In parallelo con la geotermia dei fluidi ad alta e media temperatura, in sviluppo(>120°C) per usi elettrici, si andava sviluppando u na geotermia per usi termici diretti,considerata minore, ma con larghe prospettive di sviluppo, da cascami di vapore
o da acquiferi profondi fino all’ utilizzo delle falde superficiali anche a bassissima temperatura (12 – 20°C) mediante pompe di calore.
L’Italia e il Giappone (a Beppu) vantano primati nel riscaldamento diretto da fonti termali nelle terme, sudatori ed edifici adiacenti, come pure ad Acqui (dalla fonte La Bollente di ca 80°C) pare ancor prima della conquista romana e poi all’ inizio del primo ‘900 e negli anni ’80.
Dagli anni ’30 l’Italia vanta il primato dell’ uso integrato termale – alberghiero di Abano e comuni adiacenti, con ca 120 pozzi individuali con acque a più di 70°C, e dagli anni ’80 ha anche il primato, del maggiore teleriscaldamento geotermico urbano, della città di Ferrara, con pozzi profondi di produzione-reiniezione e acque sui
100°C. A Parigi spetta il primato, dal 1960, del riscaldamento di quartiere con coppie di pozzi (“doublet”) di produzione-reiniezione.
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