Bruno Buozzi

Mostre

Alla Sala Nemesio Orsatti a Pontelagoscuro è allestita fino al 31 agosto la mostra: Bruno Buozzi: da Pontelagoscuro alla Storta – Una vita da sorvegliato speciale per i diritti dei lavoratori”. Immagini e documenti del fascicolo della Questura di Ferrara custodito presso l’Archivio di Stato di Ferrara
Immagine dell'evento
Quel giorno del 1944, 14 uomini vennero trucidati, con un colpo di pistola, in un boschetto nei pressi della Storta, località al 13° Km. della Cassia, fuori Roma. La mano omicida era di un militare tedesco agli ordini della Gestapo, aggregato al convoglio tedesco diretto verso nord a seguito della presa di Roma da parte degli Alleati. Tra i caduti Bruno Buozzi, protagonista di statura internazionale del sindacalismo libero e democratico, deputato socialista del Regno, esiliato a Parigi con l’avvento del fascismo, imprigionato in varie carceri in Francia, Germania, Italia, tradotto al confino, sposato, due figlie. Uomo di enorme carisma e altissima dirittura morale, Buozzi era nato nel cuore del borgo fluviale di Pontelagoscuro il 31 gennaio 1881, una minuta cittadina divenuta industriale già dalla prima metà del secolo XIX ma con un centro storico raccolto intorno all’imponente Via Coperta, galleria seicentesca brulicante di attività e commerci. Il papà, Orlando, e il nonno, Antonio, erano fornai, abitavano in Vicolo Cul di Bomba, in pieno centro, un piccolo angolo di un isolato chiamato anche “il ghetto”.
Nel 75° anniversario dell’eccidio della Storta la Pro loco di Pontelagoscuro ha inteso rendere omaggio al pontesano più illustre della storia con una mostra contenente la riproduzione di decine e decine di documenti conservati in gran parte nell’Archivio di Stato di Ferrara, ma non solo.
Si è voluto mettere in luce, in particolare, un aspetto oscuro e inquietante nella travagliata vita di Buozzi: i documenti degli organi di pubblica sicurezza e della polizia politica relativi ai pedinamenti, allo spionaggio, ai controlli assillanti di ogni mossa, trasferimento, discorso, partecipazione ad assemblee e convegni, che hanno coinvolto anche famigliari e sodali.
Con il coinvolgimento attivo ed appassionato della Fondazione Bruno Buozzi di Roma e il fondamentale contributo dell’Archivio di Stato di Ferrara è stato possibile realizzare un percorso di conoscenza della vita di Buozzi dal punto di osservazione occulto dello spionaggio. Per completare la narrazione cronologica, sono state svolte ricerche anche negli archivi dell’Esercito a Bologna e Roma, nell’Archivio Storico del Comune di Ferrara e nell’archivio parrocchiale di Pontelagoscuro. Le ricerche sono state svolte da Gianpaolo Bertelli, noto esperto e ricercatore storico ferrarese, e Gabriele Botti (Pro loco) con la collaborazione di Irene Volpin e Davide Guarnieri per l’Archivio di Stato; la mostra è stata curata  da Giovanni Pecorari (Pro loco Pontelagoscuro) e Marco Zeppieri (Fondazione Bruno Buozzi) e allestita dai soci della Pro loco.
La mostra è inserita nel programma culturale “Fetonte e Dintorni”.

Autore: bondeno

redazione bondeno.com

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