Mese: marzo 2021
Dal libro del Cinquantenario
ANDREA GUERZONI A.S. 1975-1980
Il mio inserimento al Liceo Scientifico di Bondeno risale al 1975, quando si frequentavano le lezioni nell’istituto di Via Vittorio Veneto, ma i ricordi di quegli anni sotto alcuni punti di vista sono ancora molto vivi. Nell’edificio che era già stato sede della Scuola di Avviamento Professionale c successivamente della Scuola Media, le iscrizioni alla sezione staccata del Liceo “Antonio Roiti”, dopo i primi cinque anni dall’apertura, avevano ormai consentilo di completare quasi due intere sezioni. Insieme ai miei nuovi compagni mi ritrovai, da pochi mesi quattordicenne, tra ragazze e ragazzi più grandi di noi l’esperienza iniziale fu disorientante. Dopo l’inevitabile periodo di adattamento, tutti ci adeguammo progressivamente ad una scuola che richiedeva maggiore partecipazione sia alle lezioni, che alla vita complessiva dell’istituto e di relazione con tutti gli altn allievi. Il passaggio dalle scuole medie al liceo ha rappresentato uno balzo considerevole soprattutto sotto il profilo dei metodi di insegnamento dei nuovi docenti: tutti abbiamo dovuto rimboccarci le maniche per seguire al meglio le lezioni ed affrontare con crescenti coscienza e volontà verifiche ed
interrogazioni. La fatica iniziale di stare al passo però si è trasformata nel tempo in un metodo di studio completamente nuovo, affinalo via via negli anni quasi a raggiungere un livello universitario. I nostri professori Paolo Giatti, insegnante di lettere per quattro anni, ed Enzo Padovani, insegnante di matematica e fisica dalla terza classe alla quinta, sono state figure determinanti per la maturazione personale che ritengo di aver conseguito nella nuova scuola. Il primo per averci introdotto e successivamente allenalo, talvolta a tappe forzate, al pensiero critico. Seguire le sue lezioni richiedeva un grado di attenzione inusuale ed una preparazione che andava oltre i normali programmi scolastici; ascoltare le sue letture commentate della Divina Commedia era affascinante e coinvolgente, soprattutto per il grado di conoscenza della materia che dimostrava. Terminata la lezione su uno dei canti non era però inusuale ascoltarlo nuovamente nella recensione di una canzone di Claudio Lolli, di Francesco Guccini, di Roberto Vecchioni o assistere alla sua critica di un film. Dai suoi corsi si molti studenti sono usciti con nuove passioni proprio per il cinema e per la musica. Il professor Padovani ha avuto il grande merito di abituare i suoi studenti ad imo studio, soprattutto della matematica, di stampo quasi universitario. Non assegnava a casa un numero preciso di esercizi da eseguire, stava a noi prepararci secondo gli esempi visti in classe e secondo le quantità che ognuno riteneva necessarie per arrivare alle verifiche con buona preparazione. Aveva il grande pregio di non terrorizzarci in occasione delle interrogazioni, anzi queste erano completamente dissimulale dalla sua richiesta: “chi viene alla lavagna a fare gli esercizi oggi?”. Le sessioni non si concludevano mai con un voto espresso c si ritornava al posto convinti effettivamente di aver eseguito solamente qualche esercitazione attorno alla quale, non di rado, si sviluppavano dibattiti sui metodi di risoluzione. E lui da spettatore in fondo all’aula valutava tutto questo nell’insieme. Dopo il diploma di maturità, con ad altre duemila persone da tutta Italia, nel 1980 mi sono iscritto alla Facoltà di Economia c Commercio di Bologna. Un corso di studi a canttere economico – giuridico che, solo apparentemente, sembrava più confacente a studenti diplomati in Istituti di Ragioneria o a Periti Aziendali. La formazione complessiva che avevo ricevuto al Liceo Scientifico mi ha permesso di affrontare con buoni risultali gli esami di diritto, di ragioneria o di economia aziendale, materie mai affrontate alle scuole superiori, di lingue (inglese e spagnolo), di matematica (analisi e matematica finanziaria, di statistica, e tutti gli esami di economia (politica ed economico – finanziaria). Le esperienze di studio alla scuola superiore ed i metodi che avevo acquisito, anche se in apparenza distanti dalle materie dei corsi della nuova facoltà universitaria, sono stati particolarmente importanti per la preparazione degli esami, affrontali a volte anche in collaborazione con altri compagni. Proprio dal confronto con altri studenti, principalmente degli Istituti di Ragioneria, mi sono reso conto di come fosse differente la “forma mentis” con la quale approcciavo i problemi. Più delle conoscenze vere e proprie, per quanto formative e molto importanti per conseguire un livello di cultura generale, gli anni di studio trascorsi al Liceo Scientifico sono stati determinanti per la mia formazione personale più generale. Ancora oggi, frequentemente nelle esperienze di lavoro, mi rendo conto di impiegare metodi di indagine, di studio, di verifica i cui fondamenti mi sono stati trasmessi dai professori della scuola superiore ed affinati successivamente durante gli studi universitari. A titolo esemplificativo, quotidianamente mi soffermo ancora ad analizzare i messaggi pubblicitari secondo gli insegnamenti ed i metodi de) compianto professor Alberto Melandri, insegnante di lettere per un solo anno scolastico, 1976 – 1977; oppure guardando un film, osservo c rileggo le immagini o la fotografia ricordando le osservazioni cd i melodi di analisi del professor Giatti, su ispirazione ed iniziativa del quale, miracolosamente per quei tempi, due delle nostre classi si cimentarono in vere e proprie riprese in “super 8” con pellicole originali e successivi montaggi e doppiaggi. A ben vedere, forse la scritta che tutti ricordiamo sulla facciata del complesso che ospitava le vecchie scuole elementari di Piazza Aldo Moro, “Non Scholae Sed Vitae”, avrebbe dovuto essere rappresentata sull’edificio del nostro Liceo Scientifico. E sono convinto di non essere l’unico giunto a questa riflessione.
Ricorrenze
A guardare come si è involuto il concetto nato agli albori del moderno femminismo potremmo dedurre che i più feroci e infidi siano le sorelle, se percorriamo la galleria dei ritratti delle personalità più in vista nelle quote rosa della mondo di impresa (Marcegaglia che applaude i confindustriali assassini?), economiste prestigiose (Serena Sileoni che medita di demolire il poco che resta delle conquiste del lavoro per lasciar libera la bestia del profitto?), autorevoli vertici di istituzioni globali (Madame Lagarde che invita gli anziani parassiti al suicidio rituale per non pesare sui bilanci statali), manager impegnate a combattere demotivazione e inefficienza (Lucia Morselli ad Arcelor Mittal?).
Probabilmente le più insidiose sono le infiltrate quelle che partecipano della Grande menzogna secondo la quale saremmo tutte oppresse, e che si sono conquistate un posto di rilievo e alto profilo al collocamento di personale addetto alla normalizzazione della discriminazione di quelle che non hanno avuto le loro chance concesse dalla lotteria naturale, dalla predisposizione al conformismo e all’adattamento ai valori culturali e sociali dell’establishment che si coniugano al maschile.
estratto da https://ilsimplicissimus2.com/2021/03/08/donne-nella-notte-della-repubblica/
MIGROS
“Non è la salute che va difesa a costo della libertà, ma è la libertà che va difesa a costo della salute”
Il punto è che questo pensiero semplice viene dal nuovo capo della MIGROS – che è la catena alimentare leader in Svizzera, catena di supermercati, mica una fabbrica d’armi .
“Mentre anche là la propaganda della vaccinazione nei media è in pieno svolgimento, il nuovo amministratore delegato di Migros, Patrick Frischluft, ha dichiarato nella sua prima conferenza stampa giovedì 25 febbraio 2021: “Dall’estate 2021 non daremo più accesso a Migros a persone vaccinate contro Corona. Chiederemo inoltre gentilmente alle persone, che indossano una mascherina per il viso, di appenderla sull’apposito supporto all’ingresso. Grazie Le malattie mentali dei nostri collaboratori sono aumentate notevolmente negli ultimi mesi: mostrate di nuovo la vostra faccia e sorridete ai dipendenti Migros, ne hanno urgente bisogno “.
GnueHeuDunge voleva saperne di più e lo ha chiesto a Patrick Frischluft:
„I vaccinati coltivano l’obbedienza cieca e sono un pericolo per la nostra democrazia, per i nostri diritti civili, per il benessere dei nostri figli e per il benessere di tutti noi in futuro. Hanno subito il lavaggio del cervello per oltre un anno e stanno seguendo ciecamente il piano del governo senza riguardo per le perdite. In qualità di nuovo amministratore delegato, non posso assumermi la responsabilità del fatto, che anche queste persone vengano ora favorite e messe su un piedistallo. Non fraintendermi, mi fa male al cuore discriminare le persone in questo modo grossolano. Ma in fondo so che è estremamente importante dare l’esempio ora. Se i vaccinati dovessero ottenere i loro vantaggi ovunque, la situazione si ribalterà dall’estate 2021“.
L’articolo Gli svizzeri hanno pensieri semplici…. proviene da Blondet & Friends.
Rebus
Vaccini e chiusure scuole
L’AIFA e le case farmaceutiche Pfizer ed Astrazeneca hanno affermato che i soggetti dopo la vaccinazione possono risultare positivi al tampone quindi, ovviamente, aumentare il conteggio dei contagiati (come i fatti stanno dimostrando in Trentino AltoAdige, solo per fare un esempio).Sono iniziate le vaccinazioni al personale scolastico. Di conseguenza sono aumentati i positivi nelle scuole. Si chiudono le scuole.Sempre a causa delle vaccinazioni, che aumentano il numero dei positivi, aumenta l’RT e le regioni assumono le demenziali colorazioni.Anche se molti sono stati convinti del contrario, 2+2 fa sempre 4 perché la matematica è razionale e non è un’opinione. Le scelte fatte da chi controlla le nostre vite sì.N.B. essere positivi asintomatici significa essere sani e comunque i risultati dei tamponi si sono dimostrati non totalmente affidabili.
Fiorella Susi Fogli (FSI Ferrara)
Un anno fa
Un anno fa eravamo nella stessa identica situazione di oggi, ma, almeno, ancora non sapevamo cosa sarebbe successo e soprattutto non eravamo così al lastrico come oggi. Eravamo comunque speranzosi, un anno fa.Mi ritengo fortunata, almeno ho avuto l’opportunità di lavoricchiare, ma ci sono categorie che invece hanno perso un anno in attesa di una “gentile concessione” che non è arrivata.Sì! lo so la SALUTE IN PRIMIS! Non me lo venite a sventolare sotto il naso, lo so cosa vuol dire, lo so.(punto)! Sono esausta di tutte queste restrizioni che castrano la fantasia delle persone, che uccidono il nostro essere da dentro. Anche i sogni sono limitati, ad oggi il massimo della vita è andare a fare la spesa. Ma vi rendete conto che tristezza!!!??!io poi odiooooo fare la spesa!!!!! ???Siamo prossimi alla colorazione regionale in ROSSO?????? che presuppone di relegarci e rinchiuderci nelle nostre belle e confortevoli case e famiglie???? Lo scopriremo a breve.????Servirà a qualcosa????? NON LO SO!!!!!! Non ci credo più. Non ci credo. Non ci credo più.Ma credo in ciò che vedo già: depressione, apatia, tristezza, invidia, cattiveria, rancore e miseria. Oggi stesso ero in ospedale, in pronto soccorso, ed un tipo stava dando di matto per tutto ciò che ho appena menzionato. Ascoltavo il suo monologo. Questo signore stava manifestando tutto il suo DOLORE ma quanta gente non riesce a buttarlo fuori e muore dentro.
Silvia Cassetti estratto fa FB di oggi
Cronache marziane
RAF
Radio Alto Ferrarese fu un tentativo del PRI di Bondeno (di cui all’epoca ero il segretario) di introdurre le nuove tecnologie nella campagna elettorale per le elezioni amministrative comunali del 1980
https://archive.org/details/generica
Avemmo 400 voti, non sufficienti per eleggere un consigliere.
NOTA:l’audio parte dopo 20 secondi circa (se avete le casse collegate al computer)