EUYO

Due settimane di musica da camera dal 12 al 25 settembre 2020

14 giovani musicisti italiani dai 16 ai 24 anni saranno selezionati dall’EUYO per seguire lezioni con musicisti provenienti da tutta Europa e suonare con loro nel Teatro Claudio Abbado di Ferrara. Selezioni aperte fino a domenica 28 giugno 2020 su http://www.euyo.eu

 

 

Aprire il mondo della musica da camera ai giovani e talentuosi musicisti italiani, e migliorare la loro preparazione musicale: è l’obiettivo della Ferrara Chamber Academy, l’accademia di musica da camera organizzata da due prestigiose istituzioni di matrice abbadiana, Ferrara Musica e l’Orchestra Giovanile dell’Unione Europea (EUYO).

La creazione dell’Accademia è solo una parte del contributo culturale dell’EUYO alla propria presenza in Italia ed è una delle molteplici iniziative che l’orchestra ha creato come contributo alla propria presenza in Italia, come ad esempio la residenza orchestrale primaverile o il progetto Orchestra in Città! dedicato anche esso a Ferrara, sede dell’EUYO.

L’Accademia, della durata di due settimane, è indirizzata a 14 giovani musicisti italiani dai 16 ai 24 anni, con particolare riguardo ai giovani ferraresi, i quali potranno fare domanda fin dai 12 anni. I ragazzi che suonano violino, viola, violoncello, contrabbasso, flauto, clarinetto o corno sono invitati a fare domanda di partecipazione andando sul sito www.euyo.eu e compilando il modulo di partecipazione entro domenica 28 giugno 2020.

Lidi ferraresi

Ha aperto il 27 maggio il maxi-cantiere che libererà il porto canale di Porto Garibaldi, nel ferrarese, da 95 mila metri cubi di sabbia.

Un investimento complessivo di 870 mila euro, di cui 400 mila euro di fondi regionali e 470 mila stanziati dal Comune di Comacchio, con un duplice obiettivo: ristabilire la sicurezza della navigazione nel porto canale e sistemare, con la sabbia estratta, le spiagge dei Lidi ferraresi.

“Si tratta di un cantiere fondamentale per risolvere le criticità di erosione costiera evidenziate in seguito alle mareggiate degli ultimi mesi- spiega l’assessore regionale alla Difesa della costa, Irene Priolo, che il 5 giugno farà un sopralluogo sul posto con il collega Paolo Calvano-. Ben 40 mila metri cubi della sabbia estratta verranno utilizzati per il ripascimento dei Lidi Nord ferraresi, la parte restante rimpinguerà le spiagge nell’area del Parco del Delta del Po e in prossimità dell’area del porto, dietro le scogliere di Porto Garibaldi”.

“Allo stesso tempo- prosegue Priolo-, i lavori permetteranno di ristabilire la sicurezza della navigazione e assicurare risposte particolarmente attese dalle realtà turistiche ed economiche del territorio perché sarà eliminata l’occlusione all’imboccatura del porto e sarà restituita maggiore profondità alle spiagge”.

Saranno in tutto tre le draghe all’opera, che movimenteranno 4 mila metri cubi di materiale durante il giorno e 3 mila di notte. La direzione lavori è affidata al Servizio Area Reno e Po di Volano dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la Protezione civile.

“Si lavorerà senza sosta e H24, per concludere l’opera nel più breve tempo possibile e comunque entro l’avvio della stagione balneare- conclude l’assessore-. Un super impegno che permetterà di superare i rallentamenti legati allo stop dei cantieri per l’emergenza Covid”.

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Noi piccoli

“Alla Giunta regionale Bonaccini non interessano i piccoli quotidiani online e per questo ha bocciato l’emendamento che avevamo presentato e che puntava ad allargare ai piccoli quotidiani online la platea di coloro che possono accedere ai contributi che la Regione Emilia-Romagna eroga per l’editoria”.

Così il *consigliere regionale della Lega, Stefano Bargi*, relatore di minoranza del primo progetto della nuova assemblea regionale relativo a “Interventi destinati al sostegno finanziario delle imprese emiliano-romagnole”. “Avevamo chiesto – precisa Bargi – con un apposito emendamento che si allargasse il potenziale numero dei richiedenti i contributi, anche alle imprese che operano nel campo dell’editoria, prevedendo che, come per le radio e le tv, bastasse un solo giornalista assunto per rispondere ai criteri richiesti. La maggioranza ha invece fatto delle differenze, ribandendo che solo la presenza di due giornalisti per testata garantisce prodotti di qualità. Ci sembra un evidente aiuto solo ai grandi operatori dell’informazione, quasi un ricatto. La Giunta regionale preferisce quindi lasciar morire, in un periodo così drammatico per tutte le imprese, e quindi anche quelle dell’editoria, chi non è sufficientemente strutturato benché dia democraticamente voce a una pluralità di opinioni e voci presenti sul territorio della nostra regione”, ha concluso Bargi.

 

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Requiem per Pompei

Requiem for Pompei

Riapre sabato 30 maggio a ingresso libero la mostra di Kenro Izu

Dal 30 maggio al 2 giugno, e per ogni fine settimana fino al 28 giugno, si potrà tornare a visitare la mostra del fotografo giapponese Kenro Izu, chiusa dallo scorso 8 marzo per l’emergenza sanitaria negli spazi del MATA di Modena.

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Kenro Izu, Pompei, Casa del Menandro, 2016 © Kenro Izu.

Courtesy Fondazione di Modena – Fondazione Modena Arti Visive.

Fondazione Modena Arti Visive è felice di annunciare la riapertura di Requiem for Pompei, mostra personale di Kenro Izu (Osaka, 1949), che era rimasta chiusa dallo scorso 8 marzo causa emergenza sanitaria.

 

A partire da sabato 30 maggio a martedì 2 giugno e ogni sabato e domenica fino al 28 giugno, le sale del MATA accoglieranno nuovamente il pubblico, che potrà visitare, a ingresso libero, l’esposizione curata da Chiara Dall’Olio e Daniele De Luigi, composta da 55 fotografie inedite, donate dall’artista giapponese alla Fondazione di Modena, frutto di una visione lirica di quanto è rimasto a Pompei, il giorno dopo l’eruzione del 79 d.C.
La riapertura della mostra avviene applicando le prescrizioni di sicurezza, con una capienza massima di 10 persone e mascherina obbligatoria.

 

Il fascino esercitato dalle vestigia delle antiche civiltà, ha portato Kenro Izu a realizzare delle serie di immagini all’interno dei siti archeologici più importanti e conosciuti al mondo, dall’Egitto alla Cambogia, dall’Indonesia all’India, dal Tibet alla Siria.A Modena l’artista presenta Requiem for Pompei, un progetto iniziato nel 2015, in collaborazione con Fondazione Fotografia Modena, dedicato alla città campana distrutta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. e sepolta sotto la cenere e i lapilli. Gli scavi archeologici hanno restituito non solo gli edifici, ma anche le forme esatte dei corpi degli abitanti nel momento della morte, grazie ai calchi eseguiti sui vuoti che essi hanno lasciato sotto la coltre pietrificata.
L’esposizione propone una selezione di 55 immagini inedite, donate da Kenro Izu alla Fondazione di Modena, scattate tra le rovine di Pompei, dove l’artista ha collocato, con un poetico gesto di pietà, le copie dei calchi originali dei corpi che spiccano come bianche sagome umane.
L’intenzione di Kenro Izu non è quella di documentare i resti di Pompei, quanto di trasmettere il carattere sospeso fra meraviglia e distruzione che proviene dalle rovine, insistendo sull’idea di quanto è rimasto, il giorno dopo l’eruzione del Vesuvio.

Kenro Izu. Requiem for Pompei
FMAV – MATA
via della Manifattura dei Tabacchi 83, Modena
Riapertura
Dal 30 maggio al 2 giugno e ogni sabato e domenica fino al 28 giugno 2020
Orario continuato: 11-19
Ingresso
Libero
Informazioni (in orario di mostra)
Tel. +39 059 4270657 | www.fmav.org
Ufficio stampa

Irene Guzman | T. +39 349 1250956 | i.guzman@fmav.org

Con il MATA riapre il bookshop di Fondazione Modena Arti Visive
Insieme allo spazio espositivo riapre al MATA anche il bookshop di Fondazione Modena Arti Visive, dove è possibile acquistare cataloghi – molti dei quali rari e firmati – edizioni limitate e gadget. Tra queste anche le edizioni firmate e i libri di Kenro Izu.

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Veduta della personale Kenro Izu. Requiem for Pompei. Fondazione Modena Arti Visive, MATA, Modena.
Foto: ©Rolando Paolo Guerzoni, 2019.

personale

Fondazione Modena Arti Visive nasce nel 2017 per iniziativa del Comune di Modena e della Fondazione di Modena come centro di produzione culturale e di formazione professionale e didattica finalizzato a diffondere l’arte e la cultura visiva contemporanee. Grazie alla molteplicità delle sedi che gestisce e raccogliendo l’eredità delle tre istituzioni confluite in essa – Galleria Civica di Modena, Fondazione Fotografia Modena, Museo della Figurina – Fondazione Modena Arti Visive si presenta come un distretto culturale che propone e organizza mostre e corsi di alta formazione, laboratori, performance e conferenze, valorizzando il proprio patrimonio e costruendo un sistema di reti a livello locale ed extraterritoriale.

Riorganizzazione dehors

Approvata dalla Giunta, la Delibera che sancisce la possibilità per ristoranti e bar di allargare la loro attività su spazi pubblici, in esenzione di bollo, senza costi per il corrispondente canone di occupazione… del suolo nonché per il periodo in cui tali spazi saranno occupati a scopo commerciale.
Tali occupazioni potranno avere luogo in applicazione delle norme di cui all’art. 181 del D.L. 19/05/2020 n. 34/2020 :

acrobat Modulo di domanda

acrobat Procura 

Riaprono palestre e piscine

Da lunedì 25 maggio, riapertura di piscine e palestre in Emilia-Romagna, così come previsto dal Decreto n. 84 del 21 maggio 2020  emanato dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini.

Recepiti anche i protocolli con regole e requisiti condivisi dal tavolo regionale che ha riunito le associazioni di categoria, i sindacati e i Comuni. Il provvedimento formalizza anche la riapertura anticipata degli stabilimenti balneari da sabato 23 maggio.

Fra le misure previste, no all’assembramento dei clienti all’ingresso delle strutture, installazione di dispenser con gel igienizzanti per la pulizia delle mani e di apposita cartellonistica sulle regole di comportamento da seguire, rispetto del distanziamento di almeno un metro tra le persone sedute e delle regole di igiene e pulizia dei locali. Obbligo di mascherine per clienti e personale nelle palestre.

In entrambi i protocolli, tra le misure di carattere generale comuni a palestre e piscine, si insiste sulla responsabilizzazione da parte delle persone che frequenteranno gli impiantiSarà necessario, infatti, adottare comportamenti rispettosi delle misure di sicurezza e prevenzione.

Chiudono le Università

Tutto questo, che era durato per quasi dieci secoli, ora finisce per sempre. Gli studenti non vivranno più nella città dove ha sede l’università, ma ciascuno ascolterà le lezioni chiuso nella sua stanza, separato a volte da centinaia di chilometri da quelli che erano un tempo i suoi compagni. Le piccole città, sedi di università un tempo prestigiose, vedranno scomparire dalle loro strade quelle comunità di studenti che ne costituivano  spesso la parte più viva.
Di  ogni fenomeno sociale che muore si può  affermare che in un certo senso meritava la sua fine ed è certo che le nostre università erano giunte a tal punto di corruzione e di ignoranza specialistica che non è possibile rimpiangerle e che la forma di vita degli studenti si era conseguentemente altrettanto immiserita. Due punti devono però restare fermi:
i professori che accettano – come stanno facendo in massa – di sottoporsi alla nuova dittatura telematica e di tenere i loro corsi solamente on line sono il perfetto equivalente dei docenti universitari che nel 1931 giurarono fedeltà al regime fascista. Come avvenne  allora, è probabile che solo quindici su mille si rifiuteranno, ma certamente i loro nomi saranno ricordati accanto a quelli dei quindici docenti che non giurarono.
Gli studenti che amano veramente lo studio dovranno rifiutare di iscriversi alle università così trasformate e, come all’origine, costituirsi in nuove universitates, all’interno delle quali soltanto, di fronte alla barbarie tecnologica, potrà restare viva la parola del passato e nascere – se nascerà – qualcosa come una nuova cultura

Giorgio Agamben

estratto da https://www.ariannaeditrice.it/articoli/requiem-per-gli-studenti

Ospedale di Bondeno

Il covid non ha fermato l’avanzamento del progetto di ristrutturazione dell’ex Ospedale Borselli di Bondeno. Dopo l’inaugurazione della “casa della salute” la parte burocratica/tecnica è quasi giunta al termine. Ad illustrarci le caratteristiche del Progetto hanno provveduto: la Dott.sa AnnaMaria Ferraresi – responsabile Distretto Ovest e l’Architetto Gio-vanni Peressotti – responsabile della direzione tecnica AUSL Ferrara. Il progetto, chiuso a ottobre 2019 ha ottenuto attestazioni e pareri di conformità per cui si stanno attuando le procedure per la gara di appalto, all’offerta economicamente più vantaggiosa, con una previsione di assegnazione e “inizio lavori” entro la fine del 2020 (Covid permettendo). Purtroppo, per legge, i risparmi ottenuti in gara di appalto non potranno essere re-investiti per altre necessità “in loco”, ma rientreanno a chi li ha destinati (Regione). Il piano approvato dalla regione Emilia Romagna, prevede il recupero strutturale (anche in termini sismici) e la messa a norma della struttura “storica” del Borselli (la villa) per una superficie complessiva di 6.000 metri quadrati, comprendendo i collegamenti a RSA e “nuova struttura” aperta a maggio dello scorso anno. Non sono compresi la parte destra che ospitava ambulatori / cup / prelievi e che attualmente ospita la Guardia Medica (che sarà trasferita nel “nuovo” edificio), e la zona esterna del parco e del parcheggio grande di destra. Il costo dell’operazione è di 6,5+2 Milioni di euro, già stanziati dalla Regione Emilia Romagna e dalla stessa Ausl Ferrara. Al momento non è prevista nessuna forma di punto di primo intervento. La RSA (attiva anche nella prima fase dell’emergenza) è collocata nella parte di sinistra e si pensa ad un possibile ampliamento anche grazie all’inserimento dell’Os-pedale di Comunità (OSCO) con la sua funzione di ospitare 15 posti letto ad uso di quei pazienti pre o post acuzie (interventistica compresa) che necessitano di essere seguiti con terapie “intermedie” non erogabili o effettuabili a domicilio. Nella struttura troveranno posto, oltre ai vani “tecnici” nella parte semi-interrata (ex P.S./radiologia) anche i locali per ospitare al piano “nobile” l’assistenza domiciliare Integrata (ADI) – ambulatori – locali per il personale infermieristico h24 destinato ai 15 posti letto di degenza già citati. La gestione medica dei pazienti ricoverati al-l’OSCO sarà invece affidata ai medici di base che seguiranno i propri pazienti nelle fasi di pre o post ricovero. Nell’ala di destra sarà realizzata una nuova palestra di riabilitazione e relativi servizi con l’auspicio che le attività soppresse nel 2012 causa sisma possano ritrovare una collocazione territoriale che vada a supporto di quella attualmente effettuata a Cento “sgravando” così il carico di quella struttura. Al piano superiore ( 2° piano ) troveranno sicuramente posto uffici ed altri ambulatori specialistici. L’Osco di Bondeno diventerà così il primo Ospedale di Comunità a servizio del Distretto Ovest (Alto Ferrarese) – Struttura che tutt’ora manca in questa zona. Anche l’ex Sindaco di Bondeno (attualmente consigliere di minoranza in Regione) esprime il suo apprezzamento per l’opera che ha “condiviso”, nella sua stesura, con Il direttore Generale AUSL Ferrara Vagnini e con la stessa dott.sa Ferraresi dichiarando:“avremo l’Ospedale di Comunità con servizio infermieristico h24 per andare incontro a nuove esigenze della popolazione anziana “.

Bondeno – Definiti gli interventi sul Borselli