l’evento di presentazione del romanzo ‘Ricavato dal pieno’ in quel di Stienta (RO) è stato bellissimo… e ancora una volta l’effervescente (mei ad n’aspirina!) Cinzia Berveglieri si è dimostrata all’altezza!
Ma andiamo per gradi…
Da subito ci siamo sentiti a nostro agio grazie alla calorosa accoglienza del carissimo Federico Benini che ha introdotto la serata.
A seguire il mirato intervento del Sindaco di Stienta e Presidente della Provincia, Enrico Ferrarese a cui va il nostro più profondo ringraziamento per averci ascoltato con tanta attenzione.
Pari ringraziamento anche all’Assessore per la Cultura, Marco Franchi che ho visto ammiccare e sorridere quando ho spiegato la ragione del titolo del romanzo.
Il passaggio successivo è stato entrare nel vivo dell’evento in cui, come avevamo preannunciato, Cinzia e io ci siamo scambiati i ruoli: l’autore interroga il lettore! Devo dire che ne è uscito un bel format, sicuramente da rifare.
Di notevole spessore (non per ragioni dimensionali) anche gli interventi di Giovanni Mongini in arte ‘Magister’ che ci ha lasciato un paio di pillole di saggezza e qualche spunto di riflessione… e come immaginavamo, ci ha indicato la via! (una delle foto ne da testimonianza).
Ovviamente un grazie di cuore a Debora della Biblioteca di Stienta con cui ho preso i primi contatti per organizzare l’evento… e un grosso grazie a tutti coloro che, nonostante l’ora tarda, sono rimasti ad ascoltare storie di un futuro prossimo a venire!
State sintonizzati su questo canale… Cinzia e io ritorneremo presto a farci risentire!
Opera “Il filo dell’anima” di Paola Paganelli dopo l’esposizione alla mostra “The Soft Revolution” presso il Museo del Tessile di Busto Arsizio, trova ora la sua definitiva collocazione presso le Civiche Raccolte d’Arte di Palazzo Marliani Cicogna di Busto Arsizio – sezione di Fiber Art –
Barbara Pavan Curatrice della mostra, a Erika Montedoro Conservatore del Museo e alla rivista ArteMorbida. Lauro Casoni Immagini
Pinacoteca Civica “Graziano Campanini” Polo culturale “Le Scuole”Via Marco Rizzoli 4/6, Pieve di Cento (BO)
Alfonsina Sica, Cigno, 2022. Toner transfer, acquatinta su carta Fabriano Tiepolo, 50 x 60 cm, 290 g/mq, 496 x 346 mm
Venerdì 28 ottobre alle ore 18.00, presso la Pinacoteca Civica “Graziano Campanini” di Pieve di Cento apre al pubblico PENSIERO LENTO PENSIERO VELOCE, mostra collettiva a cura di Guido Molinari, che sancisce l’inizio di una collaborazione tra l’Accademia di Belle Arti di Bolognae la Pinacoteca, inserita all’interno del polo culturale “Le Scuole” di Pieve di Cento. Le due Istituzioni, infatti, hanno siglato una convenzione triennale che prevede una proficua condivisione di attività e progetti. L’esposizione, promossa e organizzata dal Comune di Pieve di Cento e dall’Unione Reno Galliera, coinvolge studentesse e studenti iscritti all’Accademia di Belle Arti di Bologna, che propongono opere realizzate con tecniche differenti: fotografia, ready made, installazione, scultura, dipinti ed elaborati grafici. I giovani talenti provengono, in particolare, dal Biennio di Pittura (Petkov Aleksandar, Samuele Bartolini, Riccardo Bellelli, Luca Campestri, Gabriele Ermini, Federico Falanga, Francesco Levoni, Chiara Mecenero, Chiara Vitofrancesco), dal Biennio di Grafica d’arte (Francesco De Conno, Elisa Negroni, Matteo Ruggieri, Alfonsina Sica) e dal Triennio di Grafica d’arte (Sofia Bini, Chiara Cappellini, Alessia Cincotto, Aurora Deambrosi, Iris Fontana, Nives Frangi, Serena Gamberini, Sarah Martinoli, Giulia Quagliana, Andrea Riccobono, Maria Ludovica Russo). Il titolo PENSIERO LENTO PENSIERO VELOCE focalizza l’attenzione sulle potenzialità creative di artiste e artisti che concepiscono le opere secondo queste due modalità. L’accento è dunque posto sulla fase ideativa dell’opera che a volte è caratterizzata da una sorta di intuizione immediata e improvvisa, altre volte è frutto di un lento progredire consequenziale. Queste due dimensioni della creatività in certi casi si possono cogliere anche in una successione che conduce al risultato finale. Ma molto spesso è anche il pubblico che fruisce l’opera d’arte facendosi guidare dall’intuito oppure prediligendo un’analisi più razionale: spesso la prima impressione conduce a un giudizio e a un’emozione estetica che può essere confermata o contraddetta da una valutazione successiva più approfondita, meditata e analitica. Luca Borsari, sindaco di Pieve di Cento, ha dichiarato:“Dedicare all’interno del polo culturale ‘Le Scuole’ di Pieve di Cento una mostra delle opere di studenti e studentesse dell’Accademia di Belle Arti di Bologna è una delle rappresentazioni più belle ed efficaci della vitalità e del senso stesso che abbiamo da sempre desiderato per questo luogo. Sicuramente rappresenta il raggiungimento di uno degli obiettivi più alti che l’Amministrazione voleva perseguire quando proponemmo all’Accademia di Belle Arti di Bologna di stipulare una convenzione. Le Scuole di Pieve di Cento desiderano essere non solo una biblioteca, non solo una pinacoteca, non solo un luogo di incontro e di scambio aperto e accessibile a tutti ma anche un luogo in cui disseminare arte e cultura proprio grazie a chi dell’arte ha fatto l’essenza e l’orizzonte del proprio percorso formativo. Dare spazio all’esposizione di opere realizzate da giovani e promettenti studenti e studentesse dell’Accademia è un motivo di soddisfazione ma soprattutto è coronamento di uno dei sogni che facevamo quando immaginavamo il futuri de ‘Le Scuole’”.Francesca Tassinari, assessore al Turismo e alla Valorizzazione del Sistema museale di Pieve di Cento, ha aggiunto:“La collaborazione tra l’Accademia di Belle arti di Bologna porta l’arte contemporanea, la ricerca e l’innovazione culturale più vicine a Pieve di Cento, a tutti i comuni dell’Unione Reno Galliera e della Città Metropolitana.La presenza delle opere degli allievi e delle allieve dell’Accademia a ‘Le Scuole’, rappresenta infatti un’opportunità di crescita e conoscenza per tutto il territorio. Se Pieve di Cento è la cittadina piena di arte e bellezza che conosciamo lo dobbiamo a chi in passato ha saputo riconoscere il grande valore che essa può costituire per una comunità e ha quindi deciso di investirci. Noi che raccogliamo oggi questa grande eredità abbiamo il dovere, e il grande piacere, di proseguire questo immenso lavoro e per farlo abbiamo bisogno più che mai dello sguardo e della creatività delle nuove generazioni. Grazie al proficuo lavoro fatto con la direttrice Cristina Francucci, il professor Molinari e i giovani talenti dell’Accademia, che voglio ringraziare per il grande impegno profuso, porteremo all’interno della Pinacoteca “Graziano Campanini” una mostra di alto profilo artistico, la prima di tante esposizioni di studenti dell’Accademia di Bologna che, ci auspichiamo, potremo continuare ad ammirare negli anni a Pieve”.Cristina Francucci, direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, ha concluso: “La collaborazione con La Pinacoteca Civica di Pieve di Cento è una grande opportunità formativa per le studentesse e gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna che hanno la possibilità, con questa esposizione, di cimentarsi con gli spazi di una splendida realtà museale. Ringrazio quindi il sindaco Luca Borsari e l’assessore Francesca Tassinari per aver permesso che questo luogo diventi una palestra di allenamento per promuovere la creatività giovanile e accolga un’esperienza volta ad accompagnare la nascita di nuovi talenti. Un pensiero va a Graziano Campanini, a cui la Pinacoteca è intitolata, che nella sua importante carriera ha sempre sostenuto e promosso la partecipazione attiva dei giovani artisti condividendo diversi progetti con la nostra Istituzione“. Ingresso liberoOrari: sabato e domenica, ore 10-18.
Biennio di Pittura Docente: Prof. Luca Caccioni.Opere di: Petkov Aleksandar, Samuele Bartolini, Riccardo Bellelli, Luca Campestri, Gabriele Ermini, Federico Falanga, Francesco Levoni, Chiara Mecenero, Chiara Vitofrancesco.Biennio di Grafica d’arte:Docenti: Prof. Sako Agim e Prof.ssa Jessica Ferro.Opere di: Francesco De Conno, Elisa Negroni, Matteo Ruggieri, Alfonsina Sica.Triennio di Grafica d’arte:Docenti: Prof. Sako Agim e Prof.ssa Nikolaevaevgeniya Hristova.Opere di: Sofia Bini, Chiara Cappellini, Alessia Cincotto, Aurora Deambrosi, Iris Fontana, Nives Frangi, Serena Gamberini, Sarah Martinoli, Giulia Quagliana, Andrea Riccobono, Maria Ludovica Russo.Pinacoteca Civica “Graziano Campanini”Polo culturale “Le Scuole” Via Rizzoli 2, Pieve di Cento (BO)Tel. 051 6862636E-mail info.lescuolepievedicento@renogalliera.itwww.lescuoledipieve.itwww.comune.pievedicento.bo.it
La mostra allestita al Padiglione di Arte Contemporanea di Ferrara, mette a fuoco i temi prediletti dal pittore: dal rapporto fra il paesaggio urbano e la natura, alle poetiche e delicate variazioni sul tema del mare e del cielo, passando per gli omaggi ai grandi maestri del passato
A poco più di cinquant’anni dall’ultima mostra ferrarese dedicata a Piero Guccione, organizzata nel 1971 da Franco Farina al Centro Attività Visive di Palazzo dei Diamanti, Ferrara torna ad omaggiare questo grande maestro del Novecento che, come ha scritto Vittorio Sgarbi, «dopo la morte di Fontana, Gnoli e Burri ha rappresentato la sintesi suprema di pittura figurativa e astratta» in Italia.
L’esposizione, organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara in collaborazione con Il Cigno Arte e l’Archivio Piero Guccione, ripercorre cronologicamente l’intera produzione dell’artista presentando al pubblico oltre settanta opere tra dipinti e pastelli suddivisi in due capitoli: gli anni a Roma (1957-1972) e il ritorno in Sicilia (1970-2014).
Piero Guccione nasce il 5 maggio 1935 a Scicli in provincia di Ragusa. Dopo il diploma all’Istituto d’arte di Catania, nel 1954 si trasferisce a Roma, dove frequenta i pittori neorealisti, guardando sia a Renzo Vespignani, con il quale condivide la militanza nel gruppo Il Pro e il Contro – insieme ad Attardi, Calabria, Guerreschi, Gianquinto, Farulli, Ferroni, i critici Micacchi, Del Guercio, Morosini – sia a Renato Guttuso, di cui è assistente all’Accademia, ma del quale non condivide le inclinazioni espressioniste. Nel fermento dell’ambiente romano prende avvio la sua ricerca artistica e formale e nascono i paesaggi urbani, quali i Balconi, i Giardini e Interni-esterni: opere caratterizzate da un taglio innovativo e tratte da una quotidianità comune e intima in cui riecheggiano rimandi a Cézanne, Bonnard, Morandi, solo per citarne alcuni.
Alla fine degli anni Sessanta, con il ciclo delle Attese, lo spazio si fa più metafisico e hopperiano e a partire dal decennio successivo, con il rientro definitivo in Sicilia, comincia a dipingere il mare cercando di coglierne le infinite vibrazioni e variazioni. In queste opere porta la propria ricerca ai limiti dell’astrazione restando, tuttavia, ben ancorato alla realtà. «Mi attira la sua assoluta immobilità, che però è costantemente in movimento», amava ripetere l’artista che ammirava quotidianamente quel paesaggio mediterraneo fino alla linea dell’orizzonte. Parallelamente, lavora anche ai cicli dedicati all’albero di carrubo e ai monti Iblei, realizzati con la tecnica del pastello mentre, con la serie dei d’après, si confronta con alcuni celebri capolavori di, fra gli altri, Masaccio, Signorelli, Michelangelo, Giorgione, Caravaggio, Vermeer, Chardin, Friedrich, Bacon. Un personale omaggio ai grandi campioni della pittura di tutti tempi, novero nel quale, a buon diritto, può essere inserito anche Piero Guccione che si spegne il 6 ottobre del 2018 nell’amata casa-studio di Quartarella nella campagna modicana.
Questa mostra è un’occasione imperdibile per contemplare da vicino la delicatezza, il silenzioso lirismo, l’intensità e la bellezza dei dipinti dell’artista siciliano. Per dirla con le parole di Guccione: «I tempi attuali certo non inducono alla bellezza. E ciò vale pure per l’arte. Oggi si privilegiano la bruttezza, l’arroganza, l’orrore persino. Io invece cerco di dipingere la bellezza: e non mi importa nulla di essere moderno o no. Essere giudicato non in linea con la modernità mi è del tutto indifferente».
La rassegna, organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara in collaborazione con Il Cigno Arte e l’Archivio Piero Guccione e curata da Vasilij Gusella, è un’idea di Vittorio Sgarbi e Lorenzo Zichichi.
Dalle 14,30 alle 19,30 l’accesso sarà libero in tutti i locali; stessa cosa nelle pause pranzo dei giorni successivi mentre, durante la Cena di Gala del sabato, l’intera area della SpaceCon resterà chiusa. – Ore 19,30: cena presso il ristorante dell’Hotel, assieme agli Ospiti già presenti.
Sabato
– Ore 09,00: cerimonia d’apertura, con aggiornamento Programma SpaceCon 4, presentazione Interventi, Espositori e Beneficenza, ricordo dell’amico Paolo Fani, scomparso in marzo, proposte per la SpaceCon 5 ed introduzione della nuova ditta “Moonbase 4000”. – Ore 09,30: “Il ritorno della YavinCon!” incontro assembleare con Filippo “Jedifil” Rossi, Presidente di Yavin 4, e il Consiglio Direttivo. Il nuovo corso del club, l’entrata della YavinCon nella SpaceCon e tutte le iniziative. – Ore 10,00: “La fine di Star Wars”. L’Ennealogia degli Skywalker è conclusa, da Guerre Stellari del 1977 all’Episodio IX del 2019… Ma è davvero così? Incontro a cura di Yavin 4 e YavinCon 1. – Ore 11,00: “Trek IT!” La vera storia degli appassionati di Star Trek in Italia, con Roberto Baldassari, Marcello Rossi e Giovanni Mongini. Alla presenza degli autori e del conduttore, il documentario che racconta la nascita e l’evoluzione dei ‘trekker’ italiani. – Ore 12,30: “C’è un mostro fra noi e il suo nome è Vanni!!!” Con Giovanni Mongini e Luca Oleastri di Edizioni Scudo. – Ore 13,00: pausa pranzo. La sala resta aperta per chi vuole rimanere al proprio banco e per chi desidera fare acquisti. – Ore 14,30: anticipazione prossima WestCon, a cura del gruppo Black Dogs; conduce Mario Guatteri. – Ore 15,00: collegamento in diretta con l’attrice Ottavia Piccolo, voce italiana di Carrie Fisher nel ruolo di Leia Organa in Star Wars. – Ore 15,45: “Megarette: un mecha-design inedito”. Relatori: Andrea Pirondini e Fabio Govoni. – Ore 16,30: incontro con Gianni Giuliano, voce 2 di Prentis Hancock come Paul Morrow in Spazio 1999: seguirà la sessione foto ed autografi. – Ore 18,30: intervista a Carlo Valli, voce 1 di Paul Morrow (registrata). – Ore 19,00: collegamento in diretta da Los Angeles con l’attrice Barbara Bain, ovvero Helena Russell in Spazio 1999. – Ore 20,00: cena di Gala con gli Ospiti presenti presso il ristorante dell’Hotel. – Ore 21,30: interviste con Massimo Foschi e Rodolfo Traversa, rispettivamente voci italiane di Darth Vader e C3PO (registrate). – Ore 22,30: premiazioni della YavinCon e, a seguire, Star Pursuit, il campionato italiano di Guerre Stellari. Concluderà la serata lo “YavinCon Video Show”, proiezione di spezzoni dei precedenti eventi, trailer e video a sorpresa di Star Wars, del fantastico e della fantascienza in generale. A cura di Yavin 4 e YavinCon 1. – Ore 24,00: chiusura sala.
Domenica
– Ore 09,00: apertura sala. – Ore 09,15: “Back to the ’70s: il meglio (e il peggio) della fantascienza televisiva degli anni ’70”, di Marcello Rossi e Nicola Vianello. Un viaggio a ritroso nel tempo per esplorare il fantastico televisivo di una delle decadi più prolifiche della storia della TV. – Ore 10,30: “Il senso di Dune”. Dal romanzo originale di Frank Herbert al primo film di Denis Villeneuve: scelte, tagli, aggiunte, modifiche. A cura di Yavin 4 e YavinCon 1. – Ore 12.00: “Per qualche saga in più”. Da Star Wars ai vari supereroi, dal Dune 2021 (e oltre) di Denis Villeneuve all’Avatar di James Cameron, passando per il nuovo Signore degli Anelli: che cosa ci aspetta? A cura di Yavin 4 e YavinCon 1. – Ore 13,00: pausa pranzo. La sala resta aperta per chi vuole rimanere al proprio banco e per chi vuole fare acquisti. – Ore 14,30: incontro con Steve Walker, responsabile della Sixteen 12 Collectibles. – Ore 15,15: incontro con Martin Bower, modellista di molti film e serie TV come Spazio 1999. – Ore 16,00: estrazione 3 premi Moon Lottery, con la partecipazione degli Ospiti. – Ore 16,15: foto di gruppo, saluti a tutti gli intervenuti e chiusura Reception. – Ore 16,30: asta di beneficenza a favore del “Gruppo Famiglie Dravet” Associazione Onlus, presentata da un volontario della ONG e condotta da Giulz e Bonfa. – Ore 19,15: cerimonia di chiusura. – Ore 19,30: cena di commiato presso il ristorante dell’Hotel.
Venerdì 2 Settembre ore 21.00 in bicicletta. Ferrara Magica itinerario serale in una Ferrara esoterica, misteriosa e templare.
Appuntamento e partenza alle ore 21.00 in Piazza della Cattedrale. Noleggio biciclette su prenotazione. Tel e Whatsapp 3406494998.
Sabato 3 Settembre ore 15.15 a piedi, dopo tre lunghi anni torna l’itinerario MIRACOLI! Alla ricerca della Città Sacrae dei Miracoli della Beata Beatrice, di Santa Caterina Vegri e del Preziosissimo Sangue. Appuntamento e partenza alle ore 15.15 presso il Monastero di Sant’Antonio in Polesine in Vicolo Gambone traversa di via XX Settembre via Beatrice d’Este. Consigliata la prenotazione Tel. e Whatsapp 3406494998
Domenica 4 Settembre ore 10.15 a piedi:Ingresso Gratuito In un Mondo Meraviglioso, quello delle arti del Rinascimento Ferrarese, nella Pinacoteca Nazionale di Palazzo dei Diamanti. Appuntamento e partenza alle ore 10.15 davanti all’ingresso di Palazzo dei Diamanti. Non occorre la prenotazione.
Domenica 4 Settembre ore 16.00 in bicicletta: Ferrara Ebraica Omaggio a Giorgio Bassani dall’ex-Ghetto al Cimitero Israelitico di via Vigne. Appuntamento e partenza alle ore 16.00 in Piazza della Cattedrale. Noleggio biciclette su prenotazione. Tel e Whatsapp 3406494998.
Domenica 4 Settembre ore 21.00 in bicicletta: Ferrara Nera. Ciclopasseggiata nel sangue dei delitti estensi.
Appuntamento e partenza alle ore 21.00 in Piazza della Cattedrale. Noleggio biciclette su prenotazione. Tel e Whatsapp 3406494998.
Tutti gli itinerari sono rigorosamente ad offerta libera! A cura di Alessandro Gulinati.
Noleggio bici su prenotazione: Tel. Telegram e Whatsapp 3406494998.
Il Ministero dell’Istruzione ha fatto sapere che il 21,2% degli studenti ha scelto la traccia su potenzialità e rischi di un mondo iperconnesso, che parte da un brano del libro Tienilo acceso. Posta, commenta, condividi senza spegnere il cervello, di Vera Gheno e Bruno Mastroianni. Il 18% delle candidate e dei candidati ha invece optato per la traccia che parte da un brano tratto dal libro “La sola colpa di essere nati”, di Gherardo Colombo e Liliana Segre, che proponeva una riflessione sulle leggi razziali. Al terzo posto, con il 16,5% delle preferenze, l’analisi del testo tratto da “Nedda. Bozzetto siciliano” di Giovanni Verga. Il 15,8% dei candidati si è cimentato con il tema della musica, a partire da un brano tratto da “Musicofilia” di Oliver Sacks. Il 14% delle studentesse e degli studenti ha scelto la traccia che partiva da un passaggio del libro “Perché una Costituzione della Terra?” di Luigi Ferrajoli. L’11,6% ha preferito quella che faceva riferimento al discorso pronunciato l’8 ottobre 2021 alla Camera dei Deputati dal Premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi. Infine, il 2,9% delle studentesse e degli studenti ha scelto l’analisi della poesia “La via ferrata” di Giovanni Pascoli.
La poesia La via ferrata, scritta nel 1886 in occasione delle nozze di un amico, viene inserita daPascoli nella seconda edizione della raccolta poetica Myricae, una delle sue opere maggiori.Protagonista di una storia editoriale complicata, questa raccolta viene composta negli anni a cavallotra l’Ottocento e il Novecento, vede la prima edizione nel 1892 e l’ultima, la sesta, nel 1903; senella prima edizione la raccolta contava solo 22 poesie, nell’ultima, quella definitiva, arriva acontenerne ben 156. Un aumento enorme, che si comprende bene se si considera che questi annisono proprio quelli in cui l’attività del poeta è più febbrile e in cui, raggiunta la maturità artistica,prendono corpo e forma quelle che sono le sue idee letterarie.In particolare in Myricae viene sviluppata l’idea di una poetica costruita sul racconto della quotidianità, in cui un forte peso hanno gli aspetti propri del mondo naturale e di campagna, comel’arrivo di temporali improvvisi, il cambio delle stagioni, la presenza degli animali dei campi e degliinsetti con i loro versi e il loro vivere; un racconto che sul piano linguistico poggia su scelte lessicaliumili, quotidiane anch’esse. Una ricerca di umiltà, sia nell’oggetto che nel modo della narrazione,che però non deve assolutamente trarre in inganno e lasciar pensare che quella prodotta da Pascoli sia una poetica semplice, piatta o banale. Sul piano contenutistico, infatti, la quotidianità ricercata descritta da Pascoli è spesso velata di unapatina d’irrequietezza, i quadretti quotidiani dal vago sapore bucolico finiscono sempre perincrinarsi, per incupirsi rivelando aspetti che si allontanano di molto dalle iniziali immagini ditranquillità. Questo perché in Myricae, come in tanta altra parte della poetica di questo autore,emergono i dolori familiari, quella serie di lutti e dolori che hanno segnato la vita del poeta fin dalla sua infanzia. La scrittura poetica diventa così un modo per rievocare un mondo famigliare irrimediabilmente perduto: la poesia, solo in apparenza bucolica, è in realtà un’elegia funebre, il triste ricordo che, nel momento di quiete e serenità finalmente raggiunto nella maturità, rievoca affetti che non ci sono più.
In esposizione, al Padiglione di Arte Contemporanea, opere di artisti ferraresi per celebrare i 110 anni dalla nascita di Michelangelo Antonioni
Questa rassegna ha un duplice intento: da un lato offrire uno spaccato sulle ricerche degli artisti ferraresi, dai più affermati ai più giovani ed emergenti; dall’altro celebrare i 110 anni dalla nascita di Michelangelo Antonioni nel luogo, il Padiglione d’Arte Contemporanea, che presto diventerà il nuovo museo dedicato al grande cineasta ferrarese. Gli artisti sono stati invitati a cimentarsi su un tema specifico, Antonioni e le suggestioni che ad ognuno di essi hanno ispirato il suo cinema, le sue opere, la sua vita, producendo un lavoro appositamente per questa mostra.
Artisti in mostra:
Alo (Carlo Andreoli); Lidia Bagnoli; Nedda Bonini; Maurizio Bonora; Paola Bonora; Riccardo Bottazzi; Daniela Carletti; Silvano Cavicchi; Daniele Cestari; Gianni Cestari; Giuseppe Cestari; Renzo Crociara; Marcello Darbo; Sara Dell’Onze; Matteo Farolfi; Giorgio Felloni; Massimo Festi; Andrea Forlani; Osvaldo Forno; Flavia Franceschini; Riccardo Furini; Gianluca Galletti; Alen Grassi; Claudio Gualandi; Gianni Guidi; Isabella Guidi; Alberto Lunghini; Ivan Lupi; Miria Malandri; Guido Marchesi; Terry May; Enzo Minarelli; Lorenzo Montanari; Samuel Moretti; Elisa Mucchi; Matteo Nannini; Nicola Nannini; Michelangelo Neri; Paolo Pallara; Enrico Pambianchi; Eros Pandolfi; Marco Pellizzola; Renzo Piccoli; Alfredo Pini; Michele Rio; Daniele Romagnoli; Lorenzo Romani; Sima Shafti; Amir Sharifpour; Emanuele Taglietti; Stefano Tassi; Giuseppe Tassinari; Giuliano Trombini; Vito Tumiati; Uli (Fulvio Balboni); Paolo Volta; Laura Zampini; Luca Zampini; Luigi Zampini; Sergio Zanni; Daniele Zappi; Sebastiano Zuccatelli.
Programma
Dj set e performance
Venerdì 24 giugno dalle ore 21.00 alle 23.00
Ore 21: performance site specific di Elisa Mucchi
Dalle 21.30: serata con i dischi più amati da Michelangelo Antonioni, selezionati da dj France, e alcune letture
dei documenti del regista (Archivio Michelangelo Antonioni), a cura di Gianantonio Martinoni e Marco Gulinelli.
Edizioni Valigie Rosse, 2021 Introduce Marcello Girone Daloli “L’arte del nutrimento vitale” è l’insieme di tutte le tecniche e le conoscenze atte a promuovere una vita salutare e longeva. Già a partire dal V sec. a.C. il sogno di “vivere a lungo senza invecchiare” era un’aspirazione condivisa da molti aristocratici ed asceti cinesi, e tra i vari metodi individuati per perseguire lo scopo, l’esercizio fisico fu uno dei più indagati. Nacque così il daoyin, esercizio che unisce attività respiratoria, mentale, fisica e automassaggio al fine di regolare la circolazione di energia e sangue all’interno del corpo, strumento per il benessere ma anche forma di prevenzione e ausilio alla cura, nonché metodo per la coltivazione psicofisica dell’individuo. Fabio Smolari (1965), sinologo, ex-atleta della nazionale italiana wushu (arti marziali cinesi), ha dedicato la sua vita allo studio e alla divulgazione delle arti del corpo e della cultura cinese. L’incontro a Pechino nel 1992 con il maestro Zhang Guangde (1932-2022) lo conduce al daoyin, disciplina della quale questo volume descrive la storia, la teoria e le caratteristiche, i legami con la medicina tradizionale cinese, con la filosofia e con le scienze mediche e motorie moderne.