Il più vecchio agglomerato urbano dell’era moderna del paese di Burana sorse e si sviluppò sulla sponda destra dell’omonimo canale, in direzione Bondeno, a poche centinaia di metri dall’attuale ponte prospicente la chiesa. Questo seppur piccolo agglomerato di case è stato abitato nel tempo da una moltitudine infinita di buranesi e fino agli ultimi decenni del secolo scorso. Attualmente vi dimora solo una famiglia nella casa Vincenzi. Ad un certo punto non si è più saputo chi fossero gli eredi del tutto, i proprietari stranamente risultano inesistenti da decenni. Questo borgo dunque sul finire del ‘900 ha cominciato ad andare in malora, fino a qualche anno fa era in uno stato di indecoroso abbandono, pieno di alte erbacce infestanti e il boschetto che lo conclude era diventata una selva impenetrabile, una foresta oscura. Certo aveva un fascino tutto particolare addentrarsi in questo luogo, una sorta di paese fantasma, come quelli che si narrano nelle fiabe. Da qualche anno l’amico Andrea Sauli, che abita con moglie e suocera casa Vincenzi, trovandosi in pensione, ha pensato bene di mettere un pò d’ordine a quel misero abbandono. Un pò alla volta ha diboscato il superfluo, rendendo il piccolo parco una meraviglia, con i sentieri ben percorribili, al fine di goderne le salutari amenità. Tiene costantemente pulito dalle erbacce il cortile ed i vialetti interni, per poterne almeno apprezzare gli antichi scorci. Questo borgo dimenticato da tutti a pochi passi dal campanile è ora godibile da chiunque, grazie all’impegno profuso volontariamente da Andrea. Borgo Ribolo, attualmente presente sulle carte topografiche, da tanti chiamato anche “la busa” perchè posto ad un livello più basso rispetto agli edifici limitrofi, è stato dunque nell’800 il primo nucleo abitatativo del paese, qui vi trovarono sede le prime scuole elementari e la prima antesignana “Casa del Popolo”. Una parte discreta di questo caseggiato però fu abbattuta all’inizio del secolo scorso per far posto all’allargamento e ritracciamento del grande canale. Le scuole trovarono poi sede nel palazzo accanto, casa Maran, abitata storicamente dalle famiglie Magri e dove ci sono nato anch’io. Le nuove scuole furono edificate accanto la chiesa solo intorno al 1870, subito dopo aver costruito il ponte ed il Palazzone. Prima di quella data si attraversava il canale con uno specifico servizio di traghettamento, in loco per questo detto Cà del Passo. Fino alla metà del secolo scorso la stragrande maggioranza delle attività del paese si trovavano quindi di là dal canale e si svilupparono da Borgo Ribolo verso il ponte. Dopo casa Maran c’era il forno e macelleria dei fratelli Berto e Bruno Bergamini (attuale casa Marangoni), oltre c’erano i fratelli Casari, ambulante di frutta e verdura e meccanico da bici. A fianco c’era l’indispensabile mulino, gestito da Guidetti, poi tutti i servizi che trovarono posto nella nuova Casa del Popolo dal ’58 in poi, senza dimenticare l’antica osteria e drogheria esistente nel Palazzone già dal 1870. Da ricordare che lo sviluppo del paese nell’attuale centro, sulla Virgiliana, ebbe impulso solo dopo la guerra del ’45, perchè sul lato est di essa, fino ad allora, il primo ed unico edificio urbano fu la sola Casa del Fascio nel 1936, l’attuale caserma dei carabinieri.
Lorenzo Berlato