Centro polifunzionale a Bondeno


Ogni  cilindro ospiterà funzioni distinte. Quello di dimensioni maggiori ha una grande sala di 250 mq dalla struttura estremamente flessibile, che potrà essere utilizzata per conferenze, rappresentazioni teatrali, esposizioni ed attività sportive leggere (corsi di aerobica, yoga, ginnastica per anziani), mentre quello piccolo sarà un centro di promozione delle specialità enogastronomiche locali.

La tecnica costruttiva è mista in acciaio e legno. Le pareti circolari sono interamente vetrate per ottimizzare l’illuminazione naturale e la permeabilità visiva. Una schermatura in acciaio protegge le vetrate dal sole al fine di ottimizzare l’irraggiamento ed il riscaldamento passivo interno. Un sistema di pannelli fotovoltaici sulla copertura del cilindro grande garantisce la produzione elettrica per la gestione di entrambi gli edifici.

“Lo strumento giuridico utilizzato per questa iniziativa, il Trust –  dichiara Piero Gnudi, Garante del Trust Nuova Polis Onlus –  è del tutto innovativo per la realizzazione di opere con finalità di beneficenza. Abbiamo infatti richiesto, ed ottenuto, grazie alla sensibilità dell’Agenzia delle Entrate,  riconoscimento del Trust quale ONLUS, grazie al quale tutti i fondi donati dai privati sono stati effettivamente ed esclusivamente utilizzati per coprire i costi sostenuti per la realizzazione delle opere.”

“A dimostrazione dei valori che sottendono al fare impresa nel nostro territorio –  ha dichiarato Luigi Castagna, componente del Trust  in rappresentanza di Confservizi   –   abbiamo deciso di donare alle popolazioni colpite dal terremoto nuovi spazi di aggregazione sociale, di grande qualità architettonica, tecnologica, sostenibile e funzionale, costruiti con tecniche e materiali innovativi.”

“L’opera di Bondeno –  ha aggiunto Mario Agnoli, componente del Trust  in rappresentanza di Confindustria –  è dedicata in particolare ai giovani: vogliamo dare loro un messaggio di fiducia, spronarli a studiare sempre di più e, perché no, diventare imprenditori.  L’inaugurazione di questa struttura, simbolo di rinascita, coincide anche con la ripresa dell’economia”-

“L’iniziativa dimostra anche il valore della rappresentanza –  ha dichiarato Massimo Zanirato, in rappresentanza di CGIL, CISL, UIL –  in quanto è grazie all’impegno delle organizzazioni datoriali e sindacali che è stato possibile raccogliere tante risorse a livello nazionale”.

I lavori di progettazione sono stati affidati ad un professionista di chiara fama, l’architetto Mario Cucinella e il suo Studio Mario Cucinella Architects. Per realizzare il progetto e verificare le aspettative delle comunità sono stati selezionati sei giovani architetti e ingegneri under 35, residenti nelle aree del sisma, che sono stati protagonisti del Workshop Costruire per ricostruire.

“Nel dramma di queste terre e di quelle del Centro Italia, colpite dagli eventi sismici –  ha affermato Mario Cucinella  –  noi architetti dobbiamo a queste comunità tutto il nostro sforzo creativo. L’esempio della ricostruzione dell’Emilia-Romagna dimostra come la forza di una collettività si sia rappresentata con l’architettura di nuove scuole e nuove opere al servizio dei cittadini. Non solo com’era dov’era, ma soprattutto come sarà. Dobbiamo immaginare che da questa grande sofferenza Ri-costruiremo meglio, con più attenzione, senza compromessi su sicurezza sismica e sicurezza ambientale. L’architettura di qualità promuove valori importanti come la bellezza, il design, l’ecologia, la qualità ambientale, l’innovazione, la sostenibilità e contribuisce a dare valore al territorio creando una nuova empatia con il paesaggio. La bellezza è contagiosa!”

I criteri nell’affidamento dei lavori sono stati sicurezza, rigore e massima trasparenza.  Le  imprese sono state  individuate in base a  requisiti tra i quali l’iscrizione nella white list  prevista dal  Protocollo di legalità sottoscritto tra Istituzioni, associazioni datoriali e sindacati, una comprovata capacità costruttiva e tecnologica e la prossimità, per valorizzare il tessuto produttivo locale. I Comuni hanno messo a disposizione le aree a titolo gratuito e hanno accelerato gli iter per le necessarie autorizzazioni.

Alla cerimonia sono intervenuti, in rappresentanza delle Istituzioni, il Sindaco del Comune di Bondeno Fabio Bergamini, il Vice Presidente della Provincia di Ferrara Andrea Marchi e Luciana Serri, Presidente della Commissione Politiche economiche della Regione Emilia-Romagna.

https://www.sulpanaro.net/2017/12/un-centro-polifunzionale-dono-ai-terremotati/

Città di carta, città di pietra

La mostra propone alcuni momenti significativi del percorso professionale di Carlo Savonuzzi (1897-1973), ingegnere e architetto di cultura europea eppure fortemente legato alla lezione architettonica della città d’origine, Ferrara, dove opera sia come ingegnere comunale sia come libero professionista, nel periodo compreso tra la metà degli anni Venti e il 1972.
La sua attività si esprime, fin dagli anni Trenta, in ambiti diversi, che spaziano dall’urbanistica al restauro, come attestano gli interventi sul piano urbano realizzati con il fratello Girolamo nel quadrivio novecentista non lontano dal Castello Estense e i numerosi incarichi di progettazione e direzione dei lavori nell’antico palazzo Ducale, attuale residenza municipale, nelle sale e nel giardino del Palazzo dei Diamanti. Agli anni Trenta risale anche la progettazione di edifici di primaria importanza per la vita cittadina ferrarese, tra cui il foro boario, il serbatoio monumentale dell’acquedotto, il campo sportivo, il mercato coperto, la scuola elementare “Umberto I” (oggi “Alda Costa”), il liceo musicale “Girolamo Frescobaldi” e l’attiguo complesso del dopolavoro “Giovanni Boldini”.

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Ricostruire Finale Emilia

IL PIANO DELLA PARTECIPAZIONE

 

Sindaco di Finale Emilia: Fernando Ferioli

Assessore alla Cultura: Massimiliano Righini

 

Coordinamento:

Matteo Agnoletto, Laboratorio “Ricerca Emilia” – Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna

Sabina Tattara, Laboratorio “Ricerca Emilia” – Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna

 

Il Comune di Finale Emilia insieme al Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna avvia il Piano della Partecipazione per un confronto con la cittadinanza e le associazioni di settore verso la definizione delle linee guida per il Piano della Ricostruzione, il nuovo strumento urbanistico in fase di attuazione da parte dell’Amministrazione come indicato dalle specifiche ordinanze della Regione Emilia-Romagna.

 

Il Piano della Partecipazione sarà coordinato dal Laboratorio “Ricerca Emilia” dell’Università di Bologna e si articolerà in 6 incontri pubblici che si svolgeranno nel mese di settembre, incentrati su specifici temi:

 

  1. I monumenti storici
  2. Il Centro urbano, la viabilità e il paesaggio del fiume
  3. Il patrimonio pubblico e i servizi
  4. Il patrimonio rurale e l’agricoltura
  5. Le aree commerciali e la riconversione del polo produttivo
  6. Abitare Massa Finalese

 

Il Piano della Partecipazione individuerà con la cittadinanza gli obiettivi per la ricostruzione e la riconfigurazione del paesaggio. Il Piano della Partecipazione si articolerà mediante il “Laboratorio delle idee” al quale si invitano i cittadini di Finale Emilia ad iscriversi. Durante gli incontri saranno messi a disposizione dei questionari agili al fine di raccogliere proposte ed osservazioni per individuare le principali problematiche da risolvere per restituire a Finale Emilia un ruolo centrale e di inedito valore nei settori del commercio, del turismo e della cultura, dell’agricoltura e della produzione, come ripresa efficace dopo il sisma del maggio 2012.

 

Nel frattempo sono a buon punto anche gli accordi per la ricostruzione del Castello:

http://www.finalenews24.it/cultura-e-spettacolo/tradizione-e-gastronomia/item/1865-verso-la-ricostruzione-del-castello.html