Mostra a Stellata

Il cielo alla rovescia - locandina

Casa dell’Ariosto – Museo Archeologico

Stellata

28 marzo-30 maggio 2010

con il patrocinio di Associazione Bondeno Cultura

IL CIELO ALLA ROVESCIA

IL CIELO IN SCATOLA

Omaggio a Galileo

A cura di Valeria Tassinari

“Il cielo alla rovescia” è il titolo di una mostra che si propone di riflettere sulla necessità di abbandonarsi al proprio sguardo per attraversare le distanze, inseguendo il desiderio di avvicinarci a ciò che ci appare infinitamente lontano, per poter finalmente intuire quale sia la nostra posizione nell’universo, e quanto la sua immensità possa riflettersi dentro di noi.

Ideata in occasione dell’Anno Internazionale dell’Astronomia (2009), a quattrocento anni di distanza dalla prima osservazione della luna con il cannocchiale di Galileo, la mostra individua il ruolo dell’opera d’arte non solo come oggetto ma anche come strumento di osservazione, come mediazione tra noto e ignoto.

La collettiva, che complessivamente coinvolge 44 Artisti internazionali, è frutto della collaborazione tra

Valeria Tassinari Docente di Storia dell’Arte e Critico d’Arte, Jean-Pierre Denefve Poeta e Direttore della Galleria KOMA a Mons in Belgio, Paolo Volta Artista e Direttore della Galleria del Carbone a Ferrara.

Gli Artisti: Daniel Aulagnier (B) Marco Badot (B) Philippe Baran (B) Marc Bis (B) Thibaut Blondeau (B)

Nedda Bonini (I) Bogdan Borkowski (B) Alain Breyer (B) Thomas Brenner (B) Mario Callens (B)

André Chabot (B) Michel Cleempoel (B) Gianni Cestari (I) Jean Demélier (B) Vita Drappa (B)

Jean Philippe Dubit (B) Alcide Fontanesi (I) Francis Feidler (B)Gagliardi (B) Claude Galand (B)

Gianfranco Goberti (I) Gianni Guidi (I) François Huon (B) Edmond Jamar (B) Martina Kramer (B)

Mireille Lienard (B) Patrice Lefebvre (B) Eric Ledune (B) Emilio Menchero (B) Paolo Pallara (I)

Angela Pampolini (I)Juan Paparella (B) Marco Pellizzola (I) Didier Pozza (B) Bernard Quesniaux (B)

Alain Regnier (B) Sylvie Ronflette (B) Jean-Claude Saudoyez (B) Sima Shafti (IR) Amir Sharifpour (IR)

André Stas (B) William Sweetlove (B) Alan Tex (B) Thierry Tillier (B) Enzo Tinarelli (B)

Sergio Zanni (I) Roberto Pagnani (I) Domenico Settevendemie (I) Luca Zarattini (I) Flavia Franceschini (I) Paolo Volta (I) Federico Zanzi (I) Romolina Trentini (I) Matteo Arevalos (I) Riccardo Bottazzi (I) Mauro Bendandi (I) Verdiano Marzi (RSM) Enrico Pambianchi (I) Daniele Cestari (I) Davide Longfils (I)

I giorni e i luoghi

La mostra I giorni e i luoghi. L’Educatorio San Paolo di Modena verrà presentata al Fotomuseo Giuseppe Panini in via Giardini 160 nell’ambito della rassegna del Sistema Museale modenese “Musei da gustare. Alla scoperta del tempo perduto”

Educatorio di San Paolo
Educatorio di San Paolo

Il Fotomuseo Giuseppe Panini e la Raccolta d’Arte della Provincia di Modena organizzano una mostra dal titolo “I giorni e i luoghi. L’Educatorio San Paolo di Modena”, a cura di Graziella Martinelli Braglia e Chiara Reverberi, volta a documentare la vita quotidiana di una fra le istituzioni più importanti nel panorama assistenziale modenese: l’Educatorio San Paolo, risalente all’Educandato delle Povere Zitelle, istituzione ducale del 1816 che s’insediò nell’antico monastero delle Agostiniane di San Paolo, sotto il patronato della duchessa Maria Beatrice d’Austria Este. Educatorio Provinciale dal 1871, nel 1998 ha costituito, assieme all’Istituto Orfanelle di San Geminiano, la Fondazione San Paolo e San Geminiano, a sua volta confluita nel 2008, con il Patronato Figli del Popolo, nell’ASP Azienda Servizi alla Persona. La mostra intende documentare aspetti della vita del collegio femminile di San Paolo, attraverso una sessantina di stampe fotografiche rinvenute da Chiara Reverberi nei fondi storici del Fotomuseo, in prevalenza spettanti al noto fotografo modenese Benvenuto Bandieri. Vi sono fissate le attività delle educande nei vari momenti della giornata, nello scenario dei saloni, dei chiostri e dei giardini dell’antico insediamento conventuale. In parallelo, si sono recuperate inedite immagini dell’Istituto Orfanelle di San Geminiano, che trovò sede in un antico convento adiacente a quello di San Paolo. Accanto, sono presenti testimonianze artigianali e artistiche sempre legate al San Paolo, appartenenti all’ASP e in deposito presso la Raccolta d’Arte Provinciale, come i ricami che restituiscono il laborioso impegno delle educande, e alcuni arredi liturgici che ne evocano la dimensione spirituale. Vengono infatti esposti lavori ad ago, eseguiti dalla rinomatissima scuola di ricamo dell’Educatorio che produceva paramenti chiesastici, corredi dotali, quadretti presentati e premiati alle Mostre Artistico-Industriali della Società d’Incoraggiamento e all’Esposizione Emiliana del 1888. La biancheria d’altare, impreziosita da pizzi, bordure e ricami, è contestualizzata con l’accostamento di alcune suppellettili sacre provenienti dalla chiesa di San Paolo, pregevoli saggi di argentieri attivi in area emiliana tra Sei e Settecento. E’ dunque una mostra che può narrare, con immagini fotografiche, manufatti e opere d’arte, non solo un interessante capitolo di storia cittadina, ma anche frammenti biografici di tante modenesi.

Sempre nell’ambito di “Musei da gustare. Alla scoperta del tempo perduto” venerdì 16 aprile, alle ore 17.30, precede l’inaugurazione della mostra la conferenza Educande, pie dame e benefattori del San Paolo di Graziella Martinelli Braglia e Luca Silingardi, storici dell’arte, volta a illustrare i profili di Maria Beatrice d’Austria Este, della ricca borghese Teresa Ricci Muller, della marchesa Adele Campori, del conte Luigi Alberto Gandini e di altri illustri patroni dell’Educatorio, che contribuirono anche alla costituzione della raccolta d’arte dell’istituto.

Titolo
I giorni e i luoghi. L’Educatorio San Paolo di Modena

Periodo
16 aprile – 17 maggio 2010

Sede
Fotomuseo Giuseppe Panini
Via Giardini, 160 Modena
tel 059-224418

Fotoclub Ferrara

Il prossimo 29 aprile Gaetano Cavicchi sarà ospite del FOTOclub FERRARA.

cavicchiGaetano Cavicchi è nato a Poggio Renatico (FE) dove vive ed esercita la professione di medico. Con alcuni amici ha fondato negli anni ’80 il Fotoclub “Il Poggio”, che per circa 15 anni è stato tra i più attivi circoli fotografici ferraresi.

Ha partecipato a concorsi fotografici nazionali ed internazionali ottenendo premi, riconoscimenti e nel 1993 ha ottenuto l’onorificenza AFIAP. Nel 1998 è entrato a far parte del Gruppo Fotografico Leica, dove ha conosciuto Fotografi di fama nazionale ed internazionale come Gianni Berengo Gardin, Pier Giorgio Branzi, Mario Lasalandra, Ernesto Fantozzi, Luciano Bovina e tanti altri.

Con il Gruppo Leica ha pubblicato alcuni libri: “Bolzano”; “Città d’arte della Pianura Padana” e “Oggi Mirandola”, e ha partecipato a mostre fotografiche in diverse città. Ha fotografie pubblicate in varie riviste.

Collezione Maramotti

sidibeLa Collezione Maramotti prosegue la propria attività espositiva con la mostra del fotografo Malick Sidibé, una selezione di oltre cinquanta fotografie, perlopiù inedite, realizzate fra gli anni Sessanta e Settanta a Bamako, immagini che hanno reso famoso Sidibé nel mondo: le feste e i ritratti in studio, foto che raccontano un lungo periodo della storia del Mali. Fotografie che rivelano tutta la magia e l’entusiasmo della vita a Bamako in quegli anni, quando la voglia di stare insieme, di essere dentro il corso della storia sembrava un imperativo. La mostra è completata da una selezione di chemises tratte dai suoi archivi che documentano il suo processo di lavoro.
Il fotografo sarà presente in mostra il 9 maggio, per incontrare i visitatori e realizzare alcuni scatti agli intervenuti.
In occasione della mostra è stato realizzato un volume, a cura di Laura Serani e Laura Incardona, edito da Silvana Editoriale. Vedi dettagli

Dopo il progetto di Margherita Manzelli (visibile fino al 2 maggio), la Pattern Room accoglierà il progetto di Jacob Kassay, artista ventiseienne con base a New York.?Il suo lavoro, di forte impronta concettuale, unisce una processualità minimalista ad una profonda conoscenza della tecnica fotografica che traspone nella pratica della pittura. Il suo progetto per la Collezione Maramotti consta di dieci nuove opere allestite nello spazio come una grande installazione. Le tele, dopo un trattamento di placcatura in argento, si presentano come tavole riflettenti che accolgono le presenze fantasmatiche della pittura sottostante e permutano costantemente, in dialogo con la luce e le silhouettes di oggetti e corpi nello spazio circostante.
Il catalogo che accompagna la mostra accoglie un contributo critico di Mario Diacono ed è pubblicato da Gli Ori. Vedi dettagli

Recentissima la pubblicazione del libro di Mario Diacono Iconography and Archetypes. The Form of Painting 1985-1994, edito da Silvana Editoriale in collaborazione con la Collezione Maramotti.
Il volume raccoglie gli scritti che hanno accompagnato le mostre tenute nelle sue gallerie di Boston e New York dal 1985 al 1994. I testi critici si riferiscono a oltre trenta artisti, americani, italiani e tedeschi che la Collezione Maramotti propone come alternativa all’editazione di un catalogo ”tradizionale” per la collezione permanente: molti dei saggi infatti afferiscono ad opere acquisite dal collezionista ed esposte negli spazi espositivi. Il volume, in lingua inglese, è acquistabile nelle librerie o online sul sito di Silvana Editoriale. Vedi dettagli

Info:?
Collezione Maramotti ?
Via Fratelli Cervi 66?
42124 Reggio Emilia?
tel. 0522 382484
info@collezionemaramotti.org
http://www.collezionemaramotti.org

Storia della fotografia italiana

IL FURORE DELLE IMMAGINI
FOTOGRAFIA ITALIANA NELLA COLLEZIONE DI ITALO ZANNIER

dal 16 aprile 2010 | a cura di denis curti | fondazione bevilacqua la masa | venezia

Venezia
Venezia

Apre al pubblico presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, nella sede di piazza S.Marco, una grande retrospettiva, che racconta la storia della fotografia italiana dagli esordi fino alle tendenze contemporanee. 260 immagini per lo più mai viste, corredate da una serie di libri e preziosi album fotografici, che forniranno una più approfondita lettura storica delle opere.
La mostra, curata da Denis Curti, intende dare visibilità a un progetto culturale della Fondazione di Venezia, che è stato avviato tre anni fa con l’acquisizione del fondo librario e dell’archivio fotografico di Italo Zannier, offrendo così una oppotunità preziosa e rara per accedere al materiale raccolto nel corso di una intera vita da uno dei maggiori studiosi della fotografia in Italia.
Attraverso l’appassionato “racconto” della collezione, la mostra delinea le tappe fondamentali dell’evoluzione tecnica ed estetica della “maravigliosa invenzione”.
Aprono l’esposizione gli autori italiani di fine Ottocento, autori come Carlo Naya con l’incredibile stampa, fuori formato per l’epoca, “Venezia al chiaro di luna” del 1870 e un rarissimo dagherrotipo del 1855. Sono presentate inoltre preziose albumine e carte salate di fine secolo. Il percorso espositivo prosegue con l’approfondimento di temi legati alla fotografia italiana degli anni trenta e quaranta e al “neorealismo” (con le fotografie dei gruppi La Gondola – La bussola “il Misa” il Gruppo Friulano), fino ad arrivare alle tendenze artistiche contemporanee, dove le immagini di Paolo Gioli, Franco Vaccari e Nino Migliori, testimoniano il momento in cui la fotografia riflette su se stessa e sul suo linguaggio. E ancora, si potranno ammirare le immagini di Luigi Ghirri, Gabriele Basilico, Mario Cresci, Guido Guidi, Mimmo Jodice, Mario Giacomelli, Franco Fontana e molti altri protagonisti della fotografia italiana.
Denis Curti, in collaborazione con Angela Vettese, ha voluto costruire una mostra in cui le immagini dialogano con testi e documenti. Tra i documenti più interessanti si potranno scoprire lettere e documenti, anche confidenziali, di vari maestri della fotografia, da Paolo Monti a Mario Giacomelli, a Tazio Secchiaroli, che assieme a Fellini, ha fatto una dedica al fondamentale libro sui Paparazzi di Italo Zannier, ringraziandolo per averlo chiamato, in un articolo, il fotografo della Dolce Vita (e prima del film di Fellini); un libro di Nadar, con dedica autografa, infortunatosi dopo un incidente in mongolfiera; i lavori di Marco Antonio Cellio, che, forse, prima di tutti invenò una tecnica che assomigliava alla fotografia, e altre testimonianze.
Tutti questi documenti sono idealmente racchiusi in una scatola di meraviglie dove perdersi, seguendo le tracce che Zannier ha raccolto negli anni, alla ricerca della storia della fotografia italiana. Parallelamente la Fondazione promuove una serie di workshop, incontri e seminari coordinati dall’Agenzia Contrasto che valorizzeranno e completeranno il progetto espositivo e saranno dedicati ai giovani e agli appassionati di fotografia.
Uno specifico workshop e un concorso fotografico saranno riservati agli studenti delle scuole superiori della provincia di Venezia.
Un video documentario sulla Collezione Italo Zannier e sui protagonisti della fotografia in Italia, realizzato in occasione della mostra, offrirà opportunità di approfondimento.

Nel 2007, la Fondazione di Venezia, garantendone la permanenza in città, ha acquisito il fondo librario e l’archivio fotografico di Italo Zannier: circa 12.000 volumi, oltre a inviti, locandine, brochures dedicati a eventi fotografici dal dopoguerra ai giorni nostri, riviste e carteggi con i futuri maestri della fotografia e i protagonisti della cultura italiana, circa 1300 fotografie originali, dal dagherrotipo all’immagine digitale, vintage e di piccolo formato. Il fondo e l’archivio sono stati catalogati e schedati attraverso i software più aggiornati, i lavori sono stati curati dalla Fondazione di Venezia in collaborazione con l’Agenzia Contrasto.
La biblioteca di Storia del Design dell’Università IUAV di Venezia è destinataria, in comodato d’uso, del patrimonio librario, con l’impegno di renderlo fruibile a studenti e studiosi della materia.
Per l’archivio fotografico, dopo un meticoloso lavoro di perizia, restauri e digitalizzazione di tutti gli originali, si avvia – con la mostra alla Bevilacqua La Masa – la fase di valorizzazione. Italo Zannier è considerato il padre della storia della fotografia italiana, friulano di Spilimbergo, titolare della prima cattedra di storia della fotografia. Fotografo lui stesso, ironico e appassionato, ha raccolto con “furore” un corpus di immagini unico, dando vita in cinquant’anni a una strepitosa collezione. “Ma non chiamatela collezione per favore: “un archivio, un archivio di lavoro”, tiene a precisare lui stesso.
Il catalogo è pubblicato da Marsilio Editore

Il furore delle immagini
Fotografia italiana nella collezione di Italo Zannier
Fondazione Bevilacqua La Masa, sede di San Marco, Venezia
16 aprile – 18 luglio 2010
orari:dal lunedì alla domenica 10 – 18 chiuso martedì
Informazioni e prenotazioni: http://www.fondazionedivenezia.org
T +39 041 2201215
Visite guidate, gruppi e scuole: T +39 041 2201215
Biglietti: Intero 5.00 euro – Ridotto 3.00 euro
Prenotazione gratuita
Workshop e conferenze: T+39 041 2201215/ F 041 2201289
segreteria@civitatrevenezie.it

La fotografia di cinema

11 aprile – 30 maggio 2010
PADOVA APRILE FOTOGRAFIA 2010. LA FOTOGRAFIA DI CINEMA | Sedi varie, Padova

Carlo Mazzacurati
Carlo Mazzacurati

Si rinnova anche quest’anno il grande appuntamento con la fotografia d’autore che vede protagonista la città di Padova. Da aprile a maggio torna, infatti, la rassegna internazionale Padova Aprile Fotografia che ha come tema, per questa sesta edizione, “La fotografia di cinema”.

La rassegna, curata da Enrico Gusella e Alessandra De Lucia, presenta due mostre che ripercorrono alcuni momenti salienti della creazione cinematografica di due grandi cineasti: “Carlo Mazzacurati nelle immagini di Lucia Baldini e Giovanni Umicini” e “Ricordando Krzysztof Kieslowski. Fotografie di Piotr Jaxa”. Il rapporto tra fotografia e cinema sarà in questa occasione indagato sotto luci e profili diversi, considerate le differenti produzioni e i differenti sguardi dei fotografi che ne hanno osservato le forme, scandagliando le riprese stesse dei set cinematografici. Centro Nazionale di Fotografia
Palazzo Zuckerman
Corso Garibaldi 29, 35122 Padova
Tel. 049 8204518/8204530 – fax 049 8204532
cnf@comune.padova.it
cnf2@comune.padova.it

Tango a teatro

teatro a Medolla
teatro a Medolla

Secondo appuntamento per la rassegna Effetto Musica, organizzata dalla Fondazione Andreoli, diretta dal maestro Mirco Besutti.
Dopo il concerto di Pasqua eseguito in Duomo a Mirandola, domenica 11 aprile, al Teatro Facchini di Medolla (ore 21.00), sarà protagonista il tango.
Toccherà al gruppo “Tango Creación”, trasmettere agli spettatori la passione, la sensualità e l’amore incondizionato di uno spettacolo caldo e coinvolgente, con Michela Tintoni al violino, Monica Fini al pianoforte, Massimo de Stephanis al contrabbasso e con l’ospite Gianni Iorio al bandoneon. Alla musica farà da cornice la danza dai maestri di ballo Pablo Linares e Patricia Carrazco.
“Tango Creación” è un progetto nato nel 2008 con il trio Tintoni-Fini-de Stephanis che, dopo una lunga esplorazione tanguero e dieci anni di collaborazione con “Quejas de Badonenòn”, ha deciso di riunirsi e di rileggere il repertorio classico del tango argentino, dagli anni Venti e Trenta di Carlos Gardel e di Carlos Di Sarli, fino al tango Nuevo del grande Astor Piazzolla.
Un’esplorazione sempre più incantatrice ed energica che garantisce a “Tango Creación” anche grandi riconoscimenti nella patria del Tango, l’Argentina, grazie alla fedeltà e alla passione con cui sanno riproporre questa musica.

Pensare il corpo

Corpi negli spazi
Corpi negli spazi

Domenica, 11 Aprile
ore 19.30

Terrazza dei Bastioni, Castello dei Pico, Mirandola (MO)

A conclusione del Festival Pensare… promosso dal Comune di Mirandola, il cui focus 2010 sarà il tema del “corpo”, avrà luogo una performance di danza contemporanea creata ed eseguita dai ballerini del Selene Centro Studi LabC – Laboratori per la Contemporaneità di Bologna. Lo spettacolo, dal titolo “Le voci del corpo”, sarà l’occasione per vedere in anteprima le coreografie studiate in occasione della Giornata Mondiale della Danza (GMD) 2010.
Tutti i sensi saranno coinvolti, in una spettacolare esperienza sensoriale!