Intervista a Giulio Tarro

Dal 1997 al 2015 hanno praticamente dimezzato i posti letto nelle terapie intensive. Si è visto benissimo a gennaio scorso, quando si scoprì il virus cinese. I francesi raddoppiarono i posti letto e noi niente. Addirittura abbiamo affrontato l’epidemia a marzo con un quarto dei posti letto dei francesi. Bisogna avere una medicina territoriale veramente tale. Si dovrebbe poi rivedere tutta la modalità di intervento. Devono essere repentini quando il paziente accusa i primi sintomi. E poi il nullaosta per i vaccini con l’Rna messaggero che come sappiamo sono stati fatti in un tempo troppo breve. Perché non utilizzare anche i vaccini fatti in modo tradizionale da altre nazioni come quello cinese col virus inattivato? E valutare anche quello russo e quello italiano?”

Lei dice che bisogna ripristinare e potenziare una medicina territoriale. Ormai l’hanno capito tutti…”

“Quello è fondamentale e bisognerebbe farlo non a parole. Questo distacco che c’è stato con l’epidemia, tra medico e paziente, è stato più che deleterio”.

Occorre cancellare dalla convenzione con il Servizio sanitario i medici di base che rifiutino di fare visite a domicilio o che rifiutino il loro eventuale inserimento nelle USCA (Unità speciali di continuità assistenziale, ndr)?

“Un medico quando fa il giuramento di Ippocrate sa che è normale che debba andare incontro al paziente che sia a casa o ovunque. L’importante è che ci sia questo contatto che è stato lasciato a sé stesso”.

Lei sostiene anche che siamo ad un punto di svolta e bisogna chiudere il Comitato Tecnico Scientifico. Chi dirige la Sanità deve assumersi la responsabilità delle proprie scelte…”.

“Se noi pensiamo che ci sono 451 componenti (ride) solamente per consigliare la via sbagliata si resta interdetti. Non nascondiamoci che da noi abbiamo uno dei tassi di mortalità più alti al mondo, su 100.000 abitanti, e questo non va bene. Non è possibile pagare un tasso così alto con la Sanità che avevamo alle spalle”.

https://www.affaritaliani.it/coronavirus/tarro-a-draghi-chiudiamo-il-cts-non-ne-usciamo-senza-un-cambio-di-strategia-723012.html

Autore: bondeno

redazione bondeno.com

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