L’assessore lombardo al bilancio Davide Caparini. “La Protezione Civile invia queste mascherine alla Regione Lombardia da destinare ai medici e paramedici impegnati nella guerra al coronavirus. Il peggior materiale possibile, non nello standard previsto nei casi di pandemia. In ritardo di settimane e per di più non a norma.” Stefano Barone, del sindacato infermieri Nursind: “”I dispositivi oltre ad essere privi del marchio CE, sono prodotti con del materiale dall’aspetto simile a un notissimo panno per togliere la polvere a casa, con due buchi ai lati nei quali infilare le orecchie”.

https://www.maurizioblondet.it/il-problema-del-sud/
VINCEREMO
(Post del 12 marzo)
In questi giorni, a differenza degli anni passati, quando parlo con un amico, oppure con un familiare, generalmente piuttosto estranei alle questioni politiche, percepisco invece adesso una forte curiosità e una connessione rapida tra quello che dico loro sui massicci tagli inferti alla spesa pubblica (in primo luogo contro la sanità) e la classe dirigente della 2a Repubblica, accanita sostenitrice dell’austerità europea.
Tanti discorsi difficili sulle questioni monetarie e istituzionali ad oggi sembrano non servire più a niente. Al contrario, la comunicazione procede spedita e, diversamente dal passato, l’intesa con l’interlocutore scaturisce dal fatto che abbia chiaro in mente come l’Europa sia direttamente responsabile di una logica aggressiva contro il nostro interesse.
È anche possibile che il prossimo 16 marzo, il presidente della BCE (Banca Centrale Europea) , Christine Lagarde, possa fare un passo indietro sulle sue intenzioni di non ostacolare il fenomeno speculativo da parte degli agenti di mercato internazionali, i quali, prevedendo l’imminente recessione economica post-virus dell’Italia, hanno già provveduto a svalutare i nostri TDS (titoli di stato) per fare i loro introiti.
Comunque sia, il passo indietro della Lagarde, se mai ci sarà , non sarà dovuto ad un atto di cooperazione internazionale , quanto piuttosto al fatto che Conte e Gualtieri saranno costretti a firmare l’accordo per il MES e l unione bancaria, barattando così la nostra salute e la nostra economia per un accordo di tipo finanziario.
Ma ormai per loro è troppo tardi.
Infatti, fino a quando adottavano la tattica della “rana bollita”, gli interessi economici potevano ancora camuffarsi tranquillamente sotto l’ideologia ipocrita di una presunta “solidarietà tra i popoli europei”.
Mentre adesso, qualsiasi soluzione verrà messa in atto, risulta chiaramente insostenibile. Non a caso, le ultime settimane stanno svelando anche ai più ingenui e i più sordi la vera entità dell’unione europea: che si tratta cioè di un consorzio di affari in grado di distruggere le ricchezze nazionali e i diritti sociali delle imprese e dei lavoratori, con l’unico obiettivo di realizzare rendite e profitti a favore dei mercati e a spese dei suoi paesi membri:
– La Germania si è rifiutata di esportare dei beni sanitari essenziali, nonostante sostenga che il paese non sia stato contagiato come il nostro;
– Da parte delle sue più alte cariche, la Francia ci accusa di incompetenza, nonostante l’Italia sia stata all’avanguardia sulle misure di sicurezza pubblica da mettere in atto;
– La dirigenza della Banca Centrale Europea ignora le richieste di protezione contro la speculazione ai danni del nostro paese;
– L’agenda europea del 16 marzo vede l’urgenza del Covid-19 solo al 3° posto delle sue priorità (prima appunto vengono l approvazione del MES e l unione bancaria);
– Il paese, che è stato finora il più solidale fra tutti nei nostri confronti, è stato la Cina (“l’Euro ci difendera’ dalla Cina” ci hanno ripetuto per almeno due decenni), e cioè un paese fuori la UE;
– Ai 20 mila medici/infermieri precari, nostri EROI nazionali, che in questo momento sono stati assunti per proteggerci dal virus, è stato già detto che non verranno create per loro le condizioni di stabilità lavorativa a causa dei vincoli di bilancio pubblico di matrice europea, nonostante sia diventato chiaro a tutti che la difficoltà di gestire l attuale urgenza da Corona-virus sia proprio dovuta ai tagli lineari contro la sanità .
Pertanto, quando finirà questa storia, il sovranismo anti-europeo italiano compierà un passo di qualità che , dal dopo guerra a oggi, non ha mai avuto eguali.
La UE , grazie al MES e altre condizioni capestro, cercherà pure di farci ripagare una sciagura naturale costringendoci a svendere il nostro tessuto produttivo e con esso l’industria pubblica.
La sanità verrà pure completamente privatizzata nonostante agli occhi di tutto il popolo italiano sarà chiaro che il settore pubblico (quello che la UE ci aggredisce da decenni) è stato proprio la chiave di volta per garantirci l’unica possibile protezione dal virus.
Dunque, io non so come si svolgeranno tutti i passaggi intermedi, ma sono sicuro che da ora in avanti avremo schiere di cittadini che vorranno informarsi di più, appoggiare, e molti di loro entrare nei nostri ancora piccoli ma importanti partiti sovranisti/socialisti.
CI LIBEREREMO
FSI Editoriale quotidiano del 15/03/2020
Jacopo D’Alessio
FSI- Riconquistare l’Italia
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CONCORDIA SULLA SECCHIA, 17 MARZO – Stefano Foschieri, amministratore delegato di Tecnoline di Concordia Sulla Secchia, in provincia Modena, azienda del Distretto Biomedicale Mirandolese, comunica che l’azienda dato il via alla produzione di mascherine per evitare il contagio da coronavirus Covid -19, convertendo la produzione per far fronte alle richieste. Al momento, secondo il portale Distretto Biomedicale, le richieste pervenute all’azienda vertono intorno ai 500mila pezzi, ma Foschieri è ottimista: “Puntiamo alla realizzazione di un milione di pezzi in un mese“.
Le mascherine che sta producendo la Tecnoline sono già state registrate con un autocertificazione del marchio CE: sono mascherine chirurgiche, ed è stato richiesto di registrarle anche come mascherine ffp2, quelle ad alta protezione. “Per fare questo, sono stati attivati tutti i canali e ci auguriamo di poter avere la registrazione quanto prima anche con l’aiuto della regione e dell’Istituto Superiore di Sanità” continua Foschieri.
La produzione è partita tra venerdì e domenica, per un magazzino ad oggi di circa mille pezzi. Il lavoro è distribuito su tre turni, per garantire una copertura 7 giorni su 7, 24 ore giornaliere. Con una previsione, si raggiungerà il massimo della produzione tra 7, massimo 10 giorni passando dalle 20mila alle 30mila mascherine, puntando a raggiungere le 40mila mascherine giornaliere. Con un obiettivo importante: “Vorremmo raggiungere nell’arco di un mese il milione di mascherine” chiarisce l’AD.
Le richieste arrivano dai privati, dagli uffici comunali, dalle aziende multinazionali, dalle farmacie e da altre realtà. L’azienda produce prevalentemente sacche in PVC per la dialisi, ma è in fase di trasformazione: 6 mesi fa sono stati lanciati i dispositivi intra e post operatori per la raccolta e il trattamento del sangue con l’ozono. “Abbiamo lavorato in modo silente e verificare la capacità produttiva: abbiamo creato la mascherina con le attrezzature già disponibili in Tecnoline, e il risultato è raggiunto. Il primo prototipo sta rispondendo perfettamente alle esigenze necessarie in questo momento.”
Ci sarà una collaborazione con altre aziende, per uscire fuori dal territorio locale. Nonostante una certa difficoltà per reperire il materiale, come le forniture di elastici ad esempio: “Lavorare, tacere e guardare all’obiettivo finale è il motto del dottor Veronesi che seguiamo anche noi.”
https://www.sulpanaro.net/2020/03/emergenza-mascherine-tecnoline-concordia-partita-la-produzione/
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