“Che cos’è dunque l’opinione? Da dove proviene?”.
“Dal latino opinio, la cui radice si trova nel verbo opinari, che indica il modo di pensare o di giudicare qualcosa, cioè il convincimento o la convinzione personale, quando però si tratta di cose o di fatti specifici di cui non si ha la certezza assoluta per poter dire che è una verità sicura, indubitabile e palese. Invece di dire “io sono dell’opinione” si può anche dire “io sono dell’avviso”, o “sono del parere”, che dal latino pareo, significa apparire, sembrare, avere l’apparenza”.
“Ne consegue che finché non sia dimostrata la verità, tutte le opinioni possono essere ugualmente vere o false”.
“Anche probabili, sospette, assurde, radicate, inveterate, unanimi, universali, e così via. Sono molti gli aggettivi. Anche in questo la lingua italiana si distingue dalle altre”.
“Un’opinione può diventare un reato, che in questo caso comprende gran parte dei delitti contro lo Stato, come i reati di propaganda e apologia, non solo del fascismo ma sovversiva in senso lato, di vilipendio della Repubblica e delle Istituzioni. L’opinione pubblica, invece, è il modo di pensare della maggioranza, dei cittadini o dei politici”.
https://ilsimplicissimus2.com/2021/02/10/i-competenti-la-corte-del-re-taumaturgo/
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