Via Palingenio

Le informazioni biografiche certe sull’autore dello Zodiacus vitae sono molto scarse. Alcuni dati biografici possono essere desunti dallo stesso Zodiacus vitae. L’autore sarebbe vissuto a Roma durante il pontificato di Leone X (1513-1521), avrebbe visitato l’eremo di S. Silvestro sul monte Soratte e avrebbe letto il Libellus Aureus de lapide a vesica del medico Mariano Santo, stampato nel 1522; una sua composizione è contenuta nell’opera Parthenias liber in divae Mariae historiam di Marco Probo Mariano, pubblicata postuma a Napoli nel 1524[2]. Nel maggio 1535 era insegnante di lettere umane a Forlì[3], città facente parte dello stato pontificio. L’ultima data che ne testimonia l’esistenza in vita è quella del 26 ottobre 1537, allorché ricevette un compenso per le lezioni tenute a Forlì. Era sicuramente morto nel 1551, anno di stampa dei Dialogi duo de poetis suorum temporum di Lilio Gregorio Giraldi, nel quale si dà notizia che il cadavere di Marcello Stellato era stato riesumato e bruciato per empietà

fin qui Wikipedia , poi su Facebook oggi Marco Dondi annota:

A fine 800, ai limiti del centro abitato di Bondeno, fu modificato il corso del Canale di Burana per indirizzarlo verso la Botte Napoleonica, di conseguenza anche il ponte della Rana dalla posizione originale (si trovava circa di fronte ai cancelli dello zuccherificio) fu spostato in quella attuale per agevolare l’accesso da e verso il centro. A quel punto serviva anche una nuova strada che collegasse il centro con il ponte, questa ovviamente fu realizzata , ma per almeno una dozzina di anni restò senza nome, poi nel 1912 a seguito delle celebrazioni a Marcello Palingenio fu intitolata al poeta, che si credeva di origini bondenesi. Il nome restò fino al 1936, quando fu scelto di intitolarla a Vittorio Veneto. Chi era dunque il Marcello Palingenio che spesso appare nelle didascalie delle cartoline. In realtà si chiamava Marcello Stellato, ma nel suo poema filosofico per cui è diventato celebre “Zodiacus vitae” lui si firma in latino con il nome Marcellus Palingenius Stellatus, della sua vita si è sempre saputo poco e le cose meno certe sono sempre state le date ed i luoghi di nascita e di morte. Nel 1700 tale Jacopo Faccioli cominciò a diffondere la notizia che il Palingenio si chiamasse Pier Angelo Manzoli (o Manzolli) originario di Stellata e che il nome d’arte fosse l’anagramma di quello vero, la voce prese sempre più piede e così Bondeno pensò di aver ritrovato un suo figlio, perdipiù illustre. Ovviamente tutto quanto diffuso era privo della benchè minima documentazione. Ora tornando a studi recenti risulta che; a Stellata tra 500 e 600 non appare nessun Manzoli o Manzolli, l’anagramma del nome non è esatto, infine sembra che Marcello Stellato sia nato a Napoli ad inizio 1500 e deceduto a Cesena intorno al 1551. In conclusione il Faccioli ha raccontato un sacco di balle e i bondenesi per molto tempo ci hanno creduto (a corredo dell’articolo foto della sua collezione)

Gianfranco Po

A suo tempo forse non abbiamo dato abbastanza rilievo a questo storico locale:

Gianfranco Po – da tutti chiamato ‘Giano’ – nasce nel 1925, di professione ufficiale d’anagrafe, è appassionato di storia locale. Realizza la mappa del passato di Pilastri, è il primo a individuare il sito archeologico de “I Verri”, oggi importante centro di scavo sulle tracce dell’antica popolazione Terramaricola dell’età del Bronzo. Appassionato scrittore, Po pubblica tre libri dedicati alla storia locale, un altro ancora inedito (Pilastri, storie, documenti, tradizioni”). Tantissimi i contributi sulle riviste di settore e sui giornali del territorio. L’autore muore nel 1998, lasciando tantissimi documenti e scritti. Fu anche radioamatore e, in tempi lontanissimi da cellulari e internet, riuscì a mettersi in contatto, via radio, con paesi come il Vietnam del nord e l’Indocina. “”Un cultore del territorio, un uomo fiero della sua appartenenza, uno studioso della nostra terra, un pilastrese illustre che ha investito la sua vita nell’approfondimento e nella divulgazione delle tante ricchezze del nostro territorio”: così lo ha ricordato il sindaco Bergamini questo pomeriggio. A illustrare le opere e l’apporto alla cultura locale è stato invece Daniele Biancardi, dell’associazione Bondeno Cultura. “Prima di Gianfranco Pilastri non aveva storia, ma solo memoria. Basti pensare che alla biblioteca Ariostea non c’erano scritti alla voce ‘Pilastri’. Gianfranco si mise a scrivere e colmò questo vuoto”. Moreno Po, il nipote, ne ha invece tratteggiato il profilo umano: “Gianfranco aveva le qualità che servono per conservare la memoria di un luogo: la curiosità e la pazienza, di ascoltare e di scrivere”.
Un ricordo e un ringraziamento l’ha espresso questo pomeriggio anche Angelo Caselli, presidente della cooperativa: “Gianfranco ha sempre creduto nella forza sociale della cooperazione e ne ha organizzato la prima festa, per il 25ennale. Era il 1971”.
L’assegnazione del nome ‘Piazza Po’ – questo pomeriggio benedetta da don Andrea Tosini, in rappresentanza di don Roberto Sibani (in missione in Brasile) – arriva al culmine di un fine settimana di festa per la frazione, iniziato sabato con una cena con menù dell’età del Bronzo e una rievocazione storica dell’epoca, messa in scena dal gruppo dei Teuta Lingones. L’Amministrazione ha da poco deliberato un nuovo finanziamento per gli scavi, giunti alla quarta ‘stagione’. La campagna degli archeologi – che hanno recentemente scoperto alcune delle più antiche tracce di bevande alcoliche (antesignane del vino), risalenti al 1.300 a.C. – partirà il 12 settembre, fino al 28 ottobre.

 Da sin Caselli, Moreno Po e Valentino Po, il fratello

Grazie a Marco Dondi abbiamo anche recuperato un suo testo dalla Storia di Pilastri

SPID

Dal 1° ottobre per accedere a tutti i servizi online erogati dalla Pubblica amministrazione sarà obbligatorio dotarsi di SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Misura introdotta dalla legge nazionale per standardizzare accessi online alla PA.

Dal prossimo mese, dunque, per accedere a tanti servizi – a partire dal Fascicolo Sanitario Elettronico – non si potranno più utilizzare pin o password forniti dai gestori o, nel caso del territorio regionale, le utenze generate dal sistema Federa (Federazione degli Enti dell’Emilia-Romagna per l’Autenticazione).

Si ricorda che le credenziali SPID possono essere generate gratuitamente presso il Comune di Bondeno. Tutte le informazoni utili e le modalità sono disponibili al seguente articolo: Comune di Bondeno – Credenziali SPID in Comune 

Il cambiamento è stato imposto dalla normativa nazionale, decreto “Semplificazione e innovazione digitale” poi convertito in legge (120/2020).