Calma

Ma già prima della comparsa del Covid, la polmonite contratta fuori dall’ospedale era la quinta causa di morte nel mondo, e uccideva anche cinquantenni e bambini.  Il Covid ha il tipico andamento epidemico dell’influenza. Circola in autunno e inverno più che in estate. Uccide cinque-sei volte di più. Ma quello che deve spaventare non sono tanto i morti, perché alla fine del 2020, su base nazionale, i numeri dei decessi per complicazioni respiratorie saranno simili a quelli del 2018.  Bisogna guardare alla morbilità del virus, ovverosia quanta gente è malata ora: è il numero dei contagiati, non la loro gravità che può mandare in tilt gli ospedali. Se cambi regole significa che non sei convinto di quanto hai deciso. Ma c’è un’attenuante: questa infezione è molto dinamica e la conosciamo ancora poco. Potremmo conviverci per anni: bisogna imparare a vivere con il Covid, gestirlo, creare reparti specializzati, e medici pronti, tracciare bene il territorio: si tratta di un’infezione virale brutta ma come ne abbiamo avute altre in passato.  Ora spaventa è arrivato all’improvviso, come uno tsunami. Alcuni testimoni dello tsunami non sono più tornati in mare. E poi perché ci è stata raccontata male: i media fanno vedere solo la parte negativa, i camion con le bare, gli intubati, e così trattiamo qualsiasi positivo come uno appena uscito dal reattore nucleaer di Chernobyl.  Diamo il bollettino di guariti e dimessi, non solo di positivi, ricoverati e morti. Guardiamo anche il bicchiere mezzo pieno. Molto terrore e molti contagi sono generati dalla poca chiarezza». Il vaccino ci aiuterà, ma non farà sparire il Covid. C’è anche il vaccino per l’influenza, ma non l’ha debellata. Comunque bisognerà attendere almeno sei mesi per avere numeri significativi sulla profilassi».

Fonte: Matteo Bassetti Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, presidente della Società Italiana di Terapia Antinfettiva

FAQ

NOTA: Le linee guida qui presentate sono volutamente ridotte al minimo indispensabile.

D: Se mi vengono febbre e raffreddore, devo correre al Pronto Soccorso?
R: No. Contribuiresti solo a intasarlo, sottraendo assistenza a chi ne ha veramente bisogno.

D: Allora corro dalla mia dottoressa, perché ho tanta paura della CoViD-19.
R: Aspetta, anche i medici di famiglia sono sommersi da richieste improprie.

D: Allora che faccio?
R: Te ne stai a casa e ti curi come fai di solito con l’influenza.

D: Io sono piuttosto indisciplinato, mi rammenti le cose fondamentali?
R: Riposo, liquidi in abbondanza, Paracetamolo 500-1000 mg. x 2-3 volte al dì a stomaco pieno.

D: E se non mi passa?
R: Se non incominci a star meglio entro un paio di giorni, chiama il tuo medico di famiglia. Lui è in contatto con l’USCA (1) e assieme, in base ai protocolli concordati (2), valuteranno se iniziare la terapia con cortisone, oltre ad attivare gli accertamenti e le protezioni del caso.

D: E basta?
R: Sì, se non hai altre malattie croniche.
Altrimenti il tuo medico, sempre in contatto con l’USCA, potrà associare Eparina sottocute ed aggiustare la terapia in atto.

D: La mia dottoressa è brava e coscienziosa, ma non ha pratica ospedaliera.
R: Appunto, lei e l’USCA sanno gestire al meglio la tua situazione tenendoti a casa. Ma saprebbero anche farti ricoverare nel reparto più appropriato, se opportuno.

D: Se mi ricoverano mi intubano, e io ho paura…
R: Col trattamento iniziato a domicilio non ci sarà bisogno di sottoporti a ventilazione forzata: basterà un po’ di ossigeno con dispositivo normobarico (occhialini o maschera semplice). Inoltre verrà monitorato l’andamento della malattia acuta e di quelle soggiacenti, con gli aggiustamenti terapeutici del caso. Se opportuno riceverai il plasma iperimmune, che contiene gli anticorpi delle persone già guarite da Covid-19. Quasi certamente nel giro di pochi giorni verrai dimesso.

D: Tutto qua?
R: Tutto qua, in estrema sintesi.

D: Ma allora, perché tutta questa baraonda mondiale?
R: La baraonda è soprattutto una questione di geopolitica, penso, ma io sono esperto “solo” di malattie infettive.

[1] USCA: Unità Speciali di Continuità Assistenziale (http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=4188

[2] In Italia non abbiamo ancora UN DOCUMENTO con le LINEE GUIDA NAZIONALI per il trattamento della Covid-19. Abbiamo centinaia di “linee guida” pubblicate da chiunque. Hanno un elemento in comune: in dozzine di pagine mescolano informazioni corrette con sproloqui su questioni di dettaglio.

SOTTOSCRITTO DA:

Dr. Leopoldo Salmaso
Specialista in Malattie Infettive e Tropicali
Specialista in Sanità Pubblica
già “Esperto del Min. Affari Esteri” in Tanzania
già Direttore Distretto 3, AULSS 16 Padova

Dr. Renzo Scaggiante
Specialista in Malattie Infettive
Specialista in Pediatria
Direttore UOC e Dip. Provinciale Malattie Infettive, Belluno

Dr.ssa Annamaria Cattelan
Specialista in Malattie Infettive
Specialista in Malattie App. Respiratorio e Tisiologia
Direttore UOC Mal. Infettive e Tropicali, Az. Ospedale-Università di Padova

Dr.ssa Valeria Mina
Specialista in Organizzazione Servizi Sanitari di Base
Responsabile SSD Assistenza Primaria, Asl Torino 4.