
calendario 2012
calendario 2012
Siamo felici di annunciare una sorpresa: il Festival Bonsai di Ferrara Off si arricchisce di un nuovo appuntamento! Si tratta di un evento speciale che si terrà il 17 giugno alle ore 21:15 nel Giardino del Centro Culturale Slavich in viale Alfonso I d’Este 13 a Ferrara. Lo spettacolo si intitola “Sirenetta” ed è la rivisitazione che Marguerite Yourcenar ha fatto della celebre fiaba di H. C. Andersen. Un’unica attrice, Liliana Letterese, interpreta le voci della messa in scena ideata da Lorenzo Cutùli, scenografo ferrarese di fama internazionale, che torna nella sua città natale nelle vesti di regista, per portarci nella dimensione subacquea, ma anche molto terrena, di una delle favole più amate da grandi e piccoli. Informazioni e biglietti qui: https://www.ferraraoff.it/evento/sirenetta/ |
da Instagram
Ferrara , seguita da Rovigo è la prima provincia italiana per quota di terreno esposto a rischio alluvioni con il 99, 9 per cento. Ci sono in Italia altre 5 provincie in cui il cui il rischio di inondazione riguarda oltre il 50 per cento del territorio e sono: Ravenna, Venezia, Mantova, Reggio Emilia e Bologna. Si tratta di dati che riassumono complessivamente un secolo di storia . E del resto la stesa Ispra nel suo report 2021 sul dissesto idrogeologico rileva come l’Emilia Romagna sia la regione con la quota più elevata del proprio territorio esposta al rischio alluvione e questo per “la presenza di una complessa ed estesa rete di collettori di bonifica e corsi d’acqua minori che si sviluppano su ampie aree morfologicamente depresse, di tratti arginati spesso lungo alvei stretti e pensili, di regimazioni e rettifiche in specie nei tratti di pianura”.
Siamo presi in giro ogni giorno, ogni ora, ogni minuto da poteri continentali che di fatto non rispondono più a nessuno e che stanno innescando un processo di drammatico impoverimento e di involuzione sociale. Lo strumento, il bastone usato per portare avanti questo disegno è una narrazione climatica totalmente fuorviante rispetto ai problemi dell’ambiente e per molti aspetti peggiorativa dei problemi ecologici, ma il cui scopo è sostanzialmente quello di far crollare il tenore di vita dei cittadini e dunque anche la loro partecipazione alle scelte: una via verso nuove forme di schiavitù.
Al via la tre giorni de “La dolce vita” a Finale Emilia, la kermesse che venerdi, 22, sabato 22 e domenica 23 farà rivivere il sogno degli anni Sessanta, quando l’economia di consumo prendeva piede nelle nostre vite. Più di 100 appuntamenti tra musica, rievocazioni, assaggi e giochi si ripeteranno nel corso del week end: l’idea è quella che i visitatori vivano il centro di Finale passeggiando e fermandosi di volta in volta a guardare, ascoltare, gustare e sognare.
Vespe e Lambrette, Fiat 500, Fiat 600 e Giuliette Alfa Romeo, musica beat, abiti svolazzanti che richiamano gli appuntamenti mondani, i dolci e i piatti tipici di quegli anni, i giochi goliardici e gli sport dell’epoca, i mestieri del tempo: tutto ciò rivivrà nei tre giorni della manifestazione organizzata da Proloco, Caracol Cooperativa Sociale e Comune di Finale Emilia.
L’inaugurazione è prevista venerdì 21 aprile, alle ore 18.00, sulla Scalinata dell’Acquedotto. Tra gli appuntamenti della prima giornata segnaliamo la Cena tipica anni 60 “Amarcord” proposta dal Ristorante Lo Zuccherificio di Massa Finalese, “la Spaghetti swing”, una spaghettata in Piazza Baccarini offerta dalla Proloco di Finale Emilia, l’esibizione della banda itinerante la “Bandessa” che dalla scalinata dell’acquedotto raggiungerà i Giardini De Gasperi. Ricordiamo anche alle 21:30 la rappresentazione teatrale “La Teresa in bichini sulla spiaggia di Porto Garibaldi”, ispirata a un racconto di Pederiali, ai Giardini De Gasperi
Sabato 22 aprile avrà già dalla mattinata mercatini e mostre di vario genere in tutto il centro storico. Alle 11.00 arriverà il corteo Lambretta, Vespa e auto storiche, alle 12.00 si terrà un flashmob anni Sessanta, a cura delle scuole e dalle 15.00 le corse podistiche, promosse da Asd Podistica Finale Emilia, con staffetta goliardica e ludico-motoria, ed esibizioni e corsi di boogie woogie. Dalle 18.00 aperitivi e dalle 20.00 “Arrabbiatissima”, punto ristoro di pasta all’arrabbiata, a cura della Proloco. Sempre alle 20.00 nei Giardini De Gasperi, esibizione del gruppo blues “Officine Zambelli” e, alle 20.30, all’acquedotto, spettacolo dei “Sughè Sughessa”.
Domenica 23 aprile, alle 9.00 colazione a Casa Magagnoli (prenotazione obbligatoria) e alle 12.30 pranzo in strada pro Croce Rossa in via Mazzini. Alle 10.00 partenza del corteo Lambretta, Vespa e auto storiche da Massa Finalese con arrivo a Finale Emilia alle ore 11.00. Nel pomeriggio, alle 15.30, in piazza Baccarini gara di zuppa inglese, alle 18.00 spettacolo di danza della Scuola Tersicore, ai giardini pubblici, e alle 18.30, alla scalinata dell’acquedotto, sfilata di abiti da sposa anni Sessanta. In serata, alle ore 20.00, in piazza Baccarini, concerto della cover band Lato B e alle 21.00, ai giardini de Gasperi, concerto del gruppo musicale Quelli del lunedì band.
Tutte le informazioni aggiornate e le modalità per partecipare agli eventi sono reperibili sul sito internet www.ladolcevita.mo.it e sui canali social Facebook e Instagram dedicati all’iniziativa
La recente scomparsa di Regolo Boschetti mi ha fatto pensare che ogni volta che se ne va uno di questi personaggi si porta con se un pezzetto di storia, di tradizione, di passato … e tra qualche anno non ci resterà più niente. Le tipiche “Feste del Po”, per fare un esempio, coinvolgevano pescatori di fiume, musicanti, gastronomi e soprattutto amanti della natura, del territorio e delle tradizioni, il tutto unito ad una grande allegria e voglia di stare insieme. Ormai non ci son più pescatori ne musicisti … e “pincini e frittelle” ne mangeremo sempre meno !!
Marco Dondi
9° edizione per la manifestazione che è già diventata un “evento” e più che mai pronta a consolidarsi nel panorama delle granfondo italiane.
Due i percorsi, quello lungo da 131 km e quello corto da 85 km che si snodano entrambi tra la “destra” e la “sinistra” Po, dal Comune di Ferrara e andando verso la Provincia di Rovigo passando per i Comuni di Occhiobello, Polesella, Guarda Veneto, Crespino, Papozze, Bottrighe e il rientro dalla destra Po passando per Ariano Polesine, Serravalle, Berra, Guarda Ferrarese, Ro Ferrarese, per poi rientrare nel Comune di Ferrara e segnare l’arrivo presso Via Bacchelli.
Per iscrizioni: https://www.granfondodelpo.it/granfondo/iscrizioni/
Segreteria organizzativa:
PALAPALESTRE Viale F. Tumiati, 5 (rotonda di Via Porta Catene) FerraraOre 10.00 Apertura segreteria organizzativa per registrazioni ed iscrizioni GRANFONDO DEL PO. ULTIMO GIORNO PER ISCRIVERSI !!!
Ritiro pacchi gara e chip
Segreteria organizzativa: PALAPALESTRE Viale F. Tumiati, 5 (rotonda Via Porta Catene) – Ferrara
Dalle ore 06.30 alle ore 08.00 – Apertura Area Iscrizioni: Validazione iscrizione, distribuzione numero gara e ritiro pacco gara per chi si è iscritto precedentemente. Acquisto e verifica del chip.
LA DOMENICA NON E’ POSSIBILE EFFETTUARE L’ISCRIZIONE
Partenza: CASTELLO ESTENSE Via Largo Castello direzione Viale Cavour, Stazione Ferroviaria
All’area partenza si potrà accedere solo a piedi o in bicicletta. Le autovetture dovranno essere parcheggiate nelle aree previste
Ore 08.00 – Inizio ingresso griglie di partenza
Ore 08.40 – Saluto delle Autorità alla stampa
Ore 09.00 – Partenza Granfondo del Po
Ore 09.00 – Dopo la partenza per chi non partecipa alla gara una guida li accompagnerà e racconterà la storia e i segreti di tutti i monumenti. Partenza dal Ferrara Store (costo visita guidata € 8 – gratuita per chi acquista il pacchetto di soggiorno con l’agenzia partner LINK TOURS)
Arrivo Via Bacchelli
Ore 11.00 – Orario d’arrivo previsto Granfondo del Po percorso corto
Ore 12.00 – Orario d’arrivo previsto Granfondo del Po percorso lungo
TEMPO MASSIMO Entro e non oltre le ore 15.00.
di
27 febbraio 2023
I dati ci sono. E fanno riflettere. In dieci anni – tra il 2012 e il 2022 – sono “sparite” più di 99mila attività di commercio al dettaglio e 16mila imprese di commercio ambulante. Allo stesso tempo, salgono alberghi, ristoranti e bar (+10.275). Parallelamente, cresce la presenza straniera nel commercio nel versante di numero di imprese (+44mila) che come occupati (+107mila). Mentre scendono le attività e gli occupati italiani (-138mila e -148mila).
Questo è la fotografia scattata da Confcommercio, che conduce uno studio sulla demografia d’impresa nelle città del Belpaese in collaborazione con il Centro studi delle Camere di commercio Guglielmo Tagliacarne.
In base all’analisi, subisce una modifica pure il tessuto commerciale dei centri storici “con sempre meno negozi di beni tradizionali” (libri e giocattoli -31,5 per cento, mobili e ferramenta -30,5 per cento, abbigliamento -21,8 per cento) e “sempre più servizi e tecnologia” (farmacie +12,6 per cento, computer e telefonia +10,8 per cento), attività di alloggio (+43,3 per cento) e ristorazione (+4 per cento).
Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, commenta: “La desertificazione commerciale non riguarda solo le imprese, ma la società nel suo complesso perché significa meno servizi, vivibilità e sicurezza. Occorre accelerare la riqualificazione urbana con un utilizzo più ampio e selettivo dei fondi europei del Pnrr e il coinvolgimento delle parti sociali”.
“La modificazione e la riduzione dei livelli di servizio offerto dai negozi in sede fissa confina con il rischio di desertificazione commerciale delle nostre città dove, negli ultimi 10 anni, la densità commerciale è passata da 9 a 7,3 negozi per mille abitanti (un calo di quasi il 20 per cento) – si legge sul portale di Confcommercio – per evitare gli effetti più gravi di questo fenomeno, per il commercio di prossimità non c’è altra strada che puntare su efficienza e produttività anche attraverso una maggiore innovazione e una ridefinizione dell’offerta. E rimane fondamentale l’omnicanalità, cioè l’utilizzo anche del canale on-line che ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi anni, con le vendite passate da 16,6 miliardi nel 2015 a 48,1miliardi nel 2022. Elemento, questo, che ha contribuito maggiormente alla desertificazione commerciale ma che rimane comunque un’opportunità per il commercio “fisico” tradizionale”.