Croce rossa

Abbiamo inaugurato un presidio di salute, un vero e proprio punto sanitario per la comunità. È l’ambulatorio volontario medico e infermieristico, reso possibile grazie alla collaborazione fra Comune, Lions Club, Anteas e Croce Rossa.

Presso i locali della Croce Rossa di via Goldoni a Bondeno, nei pomeriggi dal lunedì al venerdì, l’ambulatorio sarà aperto liberamente per tutti, ed effettuerà varie prestazioni: dalla misurazione della pressione arteriosa, alle iniezioni intramuscolari, fino all’esame della glicemia, del colesterolo e alle ecografie. Si accede su prescrizione medica.

Questa struttura accompagna la sanità verso il futuro: verso una salute di prossimità, in cui non fanno la loro parte solamente gli ospedali e le case della comunità – che comunque restano determinanti -, ma in cui ogni azione individuale orientata al benessere diventa preziosa e da incoraggiare.

Il mio primo ringraziamento va quindi al Lions Club Bondeno per il contributo che ha reso possibile l’apertura dell’ambulatorio e al suo presidente, il dottor Adelmo Guandalini, che in prima persona effettuerà le ecografie. Poi, un grazie ad Anteas per la disponibilità delle infermiere volontarie (saranno quattro in tutto), e alla Croce Rossa Cento-Bondeno per aver scelto di ospitare medici e infermieri all’interno dei loro locali.

Infine, un enorme grazie ai volontari che opererenno nell’ambulatorio sin dall’inizio e a quelli che si andranno ad aggiungere nel tempo. Sono persone straordinarie, che lavorano normalmente ma, terminati i loro turni ordinari, scelgono di prestare gratuitamente ulteriore servizio alla comunità. Fantastici!

L’ambulatorio di via Goldoni 52 osserverà i seguenti orari: lunedì, martedì e giovedì dalle 15 alle 17, mercoledì dalle 15 alle 19 (solo ecografie).

#simonesalettisindaco#cittadibondeno

La sanità è cosa loro

Non è mica vero che abbiamo a che fare con un cento dirigente inconcludente, inetto e inefficace. Basta guardare alla determinazione e alla potenza distruttiva con la quale è stato portato in porto il processo di demolizione della sanità pubblica ben prima dell’epocale evento pandemico, grazie alla umiliazione in termini di riconoscimento e remunerazione del personale, ai tagli impressi ai finanziamenti e per contro invece le risorse offerte generosamente al settore privato beneficato da disposizioni di carattere fiscale (esenzione dell’Iva estesa alle strutture private, incentivi concessi dallo Stato alle assicurazioni calcolati nell’ordine di 6 miliardi) oltre che da prodighi stanziamenti.

Non c’è regione che non abbia approfittato dell’ampia delega ricevuta per stringere alleanze e non temporanee associazioni d’impresa con l’impero dell’assistenza e della cura private, come è accaduto nel Lazio dove ancora una volta è stato concesso a fare da padrone a Antonio Angelucci, deputato della Lega, ex portantino del San Camillo diventato tycoon, alla guida del gruppo San Raffaele, uno dei colossi del settore e attivo anche nell’immobiliare e nell’editoria. È proprio lui che grazie ai prodighi uffici del presidente ha potuto giovarsi a fine anno di una strenna celata nelle disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2022, nel cui contesto una manina benevola, in una notte di novembre, ha inserito una disposizione che consente alle strutture che avevano perso l’accreditamento (come è avvenuto nel caso della Rsa di Rocca di Papa di proprietà di Angelucci, dove vennero registrati 168 casi di contagio e 43 decessi) durante l’emergenza Covid, di ottenerne il ripristino con i conseguenti benefici.

leggi tutto su https://ilsimplicissimus2.com/2023/01/24/la-sanita-e-cosa-loro

Villa Borselli

A nove anni di distanza dal sisma che danneggiò profondamente la storica Villa Borselli di Bondeno, dopo svariati confronti tra Comune e direzione Ausl sta per andare a gara il progetto di risistemazione e riqualificazione della villa storica.

Al suo interno, troveranno posto un Ospedale di Comunità (Osco) da 10 posti letto in stanza singola espandibili fino a 20, e un’area Hospice e Cure Palliative di almeno 5 posti letto. «Sono estremamente soddisfatto soprattutto per la condivisione del progetto che c’è stata a monte, nelle fasi preliminari – commenta il sindaco, Simone Saletti –. Tra Comune e Azienda Usl abbiamo trovato un accordo totalmente condiviso, che viene incontro alle reali esigenze della sanità territoriale del futuro».

Il progetto di ristrutturazione e di riqualificazione della villa Borselli avverrà per stralci: il primo, comprendente la totale sistemazione del primo piano e di alcuni locali funzionali del piano seminterrato, vedrà la fine dei lavori a dicembre 2022; il secondo stralcio, riguardante la fine dei lavori al secondo piano, terminerà entro la primavera del 2023. Il costo totale dei lavori è di 8milioni 500mila euro, suddiviso in circa 2milioni messi a disposizione dall’Ausl e i restanti 6,5milioni finanziati dalla Regione.

Grande apprezzamento per la condivisione delle idee arriva anche dalla dott.ssa Monica Calamai, direttore generale dell’Ausl di Ferrara: «Il lavoro sinergico tra i due attori coinvolti non è stato affatto banale, e ha portato a un risultato importante: grande rilevanza è stata data alla visione complessiva del progetto, per la quale la struttura di Bondeno si andrà a collocare in uno spazio centrale per tutta la sanità dell’Alto ferrarese. La struttura – prosegue la dott.ssa Calamai – rappresenterà inoltre un plesso estremamente funzionale al benessere complessivo dei pazienti, anche grazie al grande parco limitrofo della villa. La conformazione della Villa Borselli rende infatti la struttura un unicum nel territorio, che certamente si rivelerà estremamente calzante sul modello della sanità del futuro».

Osco e Hospice saranno strutture specializzate in specifici interventi sanitari a bassa intensità clinica e nella cura di particolari patologie. Il progetto comprenderà anche l’ampliamento degli ambulatori, ad esempio mediante l’arrivo della radiologia.

Alla riunione era presente anche il consigliere regionale Fabio Bergamini, nonché ex sindaco di Bondeno: «Con l’Ausl stiamo lavorando benissimo su tutti i fronti, anche su quello emergenziale della gestione della campagna di vaccinazione. La riqualificazione e il ritorno della villa storica saranno la ‘ciliegina sulla torta’ di un progetto di lungo periodo che pochi anni fa ha visto l’apertura della adiacente Casa della Salute». Il progetto di ricostituzione e riattivazione partirà certamente con l’importante adeguamento sismico, nel rispetto di tutti i vincoli imposti dalla sovrintendenza; dopodiché, al termie dei lavori la struttura sarà collegata internamente sia con la Casa della Salute, sia con la Cra (residenza anziani), la quale potrà anche prevedere un’espansione dei posti letto.

OSCO E HOSPICE: DI COSA SI TRATTA E COME FUNZIONANO

La ‘fase 2’ del progetto di risistemazione e riqualificazione di Villa Borselli a Bondeno, finanziata con 8,5 milioni di euro da Regione e Ausl, ha come obiettivo il collocamento all’interno della struttura di un Ospedale di Comunità (Osco) e di un Hospice.

L’ospedale di comunità è una struttura di ricovero breve rivolta a pazienti che necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica potenzialmente erogabili a domicilio, ma che vengono ricoverati in queste strutture in mancanza di idoneità del domicilio stesso. Non si tratta quindi di una duplicazione di strutture di residenza già esistenti, dal momento che l’Osco svolge una funzione ben precisa e mirata.

L’Hospice, invece, è un polo essenziale per quanto riguarda le cure palliative: garantisce l’assistenza in regime residenziale, attraverso equipe dedicate e specificamente formate, a malati che non possono essere assistiti temporaneamente o in via continuativa al proprio domicilio. Accedono quindi agli hospice i pazienti con patologie cronico-degenerative.

«Da entrambi i punti di vista – spiega il sindaco, Simone Saletti – la struttura di Villa Borselli offre un contesto unico anche per quanto riguarda il sollievo psicologico dei pazienti. La disponibilità della struttura di contare su un immenso parco adiacente, con essenze arboree variegate e rare, garantirà infatti ai pazienti dei percorsi di cura molto funzionali anche sul lato psicologico: la possibilità di passeggiare in un parco così grande e bello non è una caratteristica che appartiene a molte strutture, e anzi Bondeno costituirà pressoché un unicum».

continua su Bondeno.online

Cosa non è stato fatto

Potete verificare su questo stesso blog che il commento è stato inserito il 25 marzo dell’anno SCORSO:

Verificare per quale ragione non si sono dotati gli ospedali di tutt’Italia degli strumenti necessari per affrontare le situazioni di terapia intensiva e sub-intensiva, acquistandoli per tempo sul mercato internazionale o disponendo la riconversione di industrie presenti nel nostro territorio, considerato che sin dal 31 gennaio si conosceva la conseguenza drammatica dell’epidemia.

Perchè non si è provveduto ad organizzare una rete di sostegno e assistenza in tutti i Comuni per le persone che sono morte da sole in casa?

Perchè il Governo ha annunciato i suoi Decreti prima che venissero redatti nella loro versione definitiva, creando confusione e panico nella popolazione? E perchè ha scelto i canali social per questi annunci e non quelli istituzionali?

Perchè è stato deciso, di fatto, di sospendere l’attività parlamentare?

PROPOSTA D’ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE BICAMERALE D’INCHIESTA SULLA PANDEMIA IN ATTO DETTA DA CORONAVIRUS – proviene da Blondet & Friends.

Informazione tempestiva

Ricevo il comunicato stampa dedicato all’evento “Radio, onde e bombe”che si terrà sabato 24 aprile alle 10, in diretta su Facebook e Youtube, per ricordare il ruolo fondamentale svolto della radio nella Liberazione di Ferrara.  
Durante l’appuntamento si ricorderà la straordinaria avventura del radioamatore Franco Moretti, che nella stessa giornata del 24 aprile, nel 1945 salvò la città dal bombardamento alleato. Si utilizzeranno inoltre degli apparecchi d’epoca, recuperati e restaurati, per trasmettere in codice morse il messaggio inviato agli alleati dall’arcivescovo Bovelli e l’appello all’insurrezione di Sandro Pertini, che verrà ricevuto da radio Caterina, la stessa radio clandestina che lo captò allora. 

Parteciperanno alla diretta, organizzata dall’associazione Ilturco: Gian Paolo Bertelli dell’Associazione Nazionale Genieri e Trasmettitori Ferrara – Bologna, Giangiacomo Fabbri dell’Associazione Nazionale Carabinieri, il ColonnelloFerdinando Marchesi, per l’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi di Guerra di Ferrara.
L’evento è parte del programma del Comitato comunale per le celebrazioni del 25 Aprile, coordinato dall’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.

Personalmente invece mi piacerebbe ricevere informazioni  su https://ilsimplicissimus2.com/2021/04/14/incredibile-segnalati-solo-l1-degli-effetti-avversi/

Ci sono ancora medici che curano

Avevo già riportato la testimonianza del medico bolognese riportata nell’articolo citato sotto; vorrei qui riportare una importante integrazione:

Poi c’è un altro problema. Si arrivava in ospedale, si faceva il tampone: tampone positivo, quindi veniva formulata la diagnosi di COVID-19. E si veniva trattati come tali. Punto. Qui a Bologna c’è stato anche altro: a pazienti con tampone negativo, venivano fatte una o più TAC toraciche e sulla base delle immagini di “ground glass” veniva formulata la diagnosi di COVID-19. Mi sono confrontata con una radiologa e mi ha confermato come queste immagini radiologiche non siano patognomoniche per COVID-19, poiché si evidenziano in molteplici altre patologie. E quindi si è finito per mascherare altri quadri clinici anche più gravi. Pertanto ritengo che innumerevoli condizioni cliniche non siano state trattate come avrebbero dovuto.

https://ilsimplicissimus2.com/2021/04/11/sorpresa-ci-sono-ancora-medici-che-curano/

Marasma

«È la sanità (lombarda) il vero paziente zero» dice Medicina Democratica che oggi sarà in presidio in 17 città lombarde. E non è ancora guarita. «30 anni di liberalizzazioni e privatizzazioni della sanità pubblica hanno portato all’impreparazione e all’incompetenza che hanno fatto franare il sistema sanitario lombardo» dice Marco Caldiroli, presidente di Medicina Democratica. «Nonostante l’evidenza che era la medicina territoriale a dover essere rafforzata, nulla è stato fatto in questo anno. Le Usca che sarebbero dovute andare di casa in casa a portare tamponi e assistenza non sono state implementate, i medici di base sono stati caricati di oneri senza supporto».

https://ilmanifesto.it/codogno-un-anno-fa-non-e-andato-tutto-bene

Intervista a Giulio Tarro

Dal 1997 al 2015 hanno praticamente dimezzato i posti letto nelle terapie intensive. Si è visto benissimo a gennaio scorso, quando si scoprì il virus cinese. I francesi raddoppiarono i posti letto e noi niente. Addirittura abbiamo affrontato l’epidemia a marzo con un quarto dei posti letto dei francesi. Bisogna avere una medicina territoriale veramente tale. Si dovrebbe poi rivedere tutta la modalità di intervento. Devono essere repentini quando il paziente accusa i primi sintomi. E poi il nullaosta per i vaccini con l’Rna messaggero che come sappiamo sono stati fatti in un tempo troppo breve. Perché non utilizzare anche i vaccini fatti in modo tradizionale da altre nazioni come quello cinese col virus inattivato? E valutare anche quello russo e quello italiano?”

Lei dice che bisogna ripristinare e potenziare una medicina territoriale. Ormai l’hanno capito tutti…”

“Quello è fondamentale e bisognerebbe farlo non a parole. Questo distacco che c’è stato con l’epidemia, tra medico e paziente, è stato più che deleterio”.

Occorre cancellare dalla convenzione con il Servizio sanitario i medici di base che rifiutino di fare visite a domicilio o che rifiutino il loro eventuale inserimento nelle USCA (Unità speciali di continuità assistenziale, ndr)?

“Un medico quando fa il giuramento di Ippocrate sa che è normale che debba andare incontro al paziente che sia a casa o ovunque. L’importante è che ci sia questo contatto che è stato lasciato a sé stesso”.

Lei sostiene anche che siamo ad un punto di svolta e bisogna chiudere il Comitato Tecnico Scientifico. Chi dirige la Sanità deve assumersi la responsabilità delle proprie scelte…”.

“Se noi pensiamo che ci sono 451 componenti (ride) solamente per consigliare la via sbagliata si resta interdetti. Non nascondiamoci che da noi abbiamo uno dei tassi di mortalità più alti al mondo, su 100.000 abitanti, e questo non va bene. Non è possibile pagare un tasso così alto con la Sanità che avevamo alle spalle”.

https://www.affaritaliani.it/coronavirus/tarro-a-draghi-chiudiamo-il-cts-non-ne-usciamo-senza-un-cambio-di-strategia-723012.html