Natura morta con candela, 1973_180x235.jpg
Natura morta con candela, 1973_180x235.jpg
di Paola Paganelli
Non conoscevo l’artista Renzo Biasion, ma sabato 5 settembre sono andata all’inaugurazione di una sua mostra antologica al Museo MAGI di Pieve di Cento, certa che avrei visto opere di sicuro interesse e valore artistico, così come sempre accade in questo luogo in cui la qualità delle opere esposte non è mai messa in discussione.
Si entra al MAGI, un Museo ricavato da un ex fabbricato industriale, e ti dimentichi all’istante di trovarti in un piccolo paese di pianura fra Bologna e Ferrara. Gli enormi spazi , sia interni che esterni, custodiscono uno straordinario patrimonio artistico dei maestri storici del novecento come raramente capita di vedere in Musei di grandi città. Qui vengono ospitate anche mostre temporanee che evidenziano in particolar modo le emergenze dell’arte contemporanea. Un vero centro di eccellenza che rappresenta al meglio l’energia del luogo e delle persone che lo animano.
A rendere omaggio al pittore, giornalista e scrittore Renzo Biasion, nel centenario della nascita, eravamo davvero in tanti, ed è stato un piacere ascoltare brevi racconti della sua vita, sia da parte del figlio dell’artista che del critico d’arte e amico Franco Basile. Si respirava una sincera aria di festa e di commozione insieme, nell’enorme sala al piano terra in cui eravamo riuniti per la presentazione della mostra curata da Valeria Tassinari.
Nelle ampie sale del primo piano, ci attendevano in silenzio le numerose opere del Maestro. Un susseguirsi di case di periferia dove non sfuggiva la mancanza della presenza umana, percepita tuttavia attraverso le imposte socchiuse o i panni stesi. Caseggiati un po’ anonimi, resi suggestivi dalla forza espressiva del colore steso con abilità e determinazione.
Il mio sguardo ha finito però per concentrarsi maggiormente sulle tele raffiguranti degli interni: lo studio, un salotto, un angolo di casa, una poltrona blu, un divano di velluto rosso che accoglieva due languide rose appassite..… In queste opere così intime, emergeva non solo l’abilità del pittore ma anche la sua capacità di cogliere, nelle cose, l’animo più profondo, come solo un vero artista sa fare.
Ho salutato intimamente Biasion e il MAGI al calare della sera. Nei miei occhi, il rosso del tramonto si è fuso all’istante con il rosso saturo di quel divano di velluto che tanto mi aveva emozionato e ho sorriso.