1 commento su “Negozi”

  1. Se sei un piccolo commerciante o un piccolo artigiano con un reddito modesto e ce l’hai con lo Stato che “succhia il sangue” con tasse insostenibili e con i dipendenti pubblici “sfaticati” e “improduttivi”, sappi che sei vittima di una campagna trentennale di delegittimazione del settore pubblico che ha arrecato nocumento in primo luogo a te e ai tuoi interessi.
    Il tuo nemico non è il dipendente pubblico, neanche quello sfaticato, che col suo stipendio acquistava i beni che produci e trasformi o scambi e i servizi che eroghi e che come sai non poteva, non può e non potrà mai eludere il fisco essendo soggetto al prelievo dei contributi tramite sostituto d’imposta.
    Il tuo nemico è il grande capitale.
    La grande distribuzione se sei un piccolo commerciante o un artigiano, perché dovrai competere con gruppi multinazionali che, oltre a conseguire economie di scala che gli consentono di praticare prezzi per te impossibili e che ti sottrarranno quote di mercato, sono anche fortemente favoriti dal trattamento legislativo e fiscale: mentre lo Stato e gli enti locali spalancano le porte a questi grandi investitori regalando terreni, concedendo autorizzazioni allo sbancamento di colline o all’occupazione di alvei naturali di espansione dei corsi fluviali e stabilendo contribuzioni fiscali “over the counter”, dall’altro lato si ritiene di dover tartassare il negozietto del centro urbano per compensare questo deficit di prelievo fiscale, imponendo tasse sulla proiezione dell’ombra di una tenda, sui centimetri quadrati di una vetrofania – insomma su tutto ad eccezione, per ora, dell’aria che si respira – e sottoponendo il piccolo imprenditore a una serie di oneri burocratici che comportano costi aggiuntivi non recuperabili in termini di tempo (e dunque denaro) perso.
    Il modello che stiamo perseguendo, promosso da quell’entità sovranazionale priva di legittimazione democratica che chiamiamo Unione Europea, è quello dello Stato minimo, in cui il mercato è libero di autoregolamentarsi. E quello che forse non ti hanno detto e non hai studiato, è che in quel modello tu non sei previsto. Il “piccolo” va distrutto, disintegrato, ucciso, perché… indovina un po’….? È improduttivo! Già, proprio come il dipendente pubblico, il piccolo operatore economico per il modello mercatista che stiamo perseguendo è una disfunzione da sanare, una malattia da curare, un’escrescenza da eliminare.
    Quindi, famose a capisse, piccolo commercianti e piccoli imprenditori, non fatevi infinocchiare dalla narrazione che viene persino riverberata da quegli enti intermedi che sono le associazioni di categoria, che ripetono il mantra dello Stato brutto e cattivo come se l’antennista o il verduraio avessero interessi conciliabili con quelli di Confindustria. Vi stanno prendendo per i fondelli e prima ve ne rendete conto e meglio è per tutti. Soprattutto per voi.
    Gianluca Baldini

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