Ai commercianti è stata interdetta la vendita di sementi e piantine ortofrutticole grazie a Conte e suo decreto 22 marzo.
Incredulo ho chiesto spiegazione al negozio dove mi reco di solito. La risposta della signorina gentile, è stata che le sementi orticole non sono prima necessità ; ma possono venderci cibo per animali domestici.
Inoltre niente vendita di terriccio, concimi, fitosanitari attrezzi a mano legati all’attività orticola.
Basito e senza parole ho balbettato qualcosa come il fatto che ora è il periodo per queste attività. La natura ha i suoi tempi di rispetto… la signorina mi ha risposto che vedremo e speriamo dopo il sei aprile di riavere il permesso.
Mi viene alla mente il direttore quando scriveva su Effedieffe ripreso poi anche da Rischio Calcolato, sull’Ucraina del 1932 e la tremenda crisi alimentare indotta da Stalin e costata milioni di morti.
Come allora sequestrarono ai contadini piccoli proprietari le sementi.
Altra riflessione e sulle tabaccherie. Le sigarette fonte notevole di gettito per il fisco si possono vendere. Piantine di Spinaci e pomodori che rendono allo stato una imposta ridicola sono vietate.
E se nei prossimi mesi che si prevedono di miseria, avremo bisogno anche dei prodotti dell’orto per mangiare? Mi risponderà il direttore che possiamo sempre mangiare il cibo per il gatto (la vendita non è vietata) e in ultimo anche lo stesso felino!
Vede Direttore quando ha definito Conte Gualtieri e tutti gli altri crudeli oltre che incompetenti si sbagliava e di molto. Sono molto peggio.
Non solo hanno messo agli arresti domiciliari gli italiani senza ottusamente distinguere che le misure vanno modulate sulla densità abitativa, imponendo a tutti la stessa restrizione come se i centri abitati piccoli sparsi in Padania e Romagna fossero come Milano o Roma.
Questi badano solo ed esclusivamente al denaro e alle entrate fiscali! Stamane sono passati con l’auto e altoparlanti minacciando sanzioni e denunce. Se esco di casa, e posso pedalare per km incrociando quattro persone in tutto perché non vivo a Milano ma in provincia, rischio fino a tremila euro e denuncia quando il rischio di infettare o essere infettato è praticamente zero.
In fila dal tabaccaio dove possiamo infettarci è permesso, basta che compro le sigarette lucrose per il fisco.
Ci mettono restrizioni inutili dove non servono fingendo il nostro bene ma non le mettono dove il fisco incassa.
Nei palazzi siedono persone che detestano quei piccoli e umili, che si armeggiano a piantare una fila di patate o di spinaci o pomodori per mangiare e risparmiare.
Detestano i poveri, i senza-denti come li chiamava Hollande, quando agiscono in autonomia e non dipendono da lorsignori in piccole cose come un orto.
Ai loro occhi è qualcosa di patetico e ridicolo un anziano, un disoccupato, che cura il suolo, innaffia e cura un orto. Piccole attività che ti slegano dallo stendere la mano e dipendere in tutto e per tutto da lorsignori.
Perché lorsignori nella loro vita non hanno mai fatto un lavoro necessario a soddisfare un bisogno elementare come dare da mangiare ai polli o piantare patate o rovistare fra gli scarti dei mercati generali o pulire il gabinetto pubblico. Considerano ciò come un qualcosa da disprezzare. Se mai lorsignori prendono un attrezzo da lavoro è per essere ammirati dal mondo in superflue occupazioni del tempo libero, mica per soddisfare la fame.
Lorsignori che sono misericordiosi con gli africani sulle navi delle ONG solo se c’è presenza di giornalisti e fotografi.
Lorsignori che fingono di occuparsi dei problemi del popolo non certo per pietà cristiana ma per ego narcisistico, finendo poi di trascurare il popolo in favore di “diritti” di clandestini, di depravati e debosciati (altra categoria di narcisi).
E termino con la chiosa del suo pezzo su “noi italiani eravamo i primi nel superfluo”: lorsignori si gettano con entusiasmo nei “diritti” superflui per i pochi affini a loro e trattano con malcelata pesantezza come un dovere d’ufficio il necessario e indispensabile per i molti.
Infatti dopo settimane, ancora mancano le mascherine; ci fanno mancare le sementi ma non mancano fogli di carta per autocertificare che mi reco nell’orto.
Un saluto con il cuore pieno di desolazione.
Davide G. (Lettera firmata)
estratto da https://www.maurizioblondet.it/conte-ci-regalera-anche-una-carestia/