Tiro al piccione

A fronte dei danni alle culture segnalati dalle imprese agricole del territorio, la Regione Emilia-Romagna ricorda che è attivo il Piano di controllo per piccione e storno, fino al limite massimo di 25mila capi, approvato con l’obiettivo di prevenire i danni alle coltivazioni causati dalla sovrappopolazione di queste specie.

La misura è necessaria dopo che il lockdown dovuto all’emergenza coronavirus ha ridotto drasticamente i potenziali interventi di controllo e prevenzione delle colture presenti nel Piano faunistico regionale, ed è a integrazione del controllo fino alla partenza della stagione venatoria, prevista per il prossimo 17 settembre.

Le Polizie provinciali e gli uffici dell’agricoltura sul territorio sono già stati avvisati del provvedimento e delle regole di segnalazione che i cacciatori autorizzati dovranno trasmettere ai propri Atc entro il 30 settembre per lo storno ed entro il 15 ottobre per il piccione.

La Regione potrà sospendere il Piano qualora dovesse essere superato il limite massimo di capi prelevati.

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Calendario venatorio

Nelle due settimane di apertura della caccia alla selvaggina stanziale (tra cui lepri e fagiani) che si sono svolte a partire da domenica 16 settembre, i cacciatori controllati dalla Polizia provinciale e dalle guardie volontarie sono stati quasi 400, soprattutto nelle aree di maggiore affluenza che sono state quelle intorno a Modena e comuni confinanti, oltre all’area nord del territorio provinciale.

I verbali emessi sono stati 19, soprattutto per il mancato rispetto delle distanze da abitazioni e strade e per non aver indossato gli indumenti ad alta visibilità, obbligatori per tutti i cacciatori per motivi di sicurezza.

Per le segnalazioni è disponibile il numero della Polizia provinciale (059 209525 attivo dalle ore 6,30 alle 18,30).

Fabio Leonelli, comandate della Polizia provinciale, nel richiamare il rispetto della normativa, ricorda che le distanze di sicurezza sono di 50 metri dalle strade e 100 dalle case; per i trasgressori la sanzione prevista è di 206 euro.

Sullo svolgimento dell’attività venatoria sono impegnati 15 agenti della Polizia provinciale e circa 70 guardie volontarie che garantiscono, con il coordinamento degli agenti, la vigilanza sul territorio.

La caccia alla selvaggina stanziale che coinvolge oltre quattro mila cacciatori modenesi, più circa 1.500 da altre province, si svolge fino al 2 dicembre con tre giornate a settimana a scelta del cacciatore, mantenendo il martedì e venerdì come giornate di “silenzio venatorio”; dal 1 ottobre parte la caccia al cinghiale

Nel calendario venatorio regionale, disponibile nei siti della Provincia e Regione, sono elencate tutte le regole, le limitazioni ai carnieri, le specie cacciabili e le modalità di caccia.

Intanto, parte lunedì 1 ottobre la caccia collettiva al cinghiale con i metodi della “braccata”(minimo 15 persone con più cani) e della “girata” (minimo quattro cacciatori e un solo cane).

Come prevede il calendario venatorio, l’attività avviene tutti i giorni, tranne martedì e venerdì giornate di silenzio venatorio, e coinvolge oltre due mila doppiette abilitate dopo aver frequentato un corso autorizzato dalla Provincia.

Per i cacciatori alla piccola fauna stanziale che frequentano le aree dove si svolge questo tipo di caccia c’è l’obbligo di indossare indumenti a “ad alta visibilità”: ogni cacciatore è tenuto ad indossare almeno un capo di abbigliamento (giacca, gilet, copricapo) di colore giallo o arancione per risultare maggiormente visibile, garantendo una maggiore sicurezza.

L’attività è consentita secondo piani di prelievo approvati dalla Regione e  contribuisce a mantenere l’equilibrio faunistico, riducendo i danni all’agricoltura, non solo in Appennino ma anche nella zona pedecollinare.

Prosegue intanto la caccia alla selvaggina stanziale, come lepri e fagiani che coinvolge oltre quattro mila cacciatori modenesi, più circa 1.500 da altre province; l’attività si svolge con tre giornate a settimana a scelta del cacciatore, mantenendo il martedì e venerdì come giornate di “silenzio venatorio”.

I controlli sullo svolgimento dell’attività venatoria sono garantiti dalla Polizia provinciale

Nel calendario venatorio regionale, disponibile nei siti della Provincia e Regione, sono elencate tutte le regole, le limitazioni ai carnieri, le specie cacciabili e le modalità di caccia.

 

 

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Preapertura della caccia

Parte il 3 settembre, con la prima domenica di preapertura, la stagione venatoria 2017-2018: solo di giovedì e domenica, i cacciatori potranno cacciare da appostamento fisso e temporaneo tortore, gazze, cornacchie grigie, ghiandaie, merli. La preapertura terminerà giovedì 14 settembre e domenica 17 si apre la caccia alla selvaggina stanziale che coinvolge oltre quattro mila cacciatori modenesi più circa 1.500 da altre province.

Lo prevede il calendario venatorio regionale che sarà presentato venerdì 1 settembre (dalle ore 15.30) a Modena nel corso di un incontro, promosso dalla Provincia,  nell’aula magna dell’istituto Fermi di Modena (via Luosi 23) alla presenza di Simona Caselli, assessore regionale all’Agricoltura, caccia e pesca; Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena, Fabio Leonelli, comandante della Polizia provinciale, i rappresentanti delle associazioni venatorie, agricole e dei soggetti interessati.

Come sottolinea Muzzarelli l’incontro serve a illustrare il calendario e fare il punto sull’attività alla luce della «positiva collaborazione del mondo venatorio nella gestione faunistica del territorio al fine di mantenere un corretto equilibrio tra le specie grazie anche al ruolo dei cacciatori coadiutori che insieme alla Polizia provinciale gestiscono i piani di controllo degli ungulati, a tutela dell’agricoltura».

E LA CACCIA AL CINGHIALE RIPARTE IL PRIMO OTTOBRE1

In base al calendario nei giorni di preapertura si potrà cacciare solo fino alle 13 delle giornate di giovedì e domenica e non si potrà svolgere attività venatoria all’interno delle Zone di protezione speciale (Zps).

Tra le limitazioni spiccano quelle per la tortora e il merlo: è consentito il prelievo, con un carniere giornaliero di cinque capi per il merlo e 15 per la tortora. Per tutte le altre specie il limite giornaliero è di 25 capi.

La preapertura della caccia si aggiunge alla caccia di selezione agli ungulati, capriolo e cinghiale, già aperta da alcuni mesi e all’addestramento cani (non consentito negli orari in cui è praticata la preapertura).

Da domenica 17 settembre per due settimane la caccia alla selvaggina stanziale prosegue al giovedì e alla domenica, mentre dal 3 ottobre al 30 novembre con giornate a scelta del cacciatore (due a settimana).

Nel calendario venatorio, disponibile nel sito della Regione, sono elencati tutte le limitazioni ai carnieri, le specie cacciabili e le modalità di caccia.

 

In base al calendario venatorio da domenica 1 ottobre parte la caccia collettiva al cinghiale con i metodi della “braccata”(minimo 15 persone con più cani) e della “girata” (minimo quattro cacciatori e un solo cane); avviene tutti i giorni, tranne martedì e venerdì giornate di silenzio venatorio, e coinvolge oltre due mila doppiette abilitate dopo aver frequentato un corso autorizzato dalla Provincia.

Per i cacciatori alla piccola fauna stanziale che frequentano le aree dove si svolge questo tipo di caccia c’è l’obbligo di indossare indumenti a “visibilità alta”: ogni cacciatore è tenuto ad indossare almeno un capo di abbigliamento (pantaloni, camicie, gilet e cappello) di colore giallo o arancione per risultare maggiormente visibile, garantendo una maggiore sicurezza.

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Caccia virtuale con proiettili reali

Da un’agenzia di stampa specializzata in notizie per italiani nel mondo, apprendiamo che un appassionato di caccia aveva allestito un sito da cui si poteva sparare ai cervi, con fucili di precisione opportunamente piazzati in un bosco.
In pratica un videogioco con vere vittime!
Trovate tutto l’articolo al link sotto con le implicazioni del caso; ne anticipiamo una: la colpa non è di internet, ma della umana natura.
Riferimenti: News Italia Press