obiettivi per la ricostruzione e la riconfigurazione del paesaggio. Il Piano della Partecipazione si articolerà mediante il “Laboratorio delle idee” al quale si invitano i cittadini di Finale Emilia ad iscriversi. Durante gli incontri saranno messi a disposizione dei questionari agili al fine di raccogliere proposte ed osservazioni per individuare le principali problematiche da risolvere per restituire a Finale Emilia un ruolo centrale e di inedito valore nei settori del commercio, del turismo e della cultura, dell’agricoltura e della produzione, come ripresa efficace dopo il sisma del maggio 2012.

 

Nel frattempo sono a buon punto anche gli accordi per la ricostruzione del Castello:

http://www.finalenews24.it/cultura-e-spettacolo/tradizione-e-gastronomia/item/1865-verso-la-ricostruzione-del-castello.html