Ferrara è bella

Sabato 26 e Domenica 27 Marzo

4 itinerari a piedi e in bicicletta per vedere, scoprire, capire Perché Ferrara è Bella!

Sabato 26 ore 10.30Ferrara Medioevale alla scoperta delle origini fluviali e mediterranee della città. Appuntamento e partenza alle ore 10.30 in Piazza della Cattedrale.

Sabato 26 ore 15.45Sex in the City – Itinerario nella storia della sessualità. Appuntamento e partenza alle ore 15.45 in Piazza della Cattedrale.

Domenica 27 ore 10.30in BICICLETTA Ferrara Ebraica – Omaggio a Giorgio Bassani. Appuntamento e partenza alle ore 10.30 in Piazza della Cattedrale.

Domenica 27 ore 15.45 Necropolis! Itinerario nelle arti e nella storia patria alla scoperta della rinascimentale Certosa di San Cristoforo. Appuntamento e partenza alle ore 15.45 davanti alla Chiesa di San Cristoforo.

Durata di tutti gli itinerari circa 2 ore. Non occorre la prenotazione. Partecipazione rigorosamente ad offerta libera!

A cura di Alessandro Gulinati

La tv dei ragazzi

Giovanna, la nonna del Corsaro Nero è stata una rivista musicale[1] per ragazzi prodotta e trasmessa dalla Rai nell’autunno 1961.

Alla prima serie ne seguirono altre due, Le nuove avventure di Giovanna, la nonna del Corsaro Nero nel 1962, e Giovanna alla riscossa nel 1966: le prime due stagioni, composte da otto episodi ciascuna, andarono in onda la domenica pomeriggio, la terza – di sei puntate – il sabato, sempre all’interno della tv dei ragazzi sul Programma Nazionale.[2]

Scritto da Vittorio Metz e diretto da Alda Grimaldi, era incentrato sul personaggio di Giovanna, « la nonna-sprint più forte di un bicchiere di gin », interpretata da Anna Campori, e liberamente ispirato alle vicende dei corsari narrate nei romanzi di avventura di Emilio Salgari. Il personaggio della protagonista, ideato da Metz, appare per la prima volta sul settimanale umoristico Marc’Aurelio nel 1935; rivisto ed adattato per la tv dei ragazzi, fu poi stampato in volume nel 1962.[3]

La nonna era capo di una ciurma di bizzarri personaggi, tra cui il distinto maggiordomo Battista (Giulio Marchetti) e il goffo nostromo Nicolino (Pietro De Vico). Loro eterno antagonista era il comandante degli spagnoli, il capitano Squacqueras (Mario Bardella), destinato ad inevitabili e spesso ingloriose sconfitte contro la battagliera nonna.

Fra gli altri interpreti, nelle tre serie, attori come Paolo BonacelliUgo BolognaGiuliana CalandraArmando Francioli, Alvaro Alvisi, Franco Alpestre, Enrico Luzi e Lucio Flauto.[4]

Veniva realizzato e trasmesso dagli studi Rai di Torino: in diretta, come la gran parte dei programmi televisivi in quegli anni, quando non c’era ancora la prassi di registrare una copia.[5] Quindi il programma non esiste nell’archivio della Rai: le uniche immagini non fotografiche sono un breve Super 8, cioè una pellicola amatoriale, girato – senza audio, durante la trasmissione di un episodio – da un collega di Anna Campori, la quale l’ha poi donato alle Teche Rai[6] sul cui sito è ora visionabile. Questo filmato, sia pure di cattiva qualità, è stato anche presentato in alcune trasmissioni di Pippo Baudo come l’unico documento rimasto del famoso programma.

Carlo Molfese realizzò per la RCA la versione discografica di “Giovanna la nonna del corsaro nero” sempre scritta da Vittorio Metz con Anna Campori, Pietro De Vico, Giulio Marchetti con Franco Latini e Renato Izzo. Gli arrangiamenti musicali di Robby Poitevin.

Nel dicembre del 2015 la ERI ha pubblicato un libro (Un doppio hurrà per nonna sprint) di Barbara Scaramucci e Stefano Nespolesi dedicato al programma, con fotografie di scena, bozzetti dei costumi e i copioni della trasmissione: « Il volume, una vera esegesi storiografica della trasmissione, vuole essere un tributo a chi l’ha realizzata ma anche una sorta di risarcimento verso i telespettatori della Rai che non l’hanno dimenticata. »[7]

Indice

Episodi[modifica | modifica wikitesto]

Prima stagione. Giovanna, la nonna del Corsaro Nero

  • Una vecchia di ferro, trasmesso domenica 19 novembre 1961
  • La regina dei Caraibi, trasmesso il 26 novembre 1961
  • Il tesoro degli Incas, trasmesso il 3 dicembre 1961
  • Alla riconquista di un trono, trasmesso il 10 dicembre 1961
  • La nonna alla riscossa, trasmesso il 17 dicembre 1961
  • La città d’oro, trasmesso eccezionalmente sabato 23 dicembre 1961
  • Il vascello fantasma, trasmesso il 31 dicembre 1961
  • Un grande hurrà!, trasmesso il 7 gennaio 1962

Seconda stagione. Le nuove avventure di Giovanna, la nonna del Corsaro Nero

  • La Maschera di Ferro, trasmesso domenica 28 ottobre 1962
  • Giovanna contro i tre moschettieri, trasmesso il 4 novembre 1962
  • Giovanna e il naso di Cyrano, trasmesso l’11 novembre 1962
  • Giovanna in Scozia, trasmesso il 18 novembre 1962
  • L’ultimo Robin Hood, trasmesso il 25 novembre 1962
  • Il tradimento di Nicolino, trasmesso il 2 dicembre 1962
  • Nel covo dei Barbareschi, trasmesso il 9 dicembre 1962
  • I misteri della Bastiglia, trasmesso il 16 dicembre 1962

Terza stagione. Giovanna alla riscossa

  • Nicolino torero, trasmesso sabato 22 ottobre 1966
  • I predoni del deserto, trasmesso il 29 ottobre 1966
  • Giovanna e la regina di Atlantide, trasmesso il 5 novembre 1966
  • Treville e Cyrano contro i tre corsari, trasmesso il 12 novembre 1966
  • Giovanna contro i Thugs, trasmesso il 19 novembre 1966
  • Giovanna nel Cipango, trasmesso il 26 novembre 1966

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ dai giornali dell’epoca
  2. ^ A. Grasso, Enciclopedia della televisione, Garzanti Milano 1996
  3. ^ La Stampa, 29 gennaio 2014
  4. ^ voce dedicata sul sito Il Davinotti
  5. ^ Ufficio Stampa RAI, 3 Febbraio 2014.
  6. ^ Rai Teche: sul sito Super 8 della nonna del corsaro nero, su ufficiostampa.rai.it, Ufficio stampa RAI. URL consultato il 29 aprile 2013 (archiviato dall’url originale il 3 febbraio 2014).
  7. ^ dalla presentazione del libro

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Walter VeltroniGiovanna la nonna del Corsaro Nero, in I programmi che hanno cambiato l’Italia. Quarant’anni di televisioneFeltrinelli, 1992, pp. 114-117
  • Barbara Scaramucci, Stefano Nespolesi, Un Doppio Hurrà per Nonna Sprint. “Giovanna la nonna del Corsaro Nero” e la Tv dei ragazzi degli anni ‘60, Rai Eri, 2015, 120 p.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

Cinema

Anec

Data: Mercoledì, 08 marzo 2006 alle 17:05:58 CET Argomento: Attualità
Resoconto della conferenza, stampa del 2 marzo 2006 sulla questione del cinema Argentina. Invitati;
Responsabili Media, del territorio Aldo Lotti – Compagnia del Patatrac Mattia Bagnolati – Compagnia del Mangialuna Carlo Polastri – direttore artistico di varie iniziative teatrali UILT – Unione Italiana Libero Teatro Emilia-Romagna
A quelli menzionati sopra (non tutti presenti) si devono aggiungere gli assessori Mestieri e Pancaldi accompagnati dalla dirigente Paola Mazza, che però hanno detto di essere lì per ascoltare e di non voler rilasciare dichiarazioni; due esponenti dell’associa.zione culturale bolognese SPACE e il vicepresidente del circolo Fuori Quadro.
Difficile dare un resoconto oggettivo della conferenza sia perché la materia è tuttora controversa, sia perché la discussione è stata a tratti caotica, ma, visto che stiamo parlando di realtà locali che chiunque può verificare abbastanza agevolmente accedendo alle fonti, invitiamo i nostri quaranta lettori a farlo come utile esercizio di democrazia diretta.
Il fatto è la chiusura del cinema Argentina il 31 gennaio, che ha comportato anche la sospensione della consueta attività teatrale che vi si svolgeva. La chiusura è stata motivata dall’ARCI, che lo gestiva, da ragioni economiche. Può essere utile partire dalle loro spese annue dichiarate: affitto €11.000, utenze € 7000; personale € 14.000 più si intende le spese per noleggio pellicole e annessi e connessi.
L’ amm.ne comunale di Bondeno contribuiva, alle spese di affitto ricevendone in cambio la disponibilità per 20 serate (la maggior parte delle quali utilizzate appunto per la. stagione teatrale, per la quale le compagnie teatrali bondenesi ricevevano un contributo forfettario di circa € 10.000 annue).
Allo stato attuale sembra che l’offerta comunale sia di € 18.000 per affitto locali (che sarebbero così disponibili tutto l’anno) e l’affidamento ad un “imprenditore” per tutto il resto; questo si desumerebbe dalle dichiarazioni rilasciate dall’assessore Saletti alla stampa nei giorni scorsi.
Ovviamente le compagnie teatrali bondenesi , che avevano dato la loro piena disponibilità alla gestione del teatro, hanno ribadito tale volontà unitaria, ribadendo, nel contempo, che è oggi impensabile poter gestire un’attività teatrale in pareggio senza contributi pubblici (che appunto per quest’anno sono stati tagliati dal bilancio comunale).
A proposito di quest’ultimo, almeno per la cultura, ci sarebbe piaciuto riportare le cifre esatte, ma, una nostra richiesta in tal senso inviata e ricevuta 1’11 gennaio 2006, non ha finora ricevuto alcuna risposta; da ciò che si è sentito dovrebbe aggirarsi sui 170.000 euro di cui 42.000 alla, società operaia di Mutuo soccorso, 17.500 alla Pro Loco, 30.000 alle mostre in Pinacoteca ecc. Libero ciascuno di fare le sue valutazioni, e fermo restando che le scelte e la loro responsabilità competono interamente alla giunta, sarebbe lecito comunque conoscere le cifre da fonte ufficiale.
L’associazione Space ha. affermato di essere disposta anch’essa a rilevare l’attività e di avere contattato il proprietario del cinema, il quale avrebbe detto che, se il comune non firma il contratto entro il 15 marzo, si ritiene libero di destinare i locali a tutt’altro uso.
Non avendo voluto i rappresentanti comunali presenti rilasciare alcuna dichiarazione in merito, risulta difficile far luce su tutti queste affermazioni. Nei prossimi giorni pubblicheremo le schede delle attività delle due compagnie teatrali presenti ( del Mangialuna abbiamo comunque parlato in precedenti articoli che potete consultare nell’archivio); vi invitiamo intanto ad intervenire sull’argomento con i vostri commenti.
Link utili: http://www.zeroerreaccapiù.it

l’articolo fa parte dell’archivio di bondeno.com; la foto ritrae una assemblea dell’associazione nazionale esercenti cinema di Ferrara alla quale mi aveva invitato come uditore Bolognesi (gestore del cinema Argentina), di fianco a me Grandi (gestore del omonimo cinema)

Siccità

𝗟𝗜𝗩𝗘𝗟𝗟𝗜 𝗗𝗘𝗟 𝗙𝗜𝗨𝗠𝗘 𝗣𝗢: 𝗧𝗢𝗖𝗖𝗔𝗧𝗢 𝗢𝗚𝗚𝗜 𝗜𝗟 𝗥𝗘𝗖𝗢𝗥𝗗 𝗡𝗘𝗚𝗔𝗧𝗜𝗩𝗢 𝗗𝗘𝗚𝗟𝗜 𝗨𝗟𝗧𝗜𝗠𝗜 𝟯𝟬 𝗔𝗡𝗡𝗜

𝘚𝘱𝘪𝘤𝘤𝘢 𝘪𝘯 𝘯𝘦𝘨𝘢𝘵𝘪𝘷𝘰 𝘪𝘭 𝘥𝘢𝘵𝘰 𝘳𝘦𝘨𝘪𝘴𝘵𝘳𝘢𝘵𝘰 𝘢 𝘗𝘪𝘢𝘤𝘦𝘯𝘻𝘢, 𝘮𝘢 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘦 𝘴𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘥𝘪 𝘮𝘰𝘯𝘪𝘵𝘰𝘳𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰 𝘦𝘷𝘪𝘥𝘦𝘯𝘻𝘪𝘢𝘯𝘰 𝘭𝘦 𝘲𝘶𝘰𝘵𝘦 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘣𝘢𝘴𝘴𝘦 𝘥𝘢𝘭 1991. 𝘌 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘳𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘪 𝘱𝘳𝘦𝘷𝘦𝘥𝘰𝘯𝘰 𝘢𝘭𝘭’𝘰𝘳𝘪𝘻𝘻𝘰𝘯𝘵𝘦 𝘱𝘪𝘰𝘨𝘨𝘦 𝘴𝘶𝘧𝘧𝘪𝘤𝘪𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘰𝘱𝘳𝘪𝘳𝘦 𝘪 𝘧𝘢𝘣𝘣𝘪𝘴𝘰𝘨𝘯𝘪 𝘱𝘳𝘦𝘯𝘥𝘦 𝘪𝘭 𝘷𝘪𝘢 𝘪𝘭 𝘯𝘦𝘤𝘦𝘴𝘴𝘢𝘳𝘪𝘰 𝘱𝘳𝘦𝘭𝘪𝘦𝘷𝘰 𝘢𝘨𝘳𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰

Le odierne registrazioni idrometriche dei livelli delle portate del Grande Fiume hanno toccato le quote più basse dal 1991, ovvero degli ultimi trent’anni, come sottolineato da Meuccio Berselli, Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del fiume Po-Ministero della Transizione Ecologica, recatosi nel Comune Di Boretto, presso l’impianto consortile dove sono in corso le operazioni di movimentazione delle sabbie in vista dell’inizio della stagione irrigua per l’agricoltura.

𝗖𝗿𝗶𝘀𝗶 𝗶𝗱𝗿𝗶𝗰𝗮, 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗣𝗼 𝗮𝗹 𝗺𝗶𝗻𝗶𝗺𝗼 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗶 𝘁𝗿𝗲𝗻𝘁’𝗮𝗻𝗻𝗶

La situazione idrologica peggiore di siccità estrema si segnala a Piacenza, dove gli indicatori si fermano a quota –0,49 metri per 293 mc/s (si veda la grafica nella tabella allegata), stesso contesto condiviso con Pontelagoscuro (Provincia di Ferrara) a quota –5,88 metri per 639 mc/s (sotto la prima soglia limite fissata a 650 mc/s). Minimi storici del periodo (con situazione di siccità severa) toccati anche a Boretto (Provincia di Reggio Emilia) –3,25 metri per 452 mc/s; e a Borgoforte (Provincia di Mantova Pagina Ufficiale) –2,57 metri per 567 mc/s.

Scatologia dell’occidente

Su temi cruciali che riguardano non solo la vita politica e sociale ma gli stessi rapporti umani, le opzioni morali ecc., l’uomo tende a dare un assenso incondizionato alle informazioni e ai messaggi che riceve dai media ufficiali, cui assegna inconsciamente funzione di ‘genitore’, di mentore e maestro. Il suo senso critico, la libertà di indagare, si riducono a misura che aumenta la dipendenza dal dogmatismo dell’informazione di massa. Questo implica il potere di dirigere i pensieri, le emozioni e i comportamenti della gente. Di fatto, l’esercizio di questo immenso controllo è esercitato oggi da persone che possono definirsi ‘professionisti dell’informazione’ come le prostitute potrebbero definirsi ‘professioniste dell’amore’.

La ‘verità’ è diventata appannaggio di individui pronti a raccontare ogni genere di menzogna pur di averne un tornaconto personale. Attraverso la comunicazione di massa la falsità è divenuta consustanziale alla società moderna quasi per contagio epidemico. I più percepiscono la realtà e conformano la propria condotta attraverso un ‘assenso fiduciario’ concesso non solo a giornalisti corrotti ma a varie tipologie di soggetti ‘autorevoli’ – politici, medici, scienziati, esperti – il cui scopo nella vita non è certo la verità ma la carriera, il denaro, il successo personale.

La coscienza comune è immersa nell’ufficialità dell’informazione come in un liquido amniotico, e questo ha prodotto una drammatica atrofia del nostro senso di realtà. La gente dà meccanicamente il proprio assenso a qualsiasi idiozia o falsità abbia carattere ufficiale e, per converso, è pronta a scagliarsi ferocemente contro chiunque esprima un dissenso, non importa quanto logico, motivato, documentato.

Questo plagio mentale, che potremmo definire ‘ufficialismo’, ramifica fino a coprire ogni area del conoscibile, legando le nostre certezze a un unico tipo di assenso che surroga, assorbendoli in sé, tutti gli altri. L’esperienza dei sensi, la razionalità, l’intuizione ecc., si ritirano sullo sfondo di una coscienza invasa da una rete di messaggi mediatici, slogan e parole d’ordine, stimolazioni nervose e suggestioni subliminali che non hanno alcun nesso necessario con la verità.

L’ufficialismo si basa su simulazioni d’analisi e di testimonianza obiettiva, calate in strutture fiabesche dove si mescolano archetipi e stereotipi dal chiaro intento pedagogico. Non riferisce la realtà ma la crea. La leggenda dell’Orrido Virus e del Sublime Vaccino langue? L’immaginario comune viene riacceso e ricompattato intorno alla mitologia della guerra, alla lacrimevole retorica, ai rozzi manicheismi. Complice l’abulia mentale della gente, si distorce l’eziologia degli eventi, si alterano le prospettive, si rievoca la sinistra figura del ‘dittatore pazzo’, immagine di orco politico che, da Nerone a Hitler, ha il magico effetto di inibire l’intelligenza storica dei fatti.

Quelli che condannano gli effetti tremendi della guerra sono gli stessi che ne traggono profitto. Sono le stesse vipere farisaiche il cui veleno da tempo corrode il cuore dell’Occidente, portando ovunque rovina e macerie. Sono grottesche le loro litanie di pace, la loro indignazione. Sublime ipocrisia di un potere imperialista e guerrafondaio, senza onore, che firma trattati e accordi solo per poterli disattendere, che pone ovunque i semi della guerra, e quando ne spuntano i frutti dà ad altri la colpa; che mistifica e cancella la storia, che ha fatto della menzogna un’arma di distruzione di massa.

Ovviamente il problema non è solo la falsità in sé, ma la credulità di chi la accetta come verità di fatto e di valore. Questo assenso produce non solo un’allucinazione di massa ma anche un comportamento aggressivo e tribale verso i soggetti devianti, cioè chiunque si sottragga alla logica del coro. Si forma un branco conformista, omologato, che avoca a sé ogni giudizio di moralità e verità, lanciando anatemi e scomuniche contro gli spiriti liberi che ne restano fuori. Così, chi oggi non è toto corde ‘democratico’, ‘omofilo’, ‘vaccinista’, ‘anti-russo’ ecc. perde ogni rispetto umano, è privato di dignità e diritti.

https://www.ariannaeditrice.it/articoli/scatologia-dell-occidente