Numeri di emergenza

Il Centro Operativo Comunale (COC) di Via Guidorzi è insediato 24 ore su 24, da oggi fino a venerdì 29 novembre 2019 compreso e, in particolare:

  • la Polizia Locale è in servizio presso la Centrale Operativa dalle 7,30 alle 24,00 e risponde al n. tel. 0532 899600
  • la Protezione Civile (Radio Club Contea Nord) è in servizio dalle 24,00 alle 7,30 e risponde al n. tel. 0532 898271

Si informa inoltre che:

  • è istituito il divieto di percorrenza delle strade arginali del fiume Po (Destra Po e Via Per Stellata);
  • è istituito il divieto di entrata o la permanenza nelle aree golenali per qualsiasi ragione, ivi comprese le attività ricreative (pesca sportiva, etc.) o imprenditoriali (agricole, etc.);
  • sono in corso di collocazione i prescritti pannelli informativi, che saranno installati presso le calate o gli accessi situati in prossimità degli argini fluviali interessati;
  • sono in corso i necessari contatti con i cittadini delle case ubicate in Via Argine Destro Panaro e Via Finalese ai quali saranno forniti i riferimenti da contattare in caso di emergenza.

 

La storia infinita

Fermi tutti, il progetto della Cispadana non va più bene. La Regione cambia idea e commissiona un nuovo studio costi-benefici. Quanto fatto finora si mette nel cassetto, e per avere un’opera attesa da decenni, condivisa con le parti sociali e con i territori, sulla quale la Regione è pronta a investire altri 100 milioni di euro bisognerà aspettare ancora.

I 100 milioni di euero servono a pagare una analisi di sostenibilità del progetto definitivo su tutti gli aspetti – ambientale, sociale e dei costi – per arrivare poi alla validazione definitiva del progetto stesso.

Progetto definitivo della Cispadana adeguato alle prescrizioni della Valutazione di Impatto Ambientale e cronoprogramma verso il cantiere illustrati a Bologna a imprese, sindacati, enti locali, università, associazioni del Terzo settore riunite nel Patto per il lavoro, dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dal vicepresidente e assessore ai Trasporti e Infrastrutture, Raffaele Donini, dall’amministratore delegato di Autostrada del Brennero Spa, Diego Cattoni, e dal direttore tecnico generale, Carlo Costa, e dal presidente di Arc Spa, Graziano Pattuzzi.

“Abbiamo condiviso con il Patto per il Lavoro un passaggio importante- affermano il presidente Bonaccini e il vicepresidente Donini– con la presentazione del progetto di un’opera, la Cispadana, con la quale collegare in modo diretto e veloce il nostro territorio con il Brennero e il Nord Europa, vincendo la sfida della competizione globale e riducendo fortemente l’inquinamento e il traffico nei centri abitati. Progetto che è stato rivisto e che comprende ora rilevanti interventi di mitigazione. Ora- proseguono- di fronte alla positiva volontà di Autobrennero di ricapitalizzare la società Arc, incaricata della progettazione e realizzazione dell’opera, e all’ulteriore investimento di 100 milioni di euro che come Regione siamo pronti a fare per assicurare l’equilibrio economico-finanziario e di gestione, coerentemente con ciò che abbiamo sempre fatto avvieremo una analisi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica dell’intero progetto. Stiamo sbloccando opere ferme da troppo tempo- chiudono Bonaccini e Donini– e lo facciamo in maniera condivisa con territori e parti sociali, con l’obiettivo di garantire crescita sostenibile e buona occupazione”.

Il progetto

Da Reggiolo-Rolo, nel reggiano, a Ferrara in 40 minuti, la metà del tempo che occorre ora. Con una riduzione stimata del -35% dei costi tra carburante e pedaggio e un abbassamento del -4% delle polveri sottili e del -13% degli ossidi di azoto grazie anche agli 11 mila camion in meno che circoleranno nei centri abitati.

È la nuova Cispadana secondo il progetto presentato oggi in Regione al Patto per il Lavoro. 65,7 Km di tracciato per collegare l’Autostrada del Brennero (A22) alla Ferrara-Padova (A13) e da qui al mare con il raccordo alla superstrada Ferrara-Porto Garibaldi.

Un’opera sulla quale la Regione ha investito quasi 180 milioni di euro, che ora, attraversando le province di Reggio Emilia, Modena e Ferrara, potrà soddisfare le esigenze di mobilità dell’area nord-orientale dell’Emilia-Romagna, con un ridotto impatto ambientale.

 

Le opere di mitigazione

Il progetto presentato oggi è frutto di una programmazione articolata che ha avuto come obiettivo strategico quello di armonizzare l’infrastruttura coi territori che la attraversano.

Imponenti le opere di mitigazione previste a partire dai 61 km di piste ciclabili, i 514.700 mila metri quadrati di interventi con funzione naturalistica e i 756.600 metri quadrati di interventi di inserimento paesaggistico, fino ai 158.600 metri quadrati di boschi e arbusti filtro, i 12 km di siepi e filari di compensazione agroambientale e i 20 mila metri quadrati di parco intercomunale.

Altro capitolo importante è quello dedicato alla sicurezza con i 140 km di sistema antinebbia con guida luminosa a led e gli 1,7 milioni di metri quadrati di pavimentazione drenante fonoassorbente, cui si aggiungono 2.380 metri di ponti e viadotti, 52 opere di scavalco, 20,3 km di barriere antirumore per la protezione acustica.

I commenti politici

Andrea Bertani, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, commenta l’annuncio della Regione sulla realizzazione di un’analisi costi-bonifici per l’autostrada regionale. “Evidentemente con i nostri dubbi abbiamo fatto breccia”.

 

“L’annuncio della volontà da parte della Regione di effettuare un’analisi costi-benefici sulla Cispadana è una buona notizia perché conferma quello che il M5S sostiene da sempre, ovvero che si tratta di un’opera troppo costosa per gli eventuali vantaggi che potrebbe comportare”. È il commento di Andrea Bertani, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle dopo l’annuncio da parte della Regione Emilia-Romagna effettuerà una valutazione costi-benefici sul progetto dell’autostrada regionale per collegare l’A22 Modena-Brennero all’A13 Bologna-Padova. “Quella di una valutazione seria che prendesse in esame oltre ai costi esorbitanti, anche l’impatto in termini ambientali che quest’opera avrà da Reggio Emilia a Ferrara, è stata da sempre una delle nostre richieste avanzate in questi anni in Assemblea Legislativa – aggiunge Andrea Bertani – Adesso finalmente, e dopo tutti i no che abbiamo incassato alle nostre risoluzioni, ordini del giorno ed emendamenti che hanno provato ad aprire una breccia nella ferrea volontà della Regione di aprire i cantieri di quest’opera, si sottoporrà la Cispadana almeno a una valutazione complessiva che speriamo sia oggettiva e non politicamente schierata. Come abbiamo sempre sostenuto ci sono delle alternative valide alla realizzazione di quest’autostrada, e la prima è sicuramente quella di ammodernare il tratto esistente e trasformarlo in una superstrada a scorrimento veloce senza pedaggio. Essere passati dalla ‘Cispadana a tutti i costi’ ad un’analisi dettagliata dell’opera, anche davanti ai tanti dubbi che abbiamo sollevato sul reperimento dei fondi, è per noi – conclude il capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle – un fatto positivo. Finalmente si mette in discussione quest’opera”.

GALLI (FI): ‘ANALISI COSTI-BENEFICI SULLA CISPADANA, COSÌ BONACCINI PUNISCE LE IMPRESE PER INGRAZIARSI I 5 STELLE’
“Un’opera attesa da decenni, pretesa dal mondo delle imprese e dal territorio che ora viene messa in discussione dal Pd di Bonaccini, terrorizzato di perdere le elezioni, per ingraziarsi i 5 Stelle”. A parlare è il capogruppo di Forza Italia in Regione Andrea Galli. “L’annuncio di oggi di Donini e Bonaccini suona come una beffa rispetto a chi da tempo immemore chiede venga realizzata la Cispadana. La giunta regionale dopo aver chiesto a gran voce di fare presto e di procedere col cantiere, scopre ora, a due mesi dal voto, che serve una analisi del progetto definitivo prima di procedere coi lavori e, di fronte a questo incredibile annuncio, i 5 Stelle cantano vittoria per quello che di fatto è lo stop al progetto” – continua il capogruppo di Forza Italia. “Il Pd è nel caos più completo e pur di racimolare qualche consenso è pronto a tradire quanto promesso ripetutamente da anni. Forza Italia ha le idee chiare: quella strada serve e, così come la Bretella Campogalliano-Sassuolo, deve essere realizzata in tempi brevi. Ogni pretesto per ritardare l’avvio del cantiere è una autentica presa in giro e noi non lo permetteremo. Il 26 gennaio si avvicina e garantiamo agli emiliano romagnoli che con il centrodestra al governo dell’Emilia Romagna non ci sarà spazio per le pretese fintamente ambientaliste di chi vuole bloccare l’economia del Paese e della Regione”.
Cispadana, Lugli: Bonaccini porti subito in aula il piano trasporti”
“La valutazione costi-benefici dell’autostrada Cispadana è negativa” e l’ha già fatta il ministero dell’ambiente imponendo “oltre 200 prescrizioni ad un progetto sbagliato”, sentenzia il candidato a presidente della Regione de l’Altra Emilia Romagna Stefano Lugli. Ancora: “E’ insostenibile ambientalmente, ed irrealizzabile economicamente”.

Ed è davvero “surreale” che ora il presidente Bonaccini proponga per l’autostrada Cispadana “una valutazione costi-benefici” dopo averla inserita nel piano regionale dei trasporti adottato a luglio ed “in attesa di essere approvato definitivamente dall’assemblea legislativa”.

La bassa modenese e l’alto ferrarese “hanno bisogno di una strada a scorrimento veloce”, connessa con i poli industriali “senza devastare i centri storici”, ed ogni giorno perso ad “inseguire l’autostrada allontana il territorio”, che ha subito il sisma del 2012, “dalla viabilità che merita”.

“Invito il presidente a portare in aula il piano dei trasporti” per l’approvazione definitiva “prima della scadenza del mandato”, depurandolo di tutte le grandi “opere inutili” come l’autostrada Cispadana, la bretella Campogalliano-Sassuolo e la Ti.Bre, “destinando le relative risorse alla mobilità sostenibile e al trasporto su ferro”. Se non lo farà “la proposta di analisi costi-benefici per l’autostrada Cispadana si svelera’ essere solo una mossa elettorale di corto respiro”.

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Si ricomincia

KODAK Digital Still Camera

È allerta rossa. La Protezione Civile dell’Emilia-Romagna  ha diramato la nuova allerta che alza il livello di allarme al massimo grado. È valida dalla mezzanotte di martedì 26 novembre fino alla mezzanotte del 27 novembre.

Ecco il bollettino:

Valida dalle 00:00 del 26 novembre 2019 fino alle 00:00 del 27 novembre 2019
***ROSSA per piene dei fiumi per le province di PC, PR, RE, MO, FE, RA, BO; allerta GIALLA per frane e piene dei corsi minori per le province di PC, PR, RE, MO, per mareggiate per le province di FE*** Per la giornata di martedì 26 novembre si prevedono sul territorio regionale condizioni di stabilità atmosferica e assenza di fenomeni meteorologici significativi. La criticità idraulica nella zona H è ROSSA per il transito della piena del fiume Po con livelli idrometrici superiori alla soglia 3. Per i restanti fiumi la criticità idraulica è GIALLA nei tratti terminali prossimi alla confluenza nel fiume Po. La criticità idraulica nella zona F è ROSSA per il transito della piena del fiume Po con livelli idrometrici previsti superiori alla soglia 3. Per i fiumi Secchia e Panaro la criticità è ARANCIONE per il transito delle piene con livelli idrometrici superiori alla soglia 2, che si manterranno stazionari o in lenta diminuzione per la concomitanza della piena del fiume Po. La criticità idraulica nella zona D è ROSSA per il transito della piena del fiume Po con livelli previsti superiori alla soglia 3 nella sezione di Pontelagoscuro a partire dalle ora serali di martedì 26 novembre. Rimane la criticità GIALLA per il tratto vallivo del fiume Reno nella sezione di Gandazzolo. Sulla sottozona D2 la criticità costiera GIALLA è dovuta alle condizioni del litorale già interessato dai precedenti eventi di mareggiate e le previsioni di marea che sono al limite della soglia di attenzione.

Da Finale Emilia, il sindaco scrive:

 

Allerta meteo ROSSA: Il passaggio della piena del PO a livelli idrometrici molto alti, ha fatto scattare l’allerta rossa anche nel nostro territorio. Il livello idrometrico del Panaro a Finale Emilia per il momento non desta particolari preoccupazioni (è infatti al di sotto di soglia 2). Ma l’attenzione rimane molto alta per la problematica legata alla capacità del Po ad accogliere le acque del Panaro.
Il COC comunale è attivo ed anche la reperibilità immediata della Protezione Civile di Finale.
Vi terremo aggiornati
Sindaco

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Prodotti tipici

La “Denominazione comunale” fu una intuizione del noto e compianto enogastronomo e giornalista Luigi Veronelli (1926-2004), che alla fine degli anni ’90 iniziò un nuovo percorso di valorizzazione e promozione di quelle produzioni di nicchia, esclusive di un comprensorio comunale, che non avrebbero potuto ottenere i blasonati marchi di tipicità (DOP, IGP, STG). Egli sosteneva durante gli infiniti incontri e convegni a tema e nei suoi numerosissimi scritti che “Per restituire ai cittadini, agli abitanti dei comuni il loro patrimonio, il frutto della fatica di tanti anni, io vorrei che i sindaci si facessero attivi per un “certificato di origine” di ciascuno dei prodotti che nasce e che è confezionato nella loro terra”.

Elenco dei prodotti De.C.O.

1) Passata di pomodoro La Bondeno (approvato con D.G.C. n. 188 del 24/08/2017 ):

acrobat  disciplinare di produzione e commercializzazione

Area Zuccherificio

EX ZUCCHERIFICO, FIRMATO IL PASSAGGIO DI PROPRIETÀ ALLA FAMIGLIA BERTANI

L’area dell’ex zuccherificio di Bondeno si appresta a diventare uno dei più importanti snodi logistici del nord Italia, per quanto riguarda il mercato dell’auto in Italia. Non sono più indiscrezioni, ma indicazioni concrete, dal momento che il Gruppo Bertani Trasporti Spa ha sottoscritto ufficialmente l’acquisto dell’area, dando seguito al preliminare firmato lo scorso aprile. Si apre, in questo modo, una nuova e decisiva fase nella riconversione in chiave produttiva del terreno, con l’arrivo a Bondeno di quello che rappresenta un autentico colosso nella logistica legata al mondo delle automobili.

E’ stato proprio il rappresentante del gruppo che ha sede a Castiglione delle Stiviere (Mantova), Sergio Bertani, a voler incontrare mercoledì pomeriggio il sindaco Fabio Bergamini in municipio. Un’ora di confronto a tutto campo, in cui il gruppo industriale ha presentato nel dettaglio il proprio progetto. «Vorremmo ringraziare l’Amministrazione comunale per la collaborazione in tutti gli aspetti burocratici legati al progetto d’insieme – ha spiegato Sergio Bertani che, assieme ai suoi famigliari, guida l’azienda nata a metà degli anni Venti del secolo scorso –. Elemento affatto scontato quando ci si insedia in una nuova realtà locale. L’intenzione del nostro gruppo – ha proseguito – è quella di creare a Bondeno un polo logistico d’interesse nazionale e stiamo lavorando per questo». L’area soggetta a riconversione, per intendersi, ha un’estensione totale di 574mila metri quadri ed è oggetto di una serie di misure tese a mitigare l’impatto del nuovo insediamento: negli accordi con l’Amministrazione comunale, infatti, vi è quello di un basso impatto ambientale, per un terreno che si trova vicino al capoluogo di Bondeno, e un bassissimo impatto acustico. Non a caso, nel piano particolareggiato dell’area ci sono circa 10mila metri quadrati di barriere di mitigazione, caratterizzate dalla presenza di piante autoctone. Nel progetto, particolare cura viene riservata al ruolo della vecchia stazione dei treni situata in viale Matteotti, subito fuori l’abitato. La quale, di fatto, ha perduto la sua originale funzione dopo l’ammodernamento della linea ferroviaria Ferrara-Suzzara, avvenuto completatosi nell’anno 2000. Una linea che può pur sempre garantire un collegamento sull’asse che comprende il porto di Ravenna ed il Brennero. «L’Amministrazione comunale è lieta di questo accordo raggiunto, che potrebbe significare un importante svolta per un’area privata (che era di proprietà di Finbieticola) la quale trova ora una nuova destinazione d’uso in ottica produttiva, come prevedeva lo stesso Psc – commenta il sindaco Fabio Bergamini –. Seguiamo con la massima attenzione il progetto di riconversione e continueremo ad offrire a qualsiasi realtà produttiva che intenda insediarsi sul nostro territorio la massima apertura e disponibilità, per quelle che sono le nostre funzioni amministrative». Quale impiego troverà, invece, il resto del terreno? Le vetture in consegna saranno stoccate temporaneamente in piazzali appositamente strutturati a tale scopo. Insomma, quello che nascerà sarà un vero complesso produttivo, destinato a creare indotto importantissimo per il territorio, e che avrà un’unica porta di accesso su via Osti, nel cuore dell’area artigianale della “Riminalda”. Anche per limitare l’impatto dei veicoli in arrivo nel nuovo impianto che, per la cronaca, potrebbe ospitare a breve già i primi interventi e le prime bisarche di autovetture da consegnare ai mercati.

Marco Vincenzi

Fernando Ercolei

La figura di Fernando Ercolei rimane attualissima, anche se ormai si sono sopite le celebrazione dei 70 anni della sua scomparsa. In coincidenza con il settantunesimo anniversario della sua morte, avvenuta a causa di una carica della polizia su di un corteo di braccianti, il 24 novembre del 1948, anche Scortichino vuole contribuire a tenere viva l’attenzione sul tema del diritto al lavoro, del quale Ercolei è considerato un simbolo. Venerdì 22 novembre (alle ore 20,30) verrà presentato da Bracciano Lodi, nella biblioteca sociale situata al primo piano della Casa del Popolo di Scortichino, il volume: “Le lotte bracciantili nel dopoguerra nel ferrarese”. Libro che costituisce l’ultima “fatica” degli indomiti storici Bracciano Lodi e Edmo Mori, impegnati a ricostruire tutto lo spaccato del Novecento a Bondeno, stavolta attraverso una collezione degli atti del convegno di un anno fa, in occasione del settantesimo anniversario della morte di Fernando Ercolei. Il volume verrà presentato nell’ambito del ciclo di appuntamenti: “Ti presento un libro, ti offro un caffè”, a cura della Cooperativa Arte e Spettacolo, con il patrocinio del Comune e di LegaCoop.

Po in piena “ordinaria”

 

Ashampoo_Snap_venerdì 22 novembre 2019_17h28m16s_001_Resta alta l’attenzione in Emilia-Romagna, dove è attesa una nuova ondata di maltempo per il week end.
Il nuovo evento si innesta sulla coda di quello appena concluso con alcuni corsi d’acqua, interessati dalle piene nei giorni scorsi, ancora strettamente monitorati, in particolare Idice e Reno nel bolognese, Panaro e Secchia in provincia di Modena.
Nel dettaglio le previsioni meteo del Centro funzionale Meteo Arpae segnalano per domani sabato 23 novembre piogge persistenti, a tratti intense, sull’Appennino centro-occidentale con valori medi attorno ai 40-50 mm in 24 ore. I picchi sul crinale appenninico potranno però raggiungere gli 80-100 mm generando piene moderate nei corsi d’acqua.
Sul fiume Secchia e sull’asta principale del Reno, potranno verificarsi superamenti di soglia 2 (codice arancione) anche nei tratti di valle, già nella notte fra sabato 23 e domenica 24, giornata in cui sono previste altre piogge proprio in pianura.
Il quadro idrologico si completa con la situazione del fiume Po nella pianura di Bologna e Ferrara che nelle prossime ore, come segnalato da Aipo, sarà in piena ordinaria (sopra la soglia 1) a Pontelagoscuro (Fe) e sopra la soglia 2 nell’area del Delta.
Sui crinali appenninici è previsto un aumento della ventilazione meridionale, con vento medio attorno ai 65-70 km/h e raffiche prossime ai 90 km/h. Si segnalano inoltre venti sostenuti orientali anche sulle zone di pianura occidentali, con vento medio compreso tra 50-60 km/h e frequenti raffiche prossime ai 70 km/h. Sul mare Adriatico si instaurerà nel corso della giornata una moderata ventilazione da sud-est che determinerà un aumento del moto ondoso fino a mare molto mosso in serata, con possibilità di mareggiate a causa di condizioni di alta marea in tutto il litorale (codice Giallo).
In particolare, la nuova Allerta prevede un codice Arancione per il rischio idraulico nella pianura emiliana orientale e costa ferrarese e nei bacini emiliani orientali e centro-occidentali (zone C, D, E, G) e il Codice Giallo sulla pianura emiliana centrale e sulla pianura e bassa collina occidentale (zone F, H).
Per quanto il vento è codice Giallo sul crinale appenninico da Piacenza a Bologna, oltre alla collina e pianura occidentale (sottozone C1, E1, G1, G2, H1, H2).
Infine, quanto al rischio idrogeologico (frane), è codice Arancione sui crinali e sulla collina centro occidentale (zone E, G) mentre è codice Giallo sulla montagna e collina emiliana centrale e in pianura e bassa collina emiliana occidentale (zone C e H).
L’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, in raccordo con Arpae E-R, seguirà l’evoluzione della situazione. Si consiglia di consultare l’Allerta e gli scenari di riferimento sulla piattaforma web: https://allertameteo.regione.emilia-romagna.it.

Il quadro della situazione sul territorio

Sulla costa, si segnalano situazioni di vulnerabilità in provincia di Forlì-Cesena nel comune di Cesenatico, dove in spiaggia le dune arginali sono state rafforzate ma restano due varchi aperti a Valverde e Villamarina. Il Comune sta valutando la chiusura delle porte Vinciane per mettere al riparo il centro storico da eventuali allagamenti. Dopo gli ultimi fenomeni di erosione, nel Riminese sono state rimodellate le dune preesistenti, col materiale disponibile sul posto. Sulla costa ferrarese le difese in spiaggia al Lido di Volano sono state ripristinate in regime di somma urgenza; è in corso l’intervento a Lido di Spina mentre è programmato quello a Lido delle Nazioni.
Dissesti vari, riattivati dalle recenti piogge, sono presenti sull’Appennino piacentino (in particolare a Corte Brugnatella e Bobbio, con interessamento della viabilità), parmense e modenese.
Di fronte a nuove piogge in vista, in provincia di Modena va prestata attenzione anche al reticolo dei corsi pedemontani e dei canali per l’impossibilità di scaricare acqua nel Secchia e nel Panaro. In provincia di Bologna i fiumi da monitorare sono soprattutto l’Idice nel territorio comunale di Budrio, dove il tamponamento della falla è recente, il Reno e il Savena Abbandonato.
volontari ancora al lavoro sono concentrati in provincia di Bologna. All’opera nella giornata odierna ci sono 32 squadre (121 volontari) impegnati nella pulizia di locali privati, strade, cantine e spazi allagati a Budrio, nel supporto dei Comuni e dei Vigili del fuoco e nell’assistenza alla popolazione e gestione delle attività emergenziali.
In tutto il territorio sono in corso sopralluoghi tecnici per verificare le conseguenze delle piene dei giorni scorsi, con schede di rilevazione dei danni che serviranno a sostanziare la richiesta di dichiarazione di stato di emergenza per tutta la regione.

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