Monumenti aperti

Monumenti aperti

Ferrara – Sedi diverse
La manifestazione ruoterà attorno all’arte e all’architettura del Seicento a Ferrara, per far riscoprire un periodo poco conosciuto della storia della città estense grazie ad una proposta nuova e partecipata di valorizzazione del patrimonio culturale cittadino
Programma
I monumenti saranno aperti e visitabili gratuitamente sabato 28 e domenica 29 ottobre secondo gli orari stabiliti per ciascun monumento e verranno “narrati” al pubblico attraverso visite animate condotte dagli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado. Le visite nelle chiese saranno sospese durante le funzioni religiose.
Per la sola serata di sabato 28, la mostra Carlo Bononi. L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese entrerà a far parte del percorso di Monumenti Aperti con un’apertura straordinaria dalle 19 alle 22. In tale occasione i personaggi storici e religiosi rappresentati nelle opere di Carlo Bononi si racconteranno attraverso le voci delle giovani guide, invitando il pubblico ad entrare nel mondo dell’artista e nell’atmosfera del suo tempo.

Castello Estense – via Coperta
SAB e DOM: 10.00/17.30
Castello Estense – Torre dei Leoni
SAB e DOM: 10.00/17.30 (Ultimo ingresso alla torre ore 17.00)
Chiesa di San Carlo
Corso della Giovecca 19
SAB e DOM: 10.00/16.00
Chiesa di San Giuliano
Piazza della Repubblica
SAB e DOM: 10.00/16.00
Basilica di San Francesco
Piazza S. Francesco
SAB: 10.00/17.30 – DOM: 15.30/17.30
Palazzo Bonacossi
Via Cisterna del Follo 5
SAB e DOM: 10.00/17.30
Oratorio dell’Annunziata
Via Borgo di Sotto 49
SAB e DOM: 10.00/17.30
Basilica di Santa Maria in Vado
Via Borgovado 3
SAB: 10.00/11.45 e 13.15/17.30 – DOM: 13.30/17.30
Chiesa di Santa Francesca Romana
Via XX Settembre 49
SAB: 10.00/17.30 – DOM: 13.30/15.30
Basilica di San Giorgio
Piazzale S. Giorgio 29
SAB: 10.00/16.30 – DOM 12.30/16.30
Palazzo dei Diamanti
Mostra: Carlo Bononi. L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese
Corso Ercole I d’Este 21
SAB: 19.00/22.00 (Ultimo ingresso 21.30)
Url dell’evento
http://monumentiaperti.com/it/comuni-2/ferrara/

Bosco Albergati

Domenica 29 ottobre, appuntamento alle 11.00 a Bosco Albergati (Castelfranco Emilia, località Cavazzona) per una giornata alla scoperta della Città degli Alberi, bosco di pianura progettato da Cesare Leonardi(1988-1996).

Il programma prevede un percorso tra gli alberi del parco, accompagnati dai racconti di Giancarlo Martinelli (architetto, progettista del bosco insieme a Cesare Leonardi) e Eugenio Gazzola (autore del volume Bosco Albergati. Memorie per la Città degli Alberi, 2016) sulla storia del luogo e sull’esperienza del progetto. Al termine della mattinata è possibile partecipare, su prenotazione, al pranzo organizzato dai volontari dell’Associazione La Città degli Alberi.
Nel 1988 Leonardi propone la piantumazione di circa quaranta ettari di terreno intorno al bosco storico di querce e alla villa cinquecentesca degli Albergati, in rovina a causa dell’incuria e dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. La realizzazione della nuova area boschiva avviene tramite l’applicazione di un modello da lui ideato per progettare il territorio e generare un ambiente in cui uomini ed alberi possano convivere in equilibrio. Nella Struttura Reticolare Acentrata, una rete poligonale, modulare e flessibile, gli alberi sono collocati nei ‘nodi’, distanziati tra loro in modo da permetterne l’accrescimento in condizioni ottimali, senza interferenze e sovrapposizioni tra chioma e chioma.
La Città degli Alberi, completata nel 1996, è la prova reale di come una regola progettuale apparentemente rigida sia invece in grado di produrre un ambiente che, sebbene artificiale, imiti la spontaneità della crescita naturale e del paesaggio.
La partecipazione alla visita è libera e gratuita.
Pranzo su prenotazione, 10 euro a persona (bevande escluse)
Menù: pasta e fagioli e polenta con costine di maiale in umido

Prenotazioni entro le ore 13.00 di giovedì 26 ottobre, al numero di telefono 059 2033166 in orario di mostra da mercoledì a venerdì 10.30-13; 15-19; sabato, domenica e festivi 10.30-19.
In caso di maltempo la gita sarà posticipata a domenica 5 novembre.

La mostra Cesare Leonardi. L’Architettura della Vita è visitabile fino al 4 febbraio 2018 nelle due sedi della Galleria Civica di Modena, a Palazzo Santa Margherita e alla Palazzina dei Giardini.

Cos’è la Sala Ibrida

Tutti insieme per la sala operatoria del futuro è lo slogan della campagna di raccolta fondi organizzata dall’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena con il supporto di Rock No War che prende ufficialmente avvio lunedì 23 ottobre 2017.

L’obiettivo è rendere possibile la costruzione all’Ospedale Civile di Baggiovara della Sala Ibrida della Provincia di Modena. Si tratta di una sala operatoria all’avanguardia, un grande spazio che contiene apparecchiature radiologiche tra le quali un angiografo di grande potenza. In questo unico ambiente gli specialisti potranno effettuare una diagnosi immediata e contemporaneamente, senza spostare il paziente, agire in modo più rapido preciso e sicuro. È una sala dove si trattano patologie in urgenza e patologie complesse in un modo corale, come in un’orchestra, grazie a un team in cui i diversi specialisti operano insieme e mettono a disposizione le proprie competenze.

“Gli Ospedali di Modena – ha spiegato Ivan Trenti, Direttore Generale dell’AOU di Modena – hanno la necessità di avere una sala ibrida. Per migliorare la qualità dell’assistenza del trauma center, ma soprattutto perché sono presenti tutte le professionalità cliniche per poter utilizzare al meglio questa tecnologia, assicurando così ai nostri cittadini interventi più sicuri, veloci e mininvasivi. Per dotarci di una sala ibrida abbiamo bisogno del sostegno di tutti. Sin d’ora ringrazio il Comitato promotore e la onlus Rock No War per la collaborazione che ci hanno assicurato per raggiungere insieme questo importante obiettivo.”

Si tratta di un investimento da circa 2.200.000 di euro. L’Azienda Ospedaliero – Universitaria finanzierà i lavori edilizi e di impiantistica, mentre 1 milione di euro sarà destinato all’acquisto dell’Angiografo indispensabile per la realizzazione dell’intero progetto.

“Rock No War ha aderito con convinzione a questo progetto – ha commentato il presidente Giorgio Amadessi – perché realizzare la sala Ibrida sarà un vantaggio per tutti i modenesi, quindi per tutti noi che potremo avere a disposizione una tecnologia all’avanguardia al servizio di tutti. L’angiografo è il cuore tecnologico della Sala Ibrida. È per il suo acquisto che abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti”.

La Sala Ibrida sarà collocata all’Ospedale Civile di Baggiovara al 3 piano del corpo 9, in un’area attigua al Blocco Operatorio di circa 300mq complessivi dei quali 75mq per la sala operatoria e i rimanenti occupati dai locali di supporto e sala di controllo dell’angiografo.

“Abbiamo scelto declinare la campagna di comunicazione partendo dall’idea di un’orchestra – aggiunge Maurizia Gherardi direttrice del Servizio Comunicazione – perché in una sala ibrida i diversi specialisti possono lavorare assieme come tanti orchestrali, per un risultato comune. Inoltre abbiamo voluto rappresentare lo sforzo di tutta la città che si muove all’unisono per realizzare un importante obiettivo, l’acquisto dell’angiografo digitale. Il set fotografico si è svolto sul prestigioso palco del Teatro Comunale. Per questo motivo siamo grati alla Fondazione Teatro Comunale e all’Istituto Orazio Vecchi – Tonelli per la preziosa collaborazione.”

Cos’è la Sala Ibrida

La Sala Ibrida è una Sala Operatoria ad alta tecnologia, dove sono presenti diverse apparecchiature radiologiche tra le quali un angiografo di grande potenza.

È un ambiente chirurgico, quindi sterile, un unico ambiente dove si può effettuare una diagnosi immediata e, contemporaneamente, senza spostare il paziente, si possono eseguire le procedure chirurgiche. Questo consente di agire con più precisione e sicurezza per il paziente, perché l’intervento chirurgico può essere adattato all’evolversi del quadro clinico, controllando il risultato in tempo reale.

Grazie alle professionalità e alle nuove tecnologie è possibile intervenire con tecniche ancora più mini-invasive, cioè basate su piccole incisioni chirurgiche che comportano la riduzione delle complicanze e un netto miglioramento dei tempi di recupero del paziente. Una caratteristica che aiuta i chirurghi a intervenire su un’importante percentuale di malati, che altrimenti sarebbe esclusa dalla possibilità di un’operazione.

Il vantaggio della Sala ibrida è legato quindi all’urgenza, all’emergenza e alla traumatologia: il paziente arriva direttamente in sala operatoria non c’è perdita di tempo perché la diagnosi e la cura sono quasi contemporanee.

La sala ibrida consente anche di svolgere una vasta gamma di interventi anche nelle patologie complesse di tipo vascolare, cardiologiche, neurochirurgiche, urologiche e gastroenterologiche.

La campagna di raccolta fondi per l’acquisto dell’angiografo

Chiunque voglia e possa contribuire alla raccolta fondi può effettuare il proprio versamento tramite Bonifico bancario sul conto corrente “SALA IBRIDA” attivato da Rock No War onlus, presso la Banca Interprovinciale, filiale di Formigine (IBAN IT62O0339566780CC0020011937).

Tutti i dettagli sono disponibili sul sito web www.salaibridamodena.it  e sul sito di Rock No War.

Grazie a Rock No War che usufruisce dei vantaggi fiscali delle ONLUS, sarà possibile recuperare parzialmente quanto donato in base alla normativa vigente

Fai clic qui per vedere lo slideshow.

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Teatro di Occhiobello

Venerdì 20 ottobre, alle ore 20.00, presso il Teatro Comunale di Occhiobello, sarà presentata la nuova stagione teatrale 2017.2018 organizzata dal Comune – assessorato alla Cultura – in collaborazione con l’associazione culturale Arkadiis. La serata con ingresso libero si aprirà con la performance teatrale Ma cosa mi balena in mente?  dove tre giovani attori intraprendono un percorso di indugi e scoperte che li porterà a realizzare che ci vogliono milioni di anni di pazienza, coraggio e tentativi sbagliati prima di trovare il proprio posto nel mondo. Un gioco serio in cui i cetacei diventano esempio di tenacia e di estrema adattabilità, ma anche un modello di solitudine, se non addirittura una strategia di sopravvivenza.
Lo spettacolo è adatto ai bambini dai 6 anni in su ed è stato scelto appositamente per l’inaugurazione della programmazione teatrale in quanto la novità di questa edizione 2017.2018 sarà l’inserimento, a fianco della stagione serale dedicata agli adulti, di una rassegna dedicata ai bambini, progetto NEXT GENERATION, selezionato attraverso il bando Funder35, che vuole proporre alle nuove generazioni un percorso di educazione al teatro.

Anche quest’anno, come da tradizione, l’amministrazione comunale di Occhiobello e l’associazione Arkadiis presenteranno il nuovo programma della stagione 17.18 non solo alla stampa, ma anche al pubblico. La nuova stagione teatrale (resa possibile come sempre dall’impegno del Comune di Occhiobello e anche dal prezioso contributo di sponsor locali) prenderà ufficialmente il via venerdì 17 novembre. Chi fosse interessato ad abbonarsi alla programmazione potrà farlo già a partire dal termine della conferenza stampa, cui seguirà un momento conviviale con il pubblico, preparato dal Centro Ricreativo Culturale ‘Azzurro’ di Occhiobello (gestore dello spazio teatrale locale),  L’ingresso è libero, fino a esaurimento posti. Si consiglia pertanto la prenotazione, per permettere una migliore organizzazione della serata,  via mail a teatro@arkadiis.it o telefonicamente al numero 3498464714.

World Press Photo 2017

“World Press Photo 2017” è la mostra che si tiene a Ferrara al PAC Padiglione d’arte contemporanea, all’interno del giardino di Palazzo Massari, dal 29 settembre al 29 ottobre 2017.
Immagine dell'evento

La mostra del World Press Photo 2017, dopo il Palazzo delle Esposizioni di Roma si sposterà a Ferrara, presso il PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea, dal 29 settembre al 29 ottobre 2017.

Il Premio World Press Photo è uno dei più importanti riconoscimenti nell’ambito del fotogiornalismo. Ogni anno, da più di 60 anni, una giuria indipendente, formata da esperti internazionali, è chiamata ad esprimersi su migliaia di domande di partecipazione inviate alla Fondazione World Press Photo di Amsterdam da fotogiornalisti provenienti da tutto il mondo. Per l’edizione 2017 le immagini sottoposte alla giuria del concorso World Press Photo sono state 80.408, inviate da 5.034 fotografi di 125 nazionalità. La giuria, che ha suddiviso i lavori in otto categorie, ha premiato 45 fotografi provenienti da 25 paesi: Australia, Brasile, Canada, Cile, Cina, Repubblica Ceca, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, India, Iran, Italia, Pakistan, Filippine, Romania, Russia, Sud Africa, Spagna, Svezia, Siria, Nuova Zelanda, Turchia, UK, USA.
L’esposizione del World Press Photo 2017, presentata con la collaborazione dell’Associazione Culturale 10b Photography, non è soltanto una galleria di immagini sensazionali, ma è un documento storico che permette di rivivere gli eventi cruciali del nostro tempo. Il suo carattere internazionale, le centinaia di migliaia di persone che ogni anno nel mondo visitano la mostra, sono la dimostrazione della capacità che le immagini hanno di trascendere differenze culturali e linguistiche per raggiungere livelli altissimi e immediati di comunicazione.
World Press Photo 2017, promossa da Comune di Ferrara – Assessorato alla Cultura e Ferrara Arte, è ideata da World Press Photo Foundation di Amsterdam e organizzata da 10b Photography in collaborazione con Internazionale a Ferrara.

Dove

Ferrara – Padiglione D’Arte Contemporanea – Palazzo Massari, C.so Porta Mare, 5

Quando

Dal 29 settembre al 29 ottobre 2017

Orari

Da martedì a domenica 10.00 – 13.00 / 15.00 – 19.00.  La biglietteria chiude un’ora prima.

Giorni di chiusura

  • Lunedì

Tariffe

Intero: euro 4,00; ridotto: euro 3,00 (dai 6 ai 16 anni compresi, over 65, myfe card, ARCI ferrara).
Gruppi (minimo 15 persone): euro 3,00 (1 accompagnatore gratuito ogni 15 paganti).
Scuole: euro 5,00 (2 accompagnatori gratuiti per ogni classe). Gratuito membri ICOM.

Gratuito

  • Fino a 6 anni
  • Persone diversamente abili con accompagnatore
  • Guide turistiche
  • Giornalisti
  • Militari

Contatti

Ufficio Informazioni e Prenotazioni Mostre e Musei C.so Ercole I d’Este, 21
telefax 0532 203064

Movida On

Movida On porta in piazza a Ferrara le canzoni di Arianna Poli e le Satire dell’Ariosto, oltre alle interviste della neonata Web Radio Giardino. Il calendario di eventi organizzato da Promeco per i ragazzi che abitualmente si incontrano di fronte al Duomo, giunge al terzo appuntamento, che si terrà mercoledì 11 ottobre alle 21.30.

 

Protagonista della serata sarà la splendida voce di Arianna Poli, talento tra i più interessanti del panorama locale, sicuramente da “tenere d’occhio”. Arianna ha appena compiuto diciotto anni – frequenta l’ultima classe del liceo Ariosto – ma alle spalle ha già diverse esperienze. Il suo debutto informale è cominciato online, su YouTube, piattaforma di condivisione video sulla quale caricava soprattutto cover dei suoi autori di riferimento, italiani come Vasco Brondi, Calcutta, Motta, I Cani, ma anche stranieri come Alt J, Norah Jones, Rihanna. Dal 2013 al 2016 ha cantato e suonato con vari gruppi, impegnata principalmente con voce e chitarra, talvolta anche alla tastiera. Le prime esibizioni del 2013 sono con gli Heart Quakes, nel 2014 con i Duck Straw, formazione con la quale nel 2015 ha vinto il contest di RockaFe, registrando poi il videoclip del brano inedito “Mr K. We Have To Go”. Allieva della Scuola di Musica Moderna, Arianna si è dedicata ultimamente anche alla redazione di Wah Wah Magazine, rivista online dedicata alla musica. Dall’estate 2017 ha iniziato a esibirsi da sola, portando nelle piazze e nei festival i propri brani inediti, incantando il pubblico con le proprie canzoni.

 

Il concerto si terrà in piazza Municipale, mentre in piazza Savonarola, esattamente sotto la statua, chi preferisce il teatro avrà l’occasione di apprezzare la lettura ad alta voce delle satire di Ariosto, organizzata da Ferrara Off e condotta dall’attore Giulio Costa. Lo spettacolo sarà introdotto da Monica Pavani e si concluderà con la riflessione aperta dei ragazzi di Occhio ai Media, italiani di seconda generazione, impegnati da anni nella costruzione di un dibattito positivo sul tema dell’immigrazione e dell’identità. I loro interventi comprenderanno approfondimenti e spunti per stimolare la discussione, che riguarderà la contrapposizione tra ambizioni superflue e desideri necessari, l’importanza del sogno e dei viaggi dell’immaginazione.

 

Lo stesso argomento sarà al centro delle interviste condotte tra i frequentatori di piazza Trento e Trieste dalla redazione under30 di Web Radio Giardino, format che ha inaugurato la prima trasmissione giovedì scorso e che trasmetterà ogni venerdì alle 19 un programma dedicato al progetto, intitolato Movida On Air.

Movida On è un progetto sperimentale che comprende, oltre alle sette date fissate per l’autunno 2017, altrettanti appuntamenti che verranno organizzati nella primavera 2018. Le associazioni che hanno già confermato la loro disponibilità a collaborare sono: Ferrara Off, Gruppo del Tasso, Ilturco, Uisp, Ultimo Baluardo, Web Radio Giardino. Le associazioni interessate a proporre attività all’interno del calendario primaverile possono rivolgersi a promeco@comune.fe.it.

 

Centri regionali per il riuso

Nuove regole per i Centri per il riuso di Nonantola, Ravarino, Soliera e Bastiglia, nel modenese, e per tutti quelli della rete regionale.

È di questi giorni, infatti, l’approvazione delle Linee guida dei centri comunali del riuso (delibera 1382/2017) aggiornate dopo aver ascoltato proposte e esigenze di Comuni e gestori dei centri nel corso di un percorso partecipato che si è svolto nei mesi scorsi. Hanno preso parte all’attività oltre 80 amministratori comunali, 61 rappresentanti di società di gestione del servizio rifiuti attive sul territorio regionale, 34 esponenti di associazioni sindacali, ambientaliste e di categoria.

I Centri per il riuso sono spazi attrezzati – sostenuti dalla Regione – dove esporre e scambiare beni usati, aperti a tutti. In Emilia-Romagna sono già 28 – altri 12 stanno per arrivare – e da oggi per i cittadini sarà più facile accedere grazie a regole più semplici per la consegna ed il ritiro dei beni.

“Siamo impegnati – ha dichiarato l’assessora regionale all’ambiente Paola Gazzolo – nel potenziarne la rete: lo dimostra il finanziamento di quasi 1 milione di euro messo a disposizione nei mesi scorsi con il Fondo incentivante previsto dalla legge sull’economia circolare. Un investimento che intendiamo confermare anche in futuro perché rappresenta uno dei tasselli fondamentali della strategia regionale per ridurre la produzione dei rifiuti, ponendo al centro la prevenzione e il riuso”.

Cosa cambia 
Tra le novità dunque la semplificazione di moduli e modalità di accesso ai centri: dopo una prima registrazione, per tutte le visite successive basterà il riconoscimento da parte del personale. Per i gestori dei centri, invece, è stata prevista la possibilità di quantificare i beni in modo uniforme con l’introduzione di pesi standard, così come quella di effettuare piccole manutenzioni di parti elettriche ed elettroniche se contemplato nel regolamento della struttura. Inoltre, sarà possibile utilizzare i centri come spazi educativi dove realizzare iniziative per valorizzare il riuso dei beni.
Sono state approvate anche le Linee guida per i Centri del riuso non comunali, cioè gestiti da enti o associazioni privati, ed è stato istituito uno specifico elenco a cui possono iscriversi quelli conformi che si aggiunge a quanto già realizzato per i Centri comunali.

I Centri per il riuso
I centri comunali del riuso oggi iscritti nell’Elenco regionale sono 28: nel parmense si trovano a Parma e a Colorno; nel reggiano a Campagnola Emilia, Fabbrico, Novellara, Reggio Emilia, Reggiolo, Rolo, Rubiera, due a Scandiano; nel modenese a Bastiglia, Campogalliano, Castelnuovo Rangone, due a Modena, Nonantola, Novi Pievepelago, Ravarino, San Cesario sul Panaro/Castelfranco Emilia, Soliera, Spilamberto. Nel bolognese si trovano a Bologna, Ozzano dell’Emilia e Sant’Agata, nel ravennate a Faenza e uno a Forlimpopoli nella provincia Forlì-Cesena.
Nel 2016 è stata finanziata la realizzazione di 12 nuovi centri che sorgeranno a Cento (Fe), a Piacenza, nell’Unione bassa Est parmense (Pr), a Formigine (Mo), Granarolo Emilia (Bo), Bagnolo in piano (Re), Sissa Trecasali (Pr), Loiano (Bo), Cento (Fe), Polesine Zibello (Pr), Boretto (Re), Reggiolo (Re), e Reggio Emilia.

Previsti dalla legge 16/2015 e dal Piano regionale per la gestione dei rifiuti, sono strutture gestite direttamente o indirettamente dai Comuni per incentivare lo scambio di beni per il riutilizzo. Il loro funzionamento è regolato dalle Linee guida della Regione.

I cittadini possono consegnare ai centri beni usati integri e funzionanti a titolo gratuito: il ritiro di tali beni può essere gratuito od oneroso secondo quanto stabilito dal Comune, che può anche prevedere agevolazioni tariffarie per gli utenti del servizio. Dopo al massimo un anno, se il bene non è stato richiesto da nessuno, viene portato a un centro di raccolta rifiuti, recuperato, smaltito o, previo accordo con il Comune, può essere devoluto ad associazioni senza fini di lucro.
L’apertura e l’adeguamento dei centri comunali è finanziata anche dal Fondo Incentivante previsto dalla legge regionale sull’economia circolare (n.16/2015) e gestito da Atesir, l’Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti.

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