Nikola Tesla è senza ombra di dubbio uno degli uomini più geniali e controversi della storia. A lui sarà dedicato un convegno, venerdì 18 gennaio (ore 20,30) in pinacoteca, per parlare della sua opera e del “cosmo”. Un tema che molti ricercatori indipendenti accostano alle brillanti intuizioni di Tesla. Ufficialmente, la contesa su come distribuire la corrente elettrica alternata fu vinta da Edison, che a differenza di Tesla aveva il “pallino degli affari”, per così dire. Ma, certamente, è innegabile che molte delle tecnologie attuali hanno avuto questo insolito studioso come proprio progenitore. «La trasmissione a distanza, la tecnologia wireless e anche quella dei droni derivano in gran parte dalle scoperte e dagli esperimenti condotti da Tesla – spiega il vicesindaco con delega alla promozione del territorio, Simone Saletti –. La cui figura è ancora oggi avvolta nel mistero e per molti aspetti controversa. Sarebbe utile cercare di capire come la sua tecnologia possa risultare utile oggi per migliorare la qualità della vita delle persone». Allo scopo di saperne di più, arriverà a Bondeno uno dei maggiori esperti dello scienziato, vale a dire Matteo Tenan. Il quale illustrerà al pubblico l’importanza della legge sulla risonanza, nel progresso umano, oltre ad una serie di risvolti ancora insoluti. Immancabile, anche nella locandina dell’evento, l’icona della Wardenclyffe Tower: una delle prime (altissime) torri aeree per la trasmissione senza fili. L’energia elettrica – secondo Tesla – poteva essere trasmessa senza fili, ma quando il magnate che finanziò il progetto scoprì che l’idea di Tesla era quella di un’energia “libera” (ovvero gratuita) non se ne fece più niente. La gigantesca torre fu demolita nel 1917, assieme alle posizioni portate avanti dal ricercatore. Anche se, ad oggi, nessuno è stato più in grado di replicare completamente i suoi esperimenti per il trasferimento a grande distanza (e senza fili) dell’energia elettrica.
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Marcello Tassini
Paolo Fabbri

Mostra Vidoni
Venerdì 13 Maggio ore 17, presso Biblioteca Ariostea di Ferrara
LA FOTOCAMERA DI ATLANTE
L’Orlando furioso nella fotografia costruita contemporanea
A cura di Roberto Roda
Che il Furioso abbia esercitato i suoi incantamenti anche nell’universo della fotografia può apparire incredibile. Meno conosciute rispetto alle opere di tanti pittori e illustratori, sono invece numerose le sperimentazioni artistiche in cui l’obbiettivo di una fotocamera ha cercato di penetrare l’universo del Furioso, con risultati degni di nota: da Michelangelo Giuliani a Bruno Vidoni da Vittorio Ardizzoni a Ivano Ferrari da Marco Bolognesi al lettone Arthur Berzinsh. Ricerche forse poco note al grande pubblico, ma davvero meritevoli di attenzione.
Per il ciclo Il Presente Remoto – Conversazioni etno-antropologiche a cura del Centro Etnografico Ferrarese
In occasione dei Cinquecento anni dalla pubblicazione dell’Orlando furioso
La seconda guerra mondiale
