Cinema Argentina

Oggi su FB Marco Dondi ricordava i 15 anni trascorsi dalla chiusura del cinema; utilizzando jetpack abbiamo trovato due articoli al riguardo:

https://bondeno.wordpress.com/2018/08/25/per-la-cronaca/

https://bondeno.wordpress.com/2006/09/28/cinema_a_bondeno_1547881-shtml/

Nel frattempo tutti hanno abbandonato ogni velleità di cinema causa Covid.

P.S. Come vedete nel primo articolo (citato anche tra i correlati) non hanno comunque rinunciato a costruire appartamenti…

Luigi Gamberini

Quando si parla del veterinario tutti quanti pensano al loro cagnolino o gattino, nessuno pensa a quella che è stata la prima medicina veterinaria. Nonno Gigi è l’immagine della veterinaria in prima linea. Egli ha incarnato la figura di colui che come il prete o il medico del paese sapeva portare un contributo fondamentale alla sua comunità. Il suo lavoro in mezzo alla gente era fondamentale, gente il cui sostentamento dipendeva da quelle vacche nella stalla, dai vitellini nati e sopravvissuti, dal latte venduto. Tutta la sua vita è stata dedicata al lavoro giorno e notte sempre disponibile anche attraverso l’aiuto della sua famiglia. Come nuora e moglie di un veterinario sono stata accompagnata nei primi passi di vita lavorativa ma, mentre i miei spazi erano in un piccolo ambulatorio, i suoi erano la campagna a ridosso del Po. Ci ha lasciato nel giorno di Natale. Un veterinario, uno suocero, un nonno incredibile. Questa è stata la sua ultima professione che ha riempito i suoi anni dai capelli bianchi. Abbiamo tutti raccolto ciò che questo nonno ogni giorno aveva da insegnarci, ciò che in questa lunga vita aveva imparato e presto trasmesso ad ognuno di noi: passione, tenacia, onestà e amore. Vita colma di tutto ciò che un uomo può desiderare, la sua. Grazie Nonno Gigi

Maria Franceschini

Calendario

E’ uscita oggi la sedicesima edizione del calendario dedicato alla gente di Bondeno: il tema di quest’anno sono i musicisti; personalmente ne ho conosciuti anch’io (e ne parlerò su memorabilia), ma qui volevo risalire a un argomento affine

IL TEATRO

Resoconto della conferenza stampa del 2 marzo 2006 sulla questione del cinema Argentina. Invitati: Responsabili Media del territorio

Aldo Lotti – Compagnia del Patatrac Mattia Bagnolati – Compagnia del Mangialuna Carlo Polastri – direttore artistico di varie iniziative teatrali,  UILT – Unione Italiana Libero Teatro Emilia-Romagna
A quelli menzionati sopra (non tutti presenti) si devono aggiungere gli assessori Mestieri e Pancaldi accompagnati dalla dirigente Paola Mazza, che però hanno detto di essere lì per ascoltare e di non voler rilasciare dichiarazioni; due esponenti dell’associazione culturale bolognese SPACE e il vicepresidente del circolo Fuori Quadro.
Diffìcile dare un resoconto oggettivo della conferenza sia perché la materia è tuttora controversa, sia perché la discussione è stata a tratti caotica, ma, visto che stiamo parlando di realtà locali che chiunque può verificare abbastanza agevolmente accedendo alle fonti, invitiamo i nostri quaranta lettori a farlo come utile esercizio di democrazia diretta.
Il fatto è la chiusura del cinema Argentina il 31 gennaio, che ha comportato anche la sospensione della consueta attività teatrale che vi si svolgeva. La chiusura è stata motivata dall’ARCI, che lo gestiva, da ragioni economiche.

Può essere utile partire dalle loro spese annue dichiarate: affitto €11.000, utenze €7000; personale € 14.000 più si intende le spese per noleggio pellicole e annessi e connessi.
L’ amm.ne comunale di Bondeno contribuiva alle spese di affitto ricevendone in cambio la disponibilità per 20 serate (la maggior parte delle quali utilizzate appunto per la stagione teatrale, per la quale le compagnie teatrali bondenesi ricevevano un contributo forfettario di circa € 10.000 annue).
Allo stato attuale sembra che l’offerta comunale sia di € 18.000 per affitto locali (che sarebbero così disponibili tutto l’anno) e l’affidamento ad un “imprenditore” per tutto il resto, questo si desumerebbe dalle dichiarazioni rilasciate dall’assessore Saletti alla stampa nei giorni scorsi.
Ovviamente le compagnie teatrali bondenesi , che avevano dato la loro piena disponibilità alla gestione del teatro, hanno ribadito tale volontà unitaria. ribadendo, nel contempo, che è oggi impensabile poter gestire un’attività teatrale in pareggio senza contributi pubblici (che appunto per quest’anno sono stati tagliati dal bilancio comunale).
A proposito di quest’ultimo, almeno per la cultura, ci sarebbe piaciuto riportare le cifre esatte, ma, una nostra richiesta in tal senso inviata e ricevuta l’11gennaio 2006, non ha finora ricevuto alcuna risposta, da ciò che si è sentito dovrebbe aggirarsi sui 170.000 euro di cui 42.000 alla società operaia di Mutuo soccorso, 17.500 alla Pro Loco, 30.000 alle mostre in Pinacoteca ecc. Libero ciascuno di fare le sue valutazioni, e fermo restando che le scelte e la loro responsabilità competono interamente alla giunta, sarebbe lecito comunque conoscere le cifre da fonte ufficiale.
L’associazione Space ha affermato di essere disposta anch’essa a rilevare l’attività e di avere contattato il proprietario del cinema, il quale avrebbe detto che, se il comune non firma il contratto entro il 15 marzo, si ritiene libero di destinare i locali a tutt’altro uso.
Non avendo voluto i rappresentanti comunali presenti rilasciare alcuna dichiarazione in merito, risulta difficile far luce su tutti queste affermazioni. Nei prossimi giorni pubblicheremo le schede delle attività delle due compagnie teatrali presenti ( del Mangialuna abbiamo comunque parlato in precedenti articoli che potete consultare nell’archivio); vi invitiamo intanto ad intervenire sull’argomento con i vostri commenti.

pubblicato su Bondeno.com

Riapre la chiesa di Casumaro

La storia
La chiesa di San Lorenzo venne edificata all’inizio del XV secolo, nel 1449 fu devastata dalla rotta del fiume Reno. Fra il 1505 e il 1510 la chiesa venne ricostruita e la vecchia facciata divenne l’ingresso laterale della nuova struttura. Venne costruita anche la torre campanaria, distaccata dall’edificio di culto. Nel 1605 la chiesa venne notevolmente ampliata. Venne costruita la navata e coperta da capriate, vennero create le cappelle laterali coperte da volte a crociera. Nel 1608 si passò al soffitto ligneo a lacunari ellittici dipinti, posto nella navata, il grande assito fu costruito dal capomastro modenese Domenico Maria Parenti su modello di quello collocato nel salone d’onore del Palazzo dei Diamanti a Ferrara. Alla fine del XVIII secolo la chiesa venne ricostruita. Nell’ambito di quei lavori, nel 1799, il parroco Giuseppe Guidoboni acquistò dalla chiesa di Sant’Andrea di Ferrara un nuovo altare maggiore, in marmo di Verona. Nel 1835 il campanile venne trasformato e assunse le forme attuali. Nel 1970 si eseguirono lavori di restauro della facciata, in questa circostanza venne demolita all’interno la cappella del Battistero. Nel 1980 vennero sostituiti tutti i pavimenti con l’attuale pavimento in cotto fiorentino. Nuovi restauri si registrano nel 1999 e nel 2001.

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