La quattordicesima edizione del calendario, appena uscita nelle edicole, fa luce ulteriore su di un episodio della seconda guerra mondiale

Il Dottor Lorenzo, figlio di Etelredo e nipote di Eliseo, entrambi farmacisti, dal 1940 è stato direttore della farmacia B.V.Addolorata di via De Amicis e dal 1955 direttore della farmacia di Piazza Garibaldi, n. 38. Conseguita la laurea in “chimica e farmacia” aveva assolto agli obblighi m grado di sottotenente, ma a causa delle vicende nazionali dei suoi tempi, la ferma era durata più a lungo dell’ordinario tanto d a restare in uniforme per alcuni anni, fino al congedo concesso quando aveva ottenuto il grado di capitano e prestato servizio presso l’ospedale militare di Genova. Rientrato a Bondeno ha indossato il camice bianco per svolgere la propria professione nella denominata “Beata Vergine Addolorata”, concessa dal padre Etelredo alla figlia Rosa Vittoria. Garbato e sempre disponibile verso i clienti che nella maggioranza dei casi entravano nella farmacia con ricette richiedenti laboriose preparazioni, sulle quali molto spesso erano poste la convalida e la registrazione del comune perché rilasciate a persone indigenti è rimasto nel ricordo dei bondenesi per i modi del farmacista associati a quelli della persona rispettosa del prossimo. Il dr. Lorenzo è stato quindi “il farmacista” con la maiuscola, prima in Via De Amicis, poi in Piazza Garibaldi, n. 38, ma pochi, nel dopoguerra erano a conoscenza di quante gratitudine il paese intero dovesse a quel professionista in camice bianco, per un episodio che lo aveva visto protagonista nel 1945. L’accaduto è diventato infatti di dominio generale solo nel 1953, grazie ad una lettera scritta da Monsignor Ulisse Gardenghi al giornale “Gazzetta Padana” il giorno prima che il bondenese Mario Diazzi sposasse Maria Antonia Benea. Lo scritto, ha riportato che il 22 aprile 1945, mentre le truppe tedesche in ritirata erano incalzate da quelle alleate, un carro armato appartenente ad un reparto inglese che aveva raggiunto Bondeno da Vigarano, dopo aver superato lo sbarramento di carri armati tedeschi appostati sulla destra del Panaro, attraversato il fiume mediante il ponte San Giovanni e percorso la rampa di Via Pironi, imboccata Via Carducci era stato colpito ed immobilizzato da una granata sparata da militari tedeschi armati di panserfaust, appostati nella Piazza A. Costa. I componenti dell’equipaggio del carro, sopravvissuti all’esplosione, erano stati arrestati dai tedeschi, ma uno di loro, ritenuto morto, dopo che i tedeschi si erano allontanati, anche se gravemente ferito è invece riuscito a raggiungere la strada ed a portarsi in via De Amicis nella casa della famiglia Diazzi- I Diazzi, vedendo le pietose condizioni di quel militare, temendo che potesse morire hanno raggiunto la casa nella quale era operativa la farmacia della B.V. Addolorata, sopra alla quale abitava il direttore della stessa dr. Lorenzo Medici e, spiegato il motivo di quella visita, immediatamente seguiti dal farmacista hanno raggiunto il militare inglese. Questi è stato soccorso e curato dal dr. Lorenzo e messo in condizione di scrivere un biglietto per il comando alleato, indicante che a Bondeno non erano presenti appostamenti di truppe tedesche. Quel biglietto è stato poi portato dai giovani Diazzi Mario e Arrigo Bellodi al comando inglese, raggiunto attraversando il Panaro a nuoto eludendo i militari delle due parti. Le cure prestate dal dr. Medici al carrista, quel biglietto scritto a stento ed il coraggioso gesto di Diazzi e Bellodi hanno così evitato a Bondeno un pesante bombardamento, già programmato dagli inglesi, i cui malanni le medicine avrebbero potuto curare solo in parte.