Ma noi no…


Chi ha potuto prenotare in tempo, avrà la possibilità di vedere lo spettacolo di Cochi e Renato il 12 a Copparo o il 13 a Cento; a Bondeno noi abbiamo un teatro con l’affitto e le utenze pagate fino a giugno 2007, ma noi non li vedremo.
Poco importa naturalmente, per citare una canzone proprio di Cochi e Renato del 1974: “Io ci ho la macchina, un bel mestiere, ci ho la mutua, ci ho la casa al terzo piano, ci ho i servizi col bidé, che me ne frega a me…”

Il fatto è che, come accade al protagonista della canzone, questa situazione non è eterna: a forza di non preoccuparsi di quello che ci portano via come comunità (cinema, teatro, ospedale, industrie ecc. ecc.) verrà il momento che ci dovremo preoccupare.
Non sarebbe meglio farlo prima che sia troppo tardi?

Riferimenti: e la vita, la vita

Solo posti in piedi


Vorrei affrontare un argomento decisamente terra terra, ma forse sono proprio questi ad avere maggior presa e ad essere più facilmente risolvibili. Nel corso di una mia recente visita al laboratorio analisi dell’ospedale di Bondeno ho potuto apprezzare l’opera di razionalizzazione del servizio con assegnazione di numero all’utente per l’accettazione, la divisione dell’area di attesa tra parte amministrativa e parte medica e la efficienza e gentilezza del personale.
Peccato che a fronte di un’utenza di almeno 150 persone per giorno concentrate in un’ora, l’area riservata all’utenza sia di metri 3×4 circa con solo una ventina di sedie; in questa situazione, come è prevedibile, la maggior parte della gente è costretta a stazionare in piedi nell’atrio (da dove non si vede il numero e non si sentono le chiamate) e le sedie, che dovrebbero essere destinate a chi aspetta o esce dal prelievo, siano così occupate da chi deve ancora accedere all’accettazione.
Situazione facilmente prevedibile, ma: possibile che in un ospedale dismesso come il nostro, non ci siano spazi più ampi per ricollocare il servizio? Si ha intenzione di chiudere anche questo reparto o si aspetta il contributo delle solerti “amiche del Borselli” che, coraggiosamente sfidando il freddo, chiedono offerte a chi è stato appena svenato?

Riferimenti: parco Borselli

Tempo reale


Paese di terra, terra di cani
Paese di terra e di polvere
Paese di pecore e pescecani
E fuoco sotto la cenere
Dentro le stanze del Potere l’Autorità
Va a tavola con l’Anarchia
Mentre il ritratto della Verità si sta squagliando
E la vernice va via
E il Pubblico spera che tutto ritorni com’era
Che sia solo un fatto di Tecnologia
E sotto gli occhi della Fraternità
La Libertà con un chiodo tortura la Democrazia
Paese di terra terra di fumo
Paese di figli di donne di strada
E dove se rubi non muore nessuno
E dove il crimine paga
C’è un segno di gesso per terra
E la gente che sta a guardare
Qualcuno che accusa qualcuno
Pero lo ha visto solamente passare
E nessuno ricorda la faccia del boia
E un ricordo spiacevole
E resta soltanto quel segno di gesso per terra
Però non c’è nessun colpevole
Paese di zucchero, terra di miele
Paese di terra di acqua e di grano
Paese di crescita in tempo reale
E piani urbanistici sotto al vulcano
Paese di ricchi e di esuberi
E tasse pagate dai poveri
E pane che cresce sugli alberi
E macchine in fila nel sole
Paese di banche di treni di aerei di navi che esplodono
Ancora in cerca d’autore
Paese di uomini tutti d’un pezzo
Che tutti hanno un prezzo
E niente c’ha valore
Paese di terra terra di sale
E valle senza più lacrime
Giardino d’Europa, stella e stivale
Papaveri e vipere e papere
Dov’è finita la tua dolcezza famosa tanto tempo fa
E chiusa a chiave dentro la tristezza
Dei buchi neri delle tue citta
Chissà se davvero esisteva una volta o se era una favola
O se tornerà
E pero se potessi rinascere ancora
Preferirei non rinascere qua

“Se lui che ha raggiunto qui fama e successo è giunto a queste conclusioni, come mai l’Italia non si spopola? Probabilmente gli altri non possono o non pensano…”
Riferimenti: Francesco de Gregori- Pezzi – 2005

Giovani e violenza


Sembra che i media abbiano deciso che questo è il leitmotiv del momento, ci adeguiamo riportando un interessante commento all’articolo di Bondeno.com linkato sotto:
“Ho già trattato della violenza giovanile (c.d. bullismo) postando i fatti degli ultimi giorni sul forum dell’azione cattolica giovani di Ferrara. Avendo solo 20 anni, ho vissuto in maniera diretta questi fenomeni nella mia esperienza alle scuole superiori. Devo darti ragione in quasi tutto, tranne sull’eccezionalità di questi eventi. Purtroppo fatti disdicevoli più o meno gravi sono all’ordine del giorno, perché anche a causa dell’induzione a valutazioni sociali prefabbricate da parte dai mass media, ci accorgiamo della mancata coscienza dei limiti, tra ciò che è divertimento e ciò che è dannoso. Quello che è venuto alla luce del sole nelle ultime settimane, non è altro che un po’ di vapore uscito da una pentola a pressione. Se andiamo a togliere il coperchio, incontriamo un profondo disagio giovanile, costituito da tanti fattori, dei quali la televisione è una causa, ma anche una rappresentazione del giovane italiano: cioè la televisone induce a determinati gusti e comportamenti, ma allo stesso tempo dà una determinata offerta in conseguenza della domanda del pubblico, al fine non di educare, ma di ottenere ascolti. Così, valutandone il fine, si comprende che la televisione modella e si lascia modellare dai telespettatori. Il mio tempo davanti a lei è di 30 min. al giorno, distribuiti fra vari telegiornali. Quindi non solo televisione, ma educazione in generale e rapporti sociali: genitori, scuola, istituzioni ed amicizie contribuiscono alla formazione di una persona. Penso sia limitato e limitante ricondurre tutte le responsabilità ai mass media. Sono sempre più i genitori che trascurano i figli da un punto di vista affettivo ed educativo, a volte con delle situazioni familiari che non aiutano. A scuola vi sono spesso insegnanti che hanno loro stessi bisogno di crescere come persone o sono cattivi educatori, valutati poco per le loro caratteristiche umane, ma molto per le competenze scolastico/didattiche della materia che insegnano. Le istituzioni, che sembrano insegnare che la strada giusta sia l’inerzia, il non farsi carico delle proprie responsabilità, anzi che meno si fa, meglio si è e si sta. Le amicizie, che già in questo turbinio di problemi, contribuiscono ad intersecare e condensare queste situazini difficili, con un conseguente aumento di disagio, e l’amplificazione di attegiamenti negativi. Ho cercato di fare una panoramica, ma la questione è molto complessa, ed ogni parentesi aperta e un altro discorso a sé stante. Da parte mia cerco di stare sempre vicino alle persone e ai ragazzi della mia età e più giovani di me, nei vari ambiti in cui li incontro. Mostrarsi diverso dalla maggior parte è un ottimo modo, per fare vedere, intanto, che c’è un’alternativa per vivere meglio. Livio”

Questo intervento chiama in causa i genitori (cui non viene rilasciato un diploma per esserlo), ma che sono essi stessi coinvolti nel flusso mass-mediatico per cui il problema si sposta ma non si risolve…
Riferimenti: Reality e cronaca

Biglietti gratis per il MEI di Faenza


ECCO IL PROGRAMMA
Grandi appuntamenti con il live
I-live al MEI – In Fiera ed al Teatro Masini, porta la tua chiavetta usb.
Noi ci mettiamo la musica!

VENERDI 24 NOVEMBRE – TEATRO MASINI (FAENZA) – ORE 20.30

Gianluca Trovesi e Stefano Bollani, Quintorigo, Cisco, Noa con Solis
Quartet,

Ginevra Di Marco, Gian Maria Testa, Rezophonic, Riserva Moac e altri.

(2 biglietti gratuiti)

SABATO 25 NOVEMBRE – TEATRO MASINI (Faenza) – Ore 20.30

GIANNA NANNINI in Concerto Reading Esclusivo per il Mei 2006

Apre John De Leo

SABATO 25 NOVEMBRE IN FIERA AL MEI 2006 – DALLE ORE 20.30

Piotta & Hip-Hop Mei, Napoli All Stars, Steve Rogers Band, Andrea
Mingardi, Amari,

Baustelle, Circo Fantasma, Maninalto Festival, Way Out Ska Reggae Fest e
tanti altri ancora.

Assalti Frontali, Circuito Mei Fest, Punkadeka Festival, Zero Assoluto e
tanti altri.

(4 biglietti gratuiti)

DOMENICA 26 NOVEMBRE – TEATRO MASINI (FAENZA) – ORE 20.30

Gegè Telesforo, Bugo & Violante Placido, Gang, Virginiana Miller, Tetes de
Bois, Riccardo Sinigallia,

Marco Fabi, Pupo e Capone & Bangt Bungt, Rudy Marra, Cappello a Cilindro e
altri.

(2 biglietti gratuiti)

Siti ufficiali del MEI 2006:
http://www.audiocoop.it
http://www.meiweb.it

Chi desidera i biglietti ci scriva in redazione@bondeno.com

Riferimenti: musica e fumetto

Corso di orientamento al computer


Organizzato da Araba Fenice, parte il 6 novembre alle 21 presso la saletta computer del Centro 2000 (in foto) un corso di orientamento al computer.
Questo corso si propone di dare una risposta alle più comuni domande di un utente alle prime armi; non vuole essere un corso tecnico, ma una guida pratica all’utilizzo critico e consapevole del computer.
Il corso si articola in 5 lezioni di due ore ciascuna, ogni lunedì per massimo 5 partecipanti; data la modularità del corso le lezioni possono essere frequentate anche singolarmente. Gli iscritti riceveranno la tessera 2007 dell’associazione.
Riferimenti: internet service

4 novembre


Forse non tutti ricordano che, per legge, nelle scuole pubbliche d’epoca c’è una lapide col testo del bollettino della “vittoria”:
Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12

La guerra contro l’Austria-Ungheria che, sotto l’alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l’Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 Maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi è vinta.

La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso Ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuna divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatre divisioni austroungariche, è finita.

La fulminea e arditissima avanzata del XXIX corpo d’armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l’irresistibile slancio della XII, dell’VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.

Nella pianura, S.A.R. il Duca d’Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute.

L’Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell’accanita resistenza dei primi giorni e nell’inseguimento ha perdute quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecento mila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinque mila cannoni.

I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza.

A Bondeno lo si può trovare nella sede dell’ex-liceo in Via Veneto, che auspichiamo diventi (oltre che Archivio Storico) sede di iniziative culturali.
Riferimenti: monumento ai caduti

Dam 'na ciav dal dodas


Nell’ultimo episodio di Battlestar Galactica una nave dei terrestri viene colpita e viene danneggiato il dispositivo per il salto nell’iperspazio; deve scendere il capitano per individuare il guasto, pronunciare la fatidica frase “dammi una chiave del 12”, rabberciare la falla e, contestualmente, rimetterci la vita.
Fantascienza o realtà? Se ci fate caso ormai neanche i meccanici si sporcano più le mani per guardare sotto il cofano: collegano il computer e fanno la diagnosi e, se tutto va bene, con la sostituzione di qualche pezzo, tutto torna a posto (fino al guasto successivo). Questo per dire che sta scomparendo la classe intermedia dei lavoratori, quelli che sapevano riparare e che, per farlo, dovevano sapere a menadito come funzionava una cosa, metterci le mani e sporcarsele se era necessario. Nostalgia per un lavoro faticoso? No, semplice constatazione di un patrimonio di conoscenze che va perduto; tornando al nostro esempio: morto il capitano che si ricordava “come si fa”, al guasto successivo chi salverà la baracca?
Riferimenti: archeo-ludica

Povera e nuda vai filosofia!


Quando si arriva a una certa età ci si accorge che i problemi di oggi sono nella natura umana, rilevati e discussi in molte altre occasioni, ma mai risolti; un esempio?

La gola e ?l sonno e l?oziose piume
hanno del mondo ogni vertù sbandita,
ond?è dal corso suo quasi smarrita
nostra natura vinta dal costume;
et è sì spento ogni benigno lume
del ciel, per cui s?informa umana vita,
che per cosa mirabile s?addita
che vòl far d?Elicona nascer fiume.
Qual vaghezza di lauro? qual di mirto?
– Povera e nuda vai, Filosofia –
dice la turba al vil guadagno intesa.
Pochi compagni avrai per l?altra via;
tanto ti prego più, gentile spirto,
non lassar la magnanima tua impresa.

La fonte?
FRANCESCO PETRARCA-CANZONIERE-RERUM VULGARIUM FRAGMENTA
codice Vaticano 3195
In vita di Madonna Laura- libro I- sonetto VII

Riferimenti: giornate della cultura

Videoconferenza


Come si dice di solito in questi casi, c’è una notizia buona e una cattiva: quella buona è che a Bondeno abbiamo finalmente una sala conferenze degnamente attrezzata; prova ne sia che, durante le Giornate della cultura, siamo riusciti a collegarci in video-conferenza con Bergamo, proiettare film in DVD, fare presentazioni.
Quella cattiva è che non c’è un operatore per l’impianto, il che significa che tutto è affidato allo sperimentalismo di chi, di volta in volta, affitta la sala.
In questo modo, considerando anche lo scarso rispetto che si ha per la cosa pubblica, considerata abitualmente cosa di nessuno, quanto durerà l’impianto?
Mi si obietterà che la sala è concessa previa assunzione di responsabilità, ma, per attribuirla, si dovrebbe controllare ogni volta (prima e dopo) il funzionamento di ogni singola apparecchiatura e la presenza di ogni componente.
A questo punto la figura di un operatore tecnico responsabile, mi sembrerebbe la cosa migliore.
Riferimenti: Silvia Bernardini