L’Emilia-Romagna ha attualmente 4,2 posti letto per 1000 abitanti. Per adeguarsi agli standard nazionali indicati dal decreto ministeriale (3,7 posti letto per 1000 abitanti, comprensivi di 0,7 per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie, tenuto conto del saldo di mobilità attivo), le linee guida approvate dalla Giunta indicano un obiettivo di riduzione sia su scala regionale – 815 posti per gli ospedali pubblicientro il 31 dicembre 2016 – che per ogni Azienda sanitaria. La riduzione proposta tiene conto dello spazio d’intervento che ogni territorio può mettere in atto, su due versanti: un più efficiente utilizzo dei posti letto e il trasferimento di parte dell’attività dal day-hospital all’ambulatoriale, anche in forza di tecniche di cura più sicure. Un esempio è il day-hospital oncologico, che verrà trasferito in ambulatoriale, lasciando immutato il percorso assistenziale del paziente. Questo modello è già stato sperimentato dalla Regione per gli interventi di cataratta, i più frequenti in Emilia-Romagna, passati dal day-hospital al livello ambulatoriale. All’attenzione dei territori viene posta poi la necessità di completare il percorso di riconversione degli ospedali di comunità, in particolare a quelli che non presentano strutture di questo tipo.
estratto da http://www.sulpanaro.net/2015/12/sanita-riordino-ospedaliero-la-regione-approva-le-linee-guida/
Oggi pomeriggio intenso a Mirandola per quanto riguarda l’ospedale: alle 18 è previsto l’incontro – promosso dal Pd – con l’assessore regionale alla sanità Sergio Venturi, e alle 19 parte dall’ospedale la fiaccolata a sostengo del suo rilancio promossa dal comitato referendario. Manca poco ormai a domenica, quando i mirandolesi saranno chiamati a dire la loro sul referendum che chiede di attivare un percorso partecipato sul Santa Maria Bianca.
Il Pd ha invitato a disertare le urne, gli altri partiti e vari comitati chiedono di votare Sì.Las campagna elettorale, che chiude domani, ha visto anche la rimozione dei manifesti elettorali per il Sì fatti affiggere negli spazi elettorali (e per i quali erano state pagate le tasse). Infatti sarebbero stati vietati dalle regole sulla campagna elettorale.
Il problema principale, poi, è che non tutti i 18 mila mirandolesi chiamati al voto sanno che domenica ci sono le urne aperte. La comunicazione istituzionale è stata fatta, ma in tani lamentano di non aver ancora ricevuto a casa le istruzioni su dove e come votare.
Insomma, il primo referendum sulla sanità in cui i mirandolesi possono dire la loro sull’ospedale rischia di non vedere abbastanza gente alle urne: il quorum per ritenerlo valido è di oltre 9000 presenze.
http://www.sulpanaro.net/2015/12/a-mirandola-fiaccolata-per-lospedale-alle-ore-19/
“L’Assessore Regionale Venturi – osserva Sisma.12, intervenendo nel lungo dibattito che caratterizza da mesi la riorganizzazione della sanità regionale – afferma orgogliosamente che bisognerà integrare ancora di più le discipline Hub&Spoke e che la Regione Emilia-Romagna è “negli standard definiti a livello nazionale” (cioè dal Governo) che vogliono la riduzione dei posti letto ospedalieri pubblici da 4,2 x 1000 abitanti a 3,7×1000 abitanti. Insomma, taglieranno 815 posti letto pubblici perché, ritenuti inutili (da loro).
Ma come verrà fatto il calcolo per la dotazione dei posti letto? “I criteri di calcolo. Per il calcolo della dotazione di posti letto il decreto indica la necessità di fare riferimento anzitutto alla popolazione pesata in base ai criteri di pesatura utilizzati per il costo standard per il macrolivello di assistenza ospedaliera scritti nell’applicazione del federalismo fiscale. Poi il numero dei posti letto per mille abitanti calcolato in questo modo, in prima applicazione è incremento o decrementato del 65% dell’incidenza percentuale del valore finanziario del saldo di mobilità attiva e passiva, registrato nella Regione, rispetto al valore finanziario totale nazionale dei flussi di ricovero, e per questo vale la matrice della mobilità utilizzata per la determinazione del fabbisogno sanitario standard regionale 2013. Tale valore è ridotto al 40% dal 2015.” Chiaro, no? Notato che si parla di valore finanziario ma mai di salute?
Anche perchè i cittadini che vorranno/potranno curarsi potranno sempre far riferimento alle cliniche private che, guarda caso, appaiono tra le più attive finanziatrici della “Leopolda” di Renzie“
The post Sisma.12 e gli ospedali: “I calcoli per la riduzione dei posti letto? Non si parla mai di salute…” appeared first on SulPanaro | News.
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