Sempre, ma soprattutto oggi, penso sia opportuno porre attenzione su tre “grandi” donne di Bondeno, che hanno dato e danno, tuttora, tanto lustro al “nostro” paese: Guberti Luciana, Meletti Lorenza e Paganelli Paola, in rigoroso ordine alfabetico.
LUCIANA, con le sue bellissime poesie in dialetto e offrendo ricordi ed emozioni, ha reso più ricco il territorio di tradizione e di cultura. Apprezzata poetessa, ben oltre i confini del paese, è stata premiata più volte per la sua produzione, di cui riporto 2 poesie, classificatesi al primo posto, nella sezione “Poesia Vernacolare” nei vari Concorsi Letterari, banditi dalla Società Operaia di Bondeno.
LORENZA (1940 – 1995), laureata a Bologna in Lettere Classiche, docente di Materie Letterarie a Ferrara, ha svolto varie attività culturali, collaborando a Giornali e Riviste. Essendo figlie di amici, direi fraterni, l’ho frequentata sin da bambina e da lei ho attinto l’ interesse per il Latino ed il Greco, anche se mi ha sempre dato soggezione per la sua vastissima cultura, il suo ammirevole, acuto spirito critico ed il suo parlare così appropriato e forbito tanto che, quando me la sono ritrovata collega in Commissione agli Esami di Stato (luglio 1990) all’ Istituto V. Monti (Ragioneria) di Ferrara, mascheravo il “lei”, invece del “tu”, di cui non ero capace, con la forma impersonale (si corregge, si verifica, si verbalizza, ecc.), e lei, sorridendo, mi diceva di accorgersene. Quando vado dai miei al Cimitero non posso non andare a salutarla, e riporto le attinenti parole di un famoso poeta, per la preziosa “eredità di affetti” che mi ha lasciato. Della sua vasta produzione poetica, desidero menzionare la struggente raccolta di poesie titolata “Mutatur”, dove la coniugazione passiva del verbo = ci si trasforma, non va riferito alla forma espressiva, ma alla dimensione esistenziale, in quanto vi dominano sofferta solitudine, dialoghi dolorosi con le persone più care già estinte, la loro ritrovata libertà ed il rispetto per l’ eternità.
PAOLA, un’ artista dotata di profonda sensibilità e cultura, di grande talento e umanità. Definire le sue Opere di ottima fattura, dallo stile inconfondibile, fatto di armonia e sentimento, è davvero riduttivo. Con lei si concretizza il concetto di “Arte” pura perché suscitano davvero tante emozioni e stati d’animo. Nota ed apprezzata scultrice in tante località per le sue originali produzioni in ferro, in tessuto, su carta e varie. Quante volte sono stata, direi, presa d’ incanto nell’ ammirare le sue “creazioni” nella sala-mostra “il Vicolo”, situato appunto nel Vicolo Posta. Di tutte posterei le foto, ma non è possibile, quindi solo di alcune, per me di indicibile bellezza e dai messaggi intimi tanto condivisibili.
Alessandra Saletti (su Facebook di oggi)
