Cibo sostenibile o cibo locale?

di MARCO TROMBINO (RI Genova)

Le mode dei cibi esotici perché considerati “ecologici”, “sostenibili”, “verdi”, ecc. faticano a morire. Si va dalla moda dello zenzero a quella del tofu alla più recente della quinoa; prodotti vegetali, talora con contenuto proteico e quindi buoni sostituti della carne. Ma siamo certi che sia davvero una scelta “ecosostenibile” consumare prodotti coltivati ed esportati dall’altra parte del pianeta?

Questi prodotti, oltre che subire coltivazioni non sempre “ecologiche” (per esempio l’uso di pesticidi e fertilizzanti), oltre che essere lavorati da manodopera palesemente sottopagata – in fondo provengono quasi tutti da paesi sottosviluppati – vengono soprattutto trasportati con vettori molto inquinanti: ricordiamo che i 20 più grandi cargo portacontenitori del mondo inquinano più di tutto il traffico automobilistico mondiale. Questo dato è già più che sufficiente per squalificare come “ecologico” un prodotto che magari ha davvero interessanti proprietà alimentari, ma che prima di arrivare sulle nostre tavole deve percorrere parecchie migliaia di chilometri. Inquinando.

Qual è l’alternativa allora? Il prodotto locale, che magari non ha proprio “chilometri zero” ma che di miglia alle spalle ne conta molto meno di quelle del tofu. E non si sta parlando tanto della scatola che sull’etichetta ha scritto “Made in Italy”, in quanto la materia prima potrebbe non essere nostrana e la ditta potrebbe essere la filiale di qualche multinazionale che si intasca e fa volare all’estero l’utile netto; in alcuni casi sì in altri no, dipende dal prodotto stesso.

Stiamo parlando proprio del prodotto locale, regionale, coltivato o allevato nella propria provincia o regione o a poca distanza da casa propria; magari lavorato da qualche piccola o piccolissima azienda alimentare. Questo genere di acquisti – il nostro grano, il nostro olio, il nostro latte, il nostro vino, i nostri fagioli – portano anche a ricadute occupazionali importanti, che in un momento di grave crisi economica come quella che stiamo vivendo (per l’ennesima volta da Maastricht ad oggi…) consente di mantenere l’occupazione il più possibile stabile proprio nella provincia o nella regione di provenienza dell’alimento stesso. Un contributo importante che ciascuno di noi, già da domani, può incominciare a dare.

De-formazione

Fonte: Andrea Zhok

Sforzandosi di guardare per così dire “dall’alto” l’intera vicenda pandemica, ciò che colpisce è il carattere assolutamente primitivo delle reazioni scatenate, e della logica di azioni e reazioni.
Possiamo discutere ad nauseam a colpi di argomenti raffinati, prove, documenti, testimonianze, inferenze e contraddizioni, ma la verità è che il grosso degli effetti per la maggior parte delle persone si è manifestato e continua a manifestarsi su di un piano schiettamente emozionale.
In un mondo virtualizzato, che ci viene consegnato a casa da scatole parlanti e schermi remoti, creare una realtà isterica parallela non è stato difficile.
In primo luogo si è scatenata una campagna sistematica e quotidiana di terrore a colpi di distorsioni, mezze verità, iperboli, e anche grossolane panzane.
Il terrore, come sempre accade, ha indotto un abbassamento delle difese critiche e un impulso primario all’obbedienza nei confronti di chi ci promette difesa dalla fonte di terrore.
In seconda istanza si è costruito un capro espiatorio, dipinto con i colori classici del “villain” (il bruto-stupido-egoista-irresponsabile-ignorante). Ciò ha consentito di fornire una valvola di sfogo psicologico sfociato nelle ricorrenti gioiose lapidazioni morali dei “reprobi” da parte dei “probi” con bollino governativo.
E a far parte delle truppe scelte degli autoproclamati “probi” abbiamo trovato soprattutto i “semicolti progressisti”, che soffrono da sempre di un patetico senso di superiorità morale, e che sono adusi a metabolizzare la propaganda mediatica pensando che ciò sia un tratto di distinzione (“essere informati”)

leggi tutto su https://www.ariannaeditrice.it/articoli/guardare-per-cosi-dire-dall-alto-l-intera-vicenda-pandemica

Confusione

Il dado è tratto: non sarà possibile andare in un ufficio postale a ritirare la pensione se non si ha il Green pass. Mario Draghi, presidente del Consiglio, ha firmato il Dpcm nel quale sono indicate le attività dove, dal primo febbraio, sarà possibile entrare senza certificazione verde: farmacie, parafarmacie, supermercati, alimentari, ottici, negozi per l’acquisto di carburante, di prodotti per animali e riscaldamento. Inoltre, senza pass, si potrà accedere negli uffici di pubblica sicurezza – o in quelli giudiziari – per presentare denunce. Discorso tabaccherie: per comprare le sigarette servirà il Green pass.

Che succede dal primo febbraio

Pertanto, dal primo febbraio non sarà necessario il Green pass per farmacie, parafarmacie, supermercati ma non sarà consentito acquistare beni non primari. Non solo: pure nelle attività essenziali, dove si potrà entrare senza certificazione verde, saranno effettuati dei controlli a campione. Dal primo febbraio la validità del Green pass andrà da nove a sei mesi.

La bozza del decreto

Secondo quanto indicato dalla bozza, per le esigenze alimentari e di prima necessità sarà possibile entrare oltre che nei negozi di alimentari anche in quelli “non specializzati” ma “con prevalenza di prodotti alimentari e bevande”, tipo ipermercati, discount, supermercati, minimercati ed esercizi di “alimentari vari”.

Cosa non è più obbligatorio dal 31 gennaio

Dal 31 gennaio, peraltro, cesseranno una serie di divieti comparsi con il decreto di dicembre: al netto di una nuova proroga, stop alla mascherina obbligatoria all’aperto in zona bianca mentre potranno riaprire le discoteche e si potranno organizzare le feste.

Incidenza casi Covid

Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus. E ha affermato: “Adesso vedremo un plateau, una stabilizzazione, la cupola di questa curva. Poi inizierà una discesa, così come sta accadendo in quei Paesi che hanno vissuto Omicron prima di noi, come il Regno Unito. Prima calano i contagi, poi i ricoveri e alla fine i decessi, in questo caso non accadrà prima di diverse settimane da oggi. Però già un notevole calo dei contagi porterà il sistema a essere più sostenibile in termini di tracciamento, ma anche della nostra quotidianità, penso ad esempio alle scuole”.

Studi sulla quarta dose

“Sulla quarta dose – ha puntualizzato – mi sembra che si cavalchino notizie, facendole diventare più nuove di quello che realmente è. Se si dice quarta dose, la popolazione pensa: oddio, ora serve pure la quarta dose per tutti. No, è stato fatto un progetto sperimentale dove si è visto che potrebbe essere utile una quarta dose per determinati soggetti, ma questo era anche prevedibile. I soggetti meno immunocompetenti possono avere bisogno di un ulteriore rinforzo, bisognerà capire chi sono questi soggetti e quando dovranno fare la quarta dose. Se oggi mi chiedete se a ottobre dovremo fare un’altra dose di vaccino, io rispondo che è ipotizzabile, forse dovremo fare una dose stagionale come per l’influenza, forse dovranno farlo solo alcune categorie. Forse – ha chiarito – servirà un richiamo che vale come quarta dose. Quello che stiamo dicendo non è un qualcosa di sconvolgente, potrà essere necessario un altro richiamo se questo virus continuerà a circolare. Oggi parlare di quarta dose per tutti è estremamente prematuro e fuorviante, non fa altro che portare incomprensioni”.

La situazione negli ospedali

“Sicuramente il problema del blocco delle liste operatorie avveniva, ovviamente in maniera inferiore, anche prima del Covid durante il picco influenzale – ha notato Sileri – accadeva anche in estate, quando diversi elementi del personale vanno in ferie. È chiaro che servano dei percorsi che possano proteggere la popolazione dei pazienti che devono essere operati. Servono percorsi definiti, strutture che possono avere una flessibilità anche lavorativa, con ad esempio il recupero delle liste di attesa su base volontaria ma che possa garantire anche un rimborso al personale sanitario. Però tutto ciò può essere fatto solo se si ha personale a sufficienza. Di recente è stato aumentato, ma in passato c’è stato un sottodimensionamento rispetto all’esigenza di personale”.

Sistema a colori delle Regioni

“Nell’immediato nessun cambiamento – ha terminato Sileri – credo nel sistema dei colori, credo anche però che possano essere rimodulati i parametri alla luce della circolazione di Omicron e alla luce del fatto che un crescente numero di popolazione è protetto con tre dosi”.

L’analisi di The Lancet su Lombardia e impreparazione del Governo

“La popolazione della Lombardia fu sconvolta dagli eventi e dall’inconsistenza della risposta da parte della sanità pubblica e delle autorità di Governo, oltre che da un piano pandemico obsoleto e non attuato”. Questo è quanto apparso nell’articolo della rivista scientifica inglese The Lancet dal titolo “Riconoscere gli errori del Covid nella sanità pubblica in risposta al Covid-19”. E poi: “I cittadini lombardi vennero messi di fronte all’orrore, ai propri affetti morti in casa senza cure e soli in ospedale, alla scarsità di ossigeno e bombole e alla confusione nell’identificare i corpi cremati”.

http://www.opinione.it/politica/2022/01/21/mimmo-fornari_green-pass-dpcm-draghi-pensione-tabacchi/

Mi piace, condividi

Cetto

Il digitale ha reso il telefono il mezzo di diffusione preferito per la fotografia e quindi i social si sono riempiti di foto di gatti e di cibo.

Mi sono meravigliato quando Instagram mi ha comunicato che 50 persone avevano cominciato a seguirmi,ma io non li seguivo (semplicemente perché non li conoscevo).

Bondeno telematica
entra in Internet
con un nuovo sito

a.p.

BONDENO. Accedere al sito Internet www.bondeno.com, presentato domenica pomeriggio a Bondeno nel corso della 2° edizione del Cyberfest (rassegna delle nuove tecnologie), significa spalancare una finestra locale sul mondo e riversare sulle reti telematiche dati e informazioni utili a promuovere lo sviluppo del territorio. Il sito è il frutto dell’esperienza quinquennale maturata dall’associazione culturale Araba Fenice (presidente Paolo Giatti), i cui soci furono i pionieri della comunicazione in rete a livello locale, quando ancora internet non si era sviluppata in Italia. “Questo progetto si rivolge alla comunità locale”;, annuncia Stefano Masini, titolare dell’azienda che ha contribuito a fornirne il supporto e le conoscenze tecniche alla realizzazione.

Frugando tra i miei ricordi nel 1999 siamo stati proprio noi di Araba Fenice coi nostri omonimi di Milano a ideare il Cyberfestival che comprendeva , tra l’altro una rassegna di fotografia digitale, allora agli inizi, nella sede della pinacoteca comunale.

http://cyberfest.bondeno.com/

Scuola media

Si scrive: Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Missione 4, Componente 1. Si legge: 2,610milioni di euro per il plesso scolastico e l’adiacente palestra della scuola media di Bondeno. La scadenza per candidare le proprie opere era fissata il 14 gennaio.

Questa la somma complessiva che la Giunta di Bondeno ha candidato a finanziamento per la scuola secondaria dell’Istituto Comprensivo Bonati, nell’ambito del corposo e ambizioso piano comunale verso l’eccellenza in ogni istituto del territorio.

«Vogliamo raggiungere l’optimum in ogni plesso scolastico di proprietà comunale, e il Pnrr sembrerebbe offrire questa opportunità – esordisce il sindaco, Simone Saletti –. Lo scorso venerdì, abbiamo quindi ufficialmente inoltrato alla Provincia, ovvero l’ente che dovrà intermediare fra il comune e lo stato, la nostra candidatura. Lo spirito con cui abbiamo lavorato nelle ultime settimane – commenta il primo cittadino – è stato quello di non lasciare nulla al caso, né nulla di intentato. La nostra Amministrazione ogni anno investe sui plessi per ammodernarli e mantenerli efficienti, ma con questi corposi interventi vorremmo raggiungere in una volta sola il livello massimo di sicurezza ed efficienza».

Nel dettaglio, circa 2,2 milioni di euro sono previsti sul plesso scolastico vero e proprio, mentre i restanti 400mila euro verrebbero stanziati sulla adiacente palestra scolastica. «I lavori seguirebbero sostanzialmente due direttrici principali – a parlare è l’assessore ai Lavori pubblici, Marco Vincenzi –: quella dell’efficientamento energetico e quella dell’adeguamento impiantistico. Più nello specifico, la palestra beneficerebbe anche di un nuovo manto, certamente più funzionale all’attività fisica durante le lezioni e a quella extrascolastica. Qualora ottenessimo i fondi, inseriremmo l’opera nel piano triennale delle opere pubbliche».

I corposi interventi andrebbero nella direzione richiesta dal Piano Nazionale, e in particolar modo verso una scuola innovativa, sostenibile, sicura e inclusiva. «L’educazione svolge un ruolo chiave nella crescita e nel benessere di un territorio – spiega l’assessore alla Scuola, Francesca Aria Poltronieri –. Per questo, la nostra Amministrazione investe periodicamente su tutti i plessi del comune. Queste risorse, tuttavia, consentirebbero di compiere il vero e proprio balzo nella qualità delle scuole, permettendo così anche al comune stesso di posizionarsi strategicamente sul territorio, diventando sempre più appetibile e a misura di famiglie».

Tamponi drive-in

A Bondeno capoluogo, davanti alle farmacie, è stata istituita un’area di sosta riservata a chi deve effettuare un tampone antigenico manifestando sintomi febbrili. Provvedimento che tutela situazioni di malessere e che contiene la diffusione del virus.

«Visto il notevole incremento dei contagi che sta toccando l’intera provincia di Ferrara e quindi anche il comune di Bondeno, abbiamo ritenuto doveroso offrire uno spazio dedicato a chi deve effettuare un tampone e sta vivendo una condizione di malessere fisico – spiega il sindaco, Simone Saletti –. Le code davanti alle farmacie sono molto lunghe, ed è certamente inopportuno che una persona con sintomi febbrili trascorra tanti minuti al freddo in attesa del proprio turno. Quindi, naturalmente dovendo rispettare la precedenza relativa all’ordine di arrivo, chi manifesta sintomi ed è stato indirizzato in farmacia dall’Ausl può attendere il proprio turno rimanendo all’interno della propria automobile, sostando nell’area dedicata. Sarà poi il farmacista a dover uscire per effettuare il tampone di controllo».

Le tre farmacie situate a Bondeno si collocano tutte nel pieno centro storico del capoluogo, due in Piazza Garibaldi e una in via De Amicis, a pochi passi dal Municipio. «Per questo motivo – prosegue Saletti –, i parcheggi adiacenti vengono quotidianamente utilizzati dagli avventori del centro per recarsi in qualche negozio o locale. Con queste zone di sosta dedicate, da adesso sarà quindi possibile per chi è in una condizione di precarietà fisica attendere il proprio turno senza particolari disagi. Oltretutto – commenta ancora il primo cittadino –, in questo modo andiamo a limitare ulteriormente i contatti dei presunti positivi con altre persone».

Il provvedimento delle aree di sosta riservate è stato adottato per le farmacie del Capoluogo, mentre non è in vigore per le altre farmacie delle frazioni. «Questo perché nelle frazioni vi sono sempre spazi sufficienti per il parcheggio – descrive ancora Saletti –, mentre in centro a Bondeno il ‘traffico’ di chi deve recarsi in farmacia è sempre mescolato a quello di chi deve accedere alle botteghe, ai bar, ai negozi e agli studi commerciali di Piazza Garibaldi o delle vie del centro storico. Ringrazio le farmacie per la disponibilità – conclude il sindaco –: hanno dimostrato grande collaborazione nel pieno spirito di aiutare e agevolare chi ne ha bisogno.

Mart

Il 2022 si apre con un prestigioso primato:
il Mart è il primo museo di arte contemporanea italiano a sbarcare su Internet Archive. Sulla più importante biblioteca digitale del mondo sono già consultabili oltre 50 opere futuriste, a partire dal celebre Manifesto del 1909.

E come sempre accade nel caso degli “archivi vivi”,
il progetto è in costante aggiornamento.
 

https://archive.org/details/mart-archivio-del-900 È questo l’indirizzo per accedere alla pagina del Mart su Internet Archive, la più nota e ricca piattaforma internazionale dedicata agli archivi.
Fondata nel 1996 da Brewster Kahle con l’intento di consentire un accesso universale alla conoscenza, archive.org è una biblioteca digitale non profit che offre ai propri utenti, gratuitamente, oltre 30 milioni di libri e riviste digitalizzate, ma anche milioni di altri documenti, come filmati, tracce audio e programmi software.
I server di archive.org sono a San Francisco, ma hanno un mirror (ovvero una copia esatta del contenuto) nella Bibliotheca Alexandrina ad Alessandria d’Egitto.

Coerentemente con il proprio impegno a favore della condivisione della conoscenza e della diffusione della cultura, il Mart ha creato un account istituzionale nel quale riversare parte del suo patrimonio archivistico.
Il progetto è curato dall’Archivio del ’900, vero e proprio centro di ricerca del museo di Rovereto, costituito dagli archivi storici e dalla biblioteca specialistica che custodiscono decine di migliaia di documenti.

Per l’apertura della pagina si è scelto di partire dalle radici stesse del museo, ovvero dall’Avanguardia futurista, tramite la digitalizzazione del Manifesto del Futurismo e di oltre 50 opere di Filippo Tommaso Marinetti.
In questa vera e propria “antologia marinettiana” liberamente consultabile sono presenti testi pre-futuristi, come Gabriele d’Annunzio intime (1903); scritti propagandistici dei primi anni Quaranta, come La poesia sublime dell’esercito italiano (1942); capolavori della tipografia futurista come Zang tumb tuuum (1914) o Les mots en liberté futuristes (1919), quest’ultima opera documentata anche nell’edizione in lingua ceca del 1922, che presenta numerose differenze rispetto all’edizione francese nella composizione delle celebri tavole parolibere che si aprono nelle pagine come piccoli, preziosi manifesti.

Tutte le edizioni provengono dalla biblioteca dell’Archivio di Nuova Scrittura, fondato nel 1988 dal collezionista Paolo Della Grazia e donato al Mart nel 2019.
La digitalizzazione di questi preziosi testi è un passo fondamentale sia per la loro conoscenza, sia per ottimizzarne la conservazione a lungo termine, la valorizzazione e la fruizione su larga scala.
Per facilitare la consultazione online, le schede bibliografiche relative a queste opere già inserite nel Catalogo Bibliografico Trentino presentano dei rimandi diretti alla versione digitale, in un incrocio tra banche dati che favorisce la messa a disposizione dei patrimoni.

Le edizioni della biblioteca dell’Archivio del ’900 presenti su Internet Archive non sono “solo” consultabili online; di fatto sono esplorabili attraverso più modalità, compresa quella lessicografica: i testi caricati sulla piattaforma vengono trasformati automaticamente in numerosi formati e processati da un OCR (Optical Character Recognition) automatico che permette così di ricercare parole, nomi, date e frasi all’interno dei singoli testi o, all’occorrenza, di tutti i testi caricati sulla pagina del Mart – Archivio del ’900. Così, per esempio, in pochi istanti scopriamo che nel dinamitardo Zang tumb tuuum il termine “guerra” appare 15 volte, mentre l’onomatopeico “tumb” presenta ben 25 ricorrenze.

Queste prime 50 edizioni marinettiane non sono che il debutto del Mart su Internet Archive. Gli archivisti e i ricercatori dell’Archivio del ’900 sono già al lavoro su nuovi progetti che riguarderanno sia le avanguardie storiche, Futurismo in testa, che il secondo Novecento.

Buono a sapersi

SUBIRE RITORSIONI PER AVER OFFERTO LAVORO: UN PICCOLO RIASSUNTO DI IERI.Ricordate le offerte di lavoro che ho diffuso l’altro giorno?Il risultato è stato che alcune persone hanno scritto all’ufficio del personale del luogo in cui lavoro, chiedendo provvedimenti perché una loro dipendente farebbe “propaganda no vax”: questo perchè nell’annuncio si puntualizzava la legge svizzera che, diversamente dall’Italia, non obbliga i dipendenti alla “puntura”, benchè accada non di rado che, anche in questo paese, le aziende richiedano questo trattamento sanitario come presupposto per l’assunzione.Per fortuna, questa spiacevole vicenda non ha avuto conseguenze, poichè mi trovo in un ambiente splendido, di persone professionali e che non solo rispettano, ma difendono la libertà di pensiero dei propri dipendenti, stando attenti a non urtarne la sensibilità. Ed è anche per questo, che avevo piacere nel suggerire quella che potrebbe essere l’opportunità per cambiare almeno la vita di UNA persona. UNA, nel mio piccolo, è niente, ma sarebbe comunque per me una gioia.Tuttavia, vi rendete conto che se fosse stato diverso, io avrei potuto perdere il lavoro semplicemente perché ho chiesto a qualcuno dei miei connazionali, se se la sentiva di non rimanere disoccupato? Questa è solo l’ultima delle vicende che mi ha portata ad interrogarmi sul popolo al quale appartengo. Sono dieci anni che cerchiamo di diffondere la verità e di “salvarli”, democraticamente, dal dramma sociale che l’Italia attraversa da almeno 40 anni.Tutte le volte, la risposta è stata calci in bocca, offese, ritorsioni, silenzi: da parte di tanti, i cari italiani, io non sono una “donna che fa politica”, nè sono stata una “giovane a cui deve essere data un’opportunità”, nè una eugubina all’estero, nè una persona che merita rispetto per le sue idee e per il suo lavoro. Non sono stata nessuna di queste cose in Italia. L’unico paese che mi ha rispettata, accolta, persino coccolata facendo venire qui con me i miei affetti più cari, è quello in cui mi trovo ora, per il quale non nutrirò mai sufficiente riconoscenza.Mentre leggevo quelle mail in cui si chiedeva al capo del personale di agire contro di me, pericolosa “no-vax” che offendeva la rispettabilità dell’albergo, mi chiedevo come si potesse arrivare ad una malvagità e ad un odio così cieco, al punto da privare chi ne avesse bisogno, di un’opportunità. Individui che si firmavano con nome e cognome, addirittura, persino con orgoglio.In ogni caso, scrivo questo post per dirvi che, per tutelare me stessa e la mia famiglia, ho cancellato tutto: non sono più sola, e non posso permettere che qualcuno cagioni danno anche ai miei cari. Non posso permettere che qualcuno comprometta il nostro futuro. E spero davvero che chi ha compiuto un atto così spregevole ed ingiustificato, muoia di fame.Io sono felice, serena, stimata sul lavoro, ho raggiunto dei traguardi importanti e non ho bisogno di niente, ma prego lo stesso per Voi, affinchè tutte le ingiustizie trovino un’adeguata contropartita.Sono arrivati alcuni curriculum, diverse persone verranno contattate, speriamo per loro che si possa fare qualcosa. Un caro saluto a tutti.

Martina Carletti

Come iscriversi a Bondeno

Pubblicato: Mercoledì, 05 Gennaio 2022 09:19 Scritto da Staff del Sindaco

Dal 4 al 28 gennaio, sono aperte le iscrizioni alle scuole secondarie di secondo grado di Bondeno. Tre indirizzi con tre modalità: Liceo Scientifico opzione Scienze Applicate, IPSSC Commerciale Turistico e Liceo delle Scienze Umane.

Per iscriversi alle scuole di Bondeno, è necessario collegarsi al sito ufficiale del Ministero dell’Istruzione “Iscrizioni Online” , muniti di identità digitale e del codice meccanografico della scuola cui ci si vuole iscrivere.

Per compilare e inoltrare la domanda di iscrizione, una volta effettuato l’accesso al sito dedicato, bisognerà cliccare su “Nuova Domanda” e compilare tutti i campi richiesti, riguardanti i dati sull’alunno, sulla famiglia e sulla scuola. Qui si riporta la guida ufficiale alla procedura di iscrizione.

Per iscriversi al Liceo Scientifico opzione Scienze Applicate di Bondeno, bisognerà inserire il seguente codice meccanografico: FEPS00701V

Per iscriversi all’Istituto Professionale Statale per i Servizi Commerciali con progetto turismo (IPSSC) di Bondeno, è necessario inserire il seguente codice meccanografico: FERC00701B

Per iscriversi al Liceo Scienze Umane, sezione di Bondeno, è necessario inserire il seguente codice meccanografico: FEPM00701X (poi, specificare l’opzione per la sede di Bondeno).

NOTA BENE. Per chi si vuole iscrivere al Liceo Scienze umane, sezione di Bondeno, il codice meccanografico da utilizzare è quello del Liceo Carducci di Ferrara, e NON uno di quelli riferiti alle scuole di Bondeno. Compilando la domanda sarà possibile specificare l’opzione per la sede di Bondeno.

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I SITI WEB DELLE SCUOLE

Liceo Scientifico di Bondeno .

Istituto Professionale Statale per i Servizi Commerciali (IPSSC) con progetto turismo di Bondeno .

Liceo delle Scienze Umane di Ferrara (in corso di insediamento la sezione di Bondeno) .

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I VANTAGGI DI STUDIARE A BONDENO

Il plesso di Bondeno, oltre ad essere insediato sul territoro da svariati decenni, è anche unanimemente considerato un polo di eccellenza. Sono numerosi gli indicatori ufficiali che testimoniano la qualità dell’istruzione offerta, certificata ad esempio dagli ottimi risultati conseguiti dagli studenti diplomati a Bondeno e poi laureatisi all’università.

La scuola affianca alle lezioni teoriche le esperienze pratiche, potendo contare su laboratori scientifici estremamente tecnologici e funzionali. All’interno della struttura sono infatti presenti il laboratorio fisico-chimico, il laboratorio informatico, il laboratorio multimediale e il laboratorio di lingua inglese. Molte aule sono poi dotate di lavagne interattive Lim.

Durante il percorso di studi è possibile partecipare ai percorsi per l’orientamento e ai tirocini in azienda, collaborando con numerose realtà del territorio locale. Fatte salve le limitazioni dettate dalla pandemia, ogni anno la scuola organizza viaggi di istruzione, una settimana bianca per imparare a sciare, e il famoso scambio culturale con la città di Dillingen.

Iscriversi a Bondeno significa anche vantaggi concreti: indipendentemente dall’Isee, ogni iscritto al primo anno riceve un buono del valore di 300 euro, sostanzialmente a copertura di tutte le spese per il primo anno di istruzione. Viene poi predisposto un capillare trasporto intercomunale, e viene sempre garantita la navetta gratuita stazione-scuola e ritorno.