Daniele Cestari

7 marzo – 12 aprile 2015
Nella personale Viaggio di ritorno, ideata appositamente per il MUSEO MAGI’900, Daniele Cestari interpreta il tema del viaggio, ricorrente nella sua ricerca, spostandolo in una dimensione per lui nuova.
Non più un’attenzione esclusiva per la metropoli – tra cemento e quartieri animati dalla gente – ma una calma deriva dalla città verso la provincia, in scenari che riportano l’artista alle sue radici, nelle campagne tra Ferrara e Bologna. Sono le stesse campagne di Galileo Cattabriga, pittore bondenese della prima metà del Novecento, e forse proprio gli stessi alberi e gli stessi orizzonti da lui rappresentati negli anni Venti e Trenta, quei paesaggi rarefatti della pianura di cui il trentenne Cestari ritrova ora la suggestione struggente.
Tra le opere esposte, infatti, alcuni paesaggi urbani contrasteranno con le campagne innevate e silenti della pianura padana, in un percorso emozionale catturato da una pittura figurativa e rapida, come nel reportage di un solitario ritorno a casa.
La mostra è curata da Valeria Tassinari e accompagnata da un testo di Lucio Scardino.
L’allestimento è ambientato nello spazio Open Box del museo, dedicato alla presentazione di nuovi progetti di artisti che si stanno affermando a livello internazionale.
Daniele Cestari – Nota biografica
Daniele Cestari  (1983)  si laurea in architettura nel 2009 per poi dedicarsi alla pittura.
E’ consapevole che la sua carriera di artista è strettamente legata ai suoi studi universitari di
architettura, che ha portato a compimento con una tesi di laurea in progettazione urbanistica. In questo contesto egli ha sviluppato la predilezione per l’aspetto fisico della città e per il paesaggio urbano studiando pittura e fotografia. Vede la città come la macchina più complessa che l’uomo abbia mai costruito: l’identità di questo singolare congegno consiste nella manifestazione, apparentemente inconoscibile, delle creazioni architettoniche, senza mai dimenticare quella che è la presenza sottile e impercettibile dell’uomo. Le sue città si imbrattano dei segni e delle storie delle persone, e lui, da naufrago urbano, le riporta con lo stesso spirito d’osservazione di uno storico con lo sguardo d’artista.
Il percorso artistico che tiene unita la pittura, la fotografia e l’architettura lo porta a lavorare per gallerie straniere. Nel 2011 viene invitato al Padiglione regionale Emilia Romagna per la 54° BIENNALE DI VENEZIA. Nel 2014 ha partecipato a “Ritratti di Città – Urban sceneries”  a cura di Flaminio Gualdoni a Villa Olmo, Como. Vive e lavora a Ferrara.

MUSEO MAGI ‘900

Aperto dal martedì alla domenica, dalle ore 10.00 alle ore 18.00 

Via Rusticana A/1 – 40066 Pieve di Cento (BO) – tel. ­+39 051 6861545 – fax +39 051 6860364


Trombe barocche

Domenica 29 Marzo 2015, ore 21.00 – via Cremonino 6 Cento

Un ensemble di 12 trombe barocche con timpanisti barocchi e la partecipazione dei Cori di Sant’Agostino e di Penzale, presso Piccolo Teatro “Giuseppe Borselli” – Asilo Infantile “A.Giordani” di Cento. Leggi tutto

Domenica 29 marzo, alle ore 21.00, presso l’elegante cornice del Piccolo Teatro “Giuseppe Borselli” di Via Cremonino 6 a Cento (FE), si svolgerà il concerto di trombe barocche “Da Haendel a Verdi”, articolato su noti brani del repertorio barocco e belcantistico.L’evento costituisce il momento culminante del VII Masterclass Internazionale di Tromba barocca, che si svolgerà il 27, 28 e 29 marzo p.v., presso lo stesso Teatro Borselli, organizzato dagli Amici della Musica di Sant’Agostino, con il Patrocinio del Comune di Cento e del Comune di Sant’Agostino.

L’ importante simposio tenuto dal Maestro Friedemann IMMER (D), prestigioso docente ed esperto nel campo della musica barocca, oltre che virtuoso trombettista e solista di fama internazionale, e curato dal direttore artistico Michele Santi, vedrà la partecipazione di importanti ed affermati trombettisti e musicisti italiani ed internazionali, provenienti anche dal Giappone.

E’ inoltre prevista per domenica 29 marzo mattina, presso la sede della banda di Cento, alle ore 10.00, una Masterclass di timpani e percussioni barocche tenuta dal Prof. Riccardo Balbinutti, docente del conservatorio di Torino. Protagonista del concerto finale di domenica sera sarà un ensemble di 12 trombe barocche del corso di Friedemann Immer, con timpanisti barocchi del corso di Riccardo Balbinutti, e la partecipazione dei Cori di Sant’Agostino e di Penzale.

Un appuntamento dunque di forte suggestione e di indubbio prestigio musicale.

 

 

Ferrara digitale

Sabato 28 marzo 2015, ore 10.00 13.00

Quattro passi nella Ferrara digitale – Itinerario virtuale alla scoperta dei servizi online della città
Quattro passi nella Ferrara digitale

Sala Agnelli Biblioteca
Comunale Ariostea
via Scienze, 17 Ferrara
Sabato 28 marzo 2015, ore 10.00 13.00

L’iniziativa si inserisce nel quadro dell’Agenda Digitale del Comune di Ferrara che prevede azioni mirate a diffondere la cultura digitale e, nello specifico, a promuovere la conoscenza e l’uso dei servizi online delle Pubbliche Amministrazioni da parte dei cittadini.
Questa giornata è stata organizzata dall’Associazione Intercomunale Terre Estensi (Comuni di Ferrara, Voghiera e Masi Torello) nell’ambito della Settimana Europea dedicata alla promozione dell’uso di Internet e dei servizi online (“Get Online Week – GOW”). L’evento è promosso in partnership con il progetto Pane e Internet della Regione Emilia-Romagna, che coordina tutte le iniziative in programma nel territorio regionale.

Maggiorni informazioni le trovate in questo link quattropassinellaferraradigitale.pdf

Le poesie ritrovate di Bruno Vidoni

Sabato 21 marzo, con inizio alle ore 14.30 circa, durante la 24 ore di poesia che avrà luogo a Ferrara presso la sala Agnelli della Biblioteca Comunale Ariostea, via Scienze 17, l’artista e poetessa Marinella Galletti, leggerà alcune poesie inedite di Bruno Vidoni (Cento 1930-2001), recentemente ritrovate, fra le carte dell’artista, durante una ricognizione nell’archivio familiare condotta dai ricercatori Greta Gadda ed Emiliano Rinaldi, con la supervisione di Roberto Roda del Centro Etnografico Ferrarese.

L’appuntamento in Ariostea costituisce una ghiotta anticipazione del ricco programma d’iniziative VIDONIANA 2015. IN MEMORIA DI BRUNO VIDONI, che entrerà nel vivo a fine aprile, per dipanarsi poi sino ad ottobre, con incontri didattici, seminari, conferenze, mostre. Un percorso concepito congiuntamente da vari partner promotori (Liceo Artistico “Dosso Dossi”, Comune di Ferrara, Comune di Cento, Accademia d’Arte Città di Ferrara) che permetterà, infine, di assegnare, per volontà della vedova Marina Ferriani, due borse di studio a studenti meritevoli del Liceo artistico “Dosso Dossi”.

Bruno Vidoni, che appartiene alla storia della grande fotografia italiana della seconda metà del Novecento, è stato in realtà un intellettuale poliedrico: fotografo, pittore, incisore, ma anche insegnante, scrittore, poeta e persino cultore della ricerca storica..

Il Centro Etnografico del Comune di Ferrara (di cui Vidoni fu collaboratore prezioso sin dai primi anni settanta) e il Comune di Cento (nei cui archivi è depositato un ampio corpus di fotografie e opere pittoriche vidoniane) hanno avviato da alcuni anni un’azione di studio e riordino della vastissima produzione dell’artista centese. Il programma di VIDONIANA 2015. IN MEMORIA DI BRUNO VIDONI si propone di presentare quanto di nuovo è recentemente emerso dall’esplorazione delle miniere creative e poetiche vidoniane, scavi che ben lungi dal potersi dire esauriti o semplicemente a buon punto, si annunciano lunghi e complessi. Già confermano però l’importanza di questo fecondo, quanto insolito, artista nel panorama culturale italiano.

Le poesie ritrovate di Vidoni. Conosciuto e studiato soprattutto per le sue provocazioni fotografiche e pittoriche, le più recenti ricognizioni fra le carte dell’artista hanno portato alla luce i suoi interessi verso la poesia. In realtà nel 1998 Vidoni aveva pubblicato in sole 25 copie presso le Edizioni Pulcinoelefante, una lirica, firmandola con lo pseudonimo “Roger Valker”. Lo scopo era di accompagnare un suo disegno firmato invece con il nome vero. Ai più era sembrato un vezzo d’artista, nulla di più di un complemento al disegno. La lirica, tutt’altro che disprezzabile riprendeva uno stile “onirico e fantasy”, praticando atmosfere che idealmente possono essere ricondotte agli stilemi di Poe, alle sue The Hauted Palace e Dream Land ma anche allo sviluppo che quegli onirismi trovarono in scrittori successivi, pulp-fantasy, come Robert E. Howard e H.P. Lovecraft, di cui Vidoni fu estimatore.

Museo del Risorgimento

MUSEO RISORGIMENTO E RESISTENZA – Inaugurazione sabato 14 marzo alle 11. Visitabile fino al 5 aprile

In mostra “Legati mani e piedi con rozze funi”, le carte raccontano la pellagra a Ferrara 1859 – 1933

Sabato 14 marzo alle ore 11, alla sala mostre del Museo del Risorgimento e della Resistenza (corso Ercole I° d’Este 19) verrà inaugurata la mostra “Legati mani e piedi con rozze funi / Le carte raccontano la pellagra a Ferrara. 1859 – 1933″ a cura di Magda Beltrami e di Mara Guerra, coordinata scientificamente da Antonella Guarnieri del Museo.

Frutto della collaborazione tra le due curatrici, il Museo e l’Istituto per la Storia del Risorgimento sezione di Ferrara, attraverso un certosino ed appassionato lavoro sulle carte conservate presso gli archivi cittadini, l’allestimento racconta la storia della drammatica situazione socio-sanitaria nelle campagne, non solo estensi, nel periodo tra il 1859 ed il 1933, quando la “pellagra” mieteva vittime e provocava sofferenza difficilmente immaginabili. Tante foto e tanti documenti originali, ma anche uno studio quantitativo dell’evoluzione del male che nella provincia di Ferrara trovò un luogo di massima diffusione a causa della grande povertà dei braccianti.
Spicca, tra gli altri aspetti trattati, lo scontro scientifico che contrappose il dottor Clodomiro Bonfigli, nel 1878 direttore del manicomio di Ferrara ed il professor Cesare Lombroso, celeberrimo psichiatra dell’Università di Torino, a proposito dell’origine della malattia e di come curarla, utile per comprendere lo spirito di quei tempi che vedevano contrapporsi le istanze conservatrici a quelle che miravano ad una evoluzione della società che sollevasse i lavoratori delle campagna da una centenaria storia di sofferenze e di morte precoce. Mentre, infatti, Lombroso riteneva che la causa della malattia fosse da ricercarsi in una tossina, contenuta nel cuore del mais avariato del quale i contadini si cibavano, non potendo permettersi quello che non aveva subito alterazioni, Bonfigli riteneva invece che la pellagra fosse legata strettamente all’esclusiva consumazione di farina di polenta che caratterizzava le classi rurali e considerava marginale il ruolo della tossina. A lungo, prevalse, a torto, la tesi di Lombroso proprio perché non metteva in discussione le cause sociali e politiche che erano alla base della malattia.
Una mostra nella quale il visitatore potrà spaziare dalle immagini ai documenti, da grafici che sintetizzano e illuminano scientificamente il grave problema sino alla narrazione di storie che evidenziano quanto drammatica sia stata l’influenza esercitata dalla pellagra sulle vite degli uomini e delle comunità.
La mostra resterà aperta dal 14 marzo al 5 aprile, visitabile dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18.

 

(Comunicato a cura del Museo del Risorgimento e della Resistenza)

Giornata della poesia


Ogni anno si celebra la Giornata Mondiale della Poesia nel primo giorno di primavera. Istituita dall’UNESCO in quanto si riconosce all’espressione poetica un ruolo privilegiato della promozione del dialogo interculturale, della comunicazione e della pace.

Giornata Mondiale della Poesia

2015

Promossa dall’UNESCO dalla XXX Sessione della Conferenza Generale nel 1999

IL CIRCOLO LETTERARIO IL PATIO DEI POETI

in collaborazione con gli studenti del

LICEO SCIENTIFICO ed

ISTITUTO PROFESSIONALE STATALE PER I SERVIZI COMMERCIALI

DI BONDENO

Sezioni Associate all’I.I.S. “G. Carducci” di Ferrara

organizzano un incontro di letture poetiche

in occasione della Giornata Mondiale della Poesia

che si terrà

il giorno 21 marzo 2015, alle ore 9,30,

presso la Sala della Pinacoteca Civica “G. Cattabriga”

di Bondeno, sita in piazza Garibaldi n° 9

Siete tutti invitati a partecipare.

Chi volesse prendere parte alla lettura con testi propri

e/o di altri autori, potrà presentarsi direttamente presso la sede

sopra indicata e registrarsi per l’intervento presso la Segreteria

del Circolo Letterario Il Patio dei Poeti dalle ore 9,00 alle ore 9,30

VI ANNUNCIAMO ALTRESI’ CON PIACERE CHE

IL GRUPPO SCRITTORI FERRARESI

VENERDI’ 20 MARZO

presso la Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea di Ferrara

in occasione della Giornata Mondiale della Poesia

aprirà la ” VENTIQUATTRO ORE DELLA POESIA”

con il supre reading dalle ore 17,00 alle ore 22,00

nel quale verranno lette poesie dei Soci del G.S.F. e di altri poeti.

Nell’ambito di questa manifestazione

il dott. Daniele Biancardi intevisteràil poeta-scrittore Fabrizio Resca

Interventi musicali con la pianista Rossella Mendicino

Pellicole al Napalm

» mercoledì 18 marzo ore 17 – IL PRESENTE REMOTO 2015 CICLO DI CONVERSAZIONI ETNO-ANTROPOLOGICHE SVILUPPATE DA ROBERTO RODA

PELLICOLE AL NAPALM – La guerra del Vietnam nella fotografia di reportage e nel cinema di serie B, dai primi anni Sessanta al 1975
Quarant’anni fa, il 30 aprile 1975 cadeva Saigon e gli americani abbandonavano il Vietnam. Terminava così una guerra iniziata, senza mai essere stata dichiarata, nel 1960 e durata, in un crescendo parossistico, ben tredici anni, una guerra che spaccò l’opinione pubblica americana e dei paesi occidentali. Spetta al cinema minore aver affrontato tempestivamente alcuni problemi e conseguenze sociali del conflitto, alla fotografia di reportage aver mitizzato nell’immaginario collettivo la figura del reporter di guerra, ma pure aver posto il problema che il fotoreportage non sempre riesce ad essere documento. Per estremo paradosso la fotografia di reportage dimenticò spesso in quegli anni vietnamiti la sua funzione “documentaria” per farsi simbolo di opposte propagande, men tre la “fiction” di film minori e a basso costo seppe invece raccontare con intelligenza le ansie e i disorientamenti in corso nella società americana.
A cura del Centro Etnografico Ferrarese

presso Biblioteca Ariostea, Via Scienze 17 Ferrara

A Pegognaga nasce la Rete dei Centri Civici Italiani

Sarà presentata oggi, 13 marzo 2015, in occasione della prima giornata di workshop CULTURA e SVILUPPO LOCALE.?Valorizzare insieme il patrimonio territoriale locale dopo il terremotoal Centro Culturale Livia Bottardi Milani di Pegognaga (Mantova), la Rete Italiana dei Centri Civici (R.I.C.C.A): un’associazione che da domani 14 marzo 2015 metterà in connessione le migliori esperienze italiane di Centro Civico Pubblico all’insegna di una sistematica ed organizzata condivisione di pratiche, di patrimoni e di progetti.

I centri civici comunali sono istituzioni importanti per la vita culturale e sociale delle piccole comunità italiane che hanno una popolazione sotto ai 10.000 cittadini. Sono luoghi di azione, di scambio e di pensiero, che con enormi sforzi economici e di impegno volontario di tanti cittadini attivi molte amministrazioni italiane hanno costituito e mantengono in modo attivo. Sono veri e propri presìdi Civici che hanno una grande responsabilità come riferimento culturale e per l’animazione dei piccoli centri.

La Rete Italiana dei Centri Civici (R.I.C.C.A) è un progetto che trova forma a Pegognaga, durante la realizzazione del primo percorso di formazione per cittadini volontari della valorizzazione e dell’animazione culturale. Un’iniziativa organizzata a cura dell’Amministrazione locale di Pegognaga, l’Assessorato alla cultura, e il Distretto Culturale DOMInUS dell’Oltrepo Mantovano, che è stata ideata grazie alla partecipazione ed al modello di progettazione partecipata sviluppato dall’Associazione Culture per lo sviluppo locale fondato nel 2010 a Vigolzone (PC) dal Presidente Ferruccio Pizzamiglio.

Per cinque giorni (13-14-15-21-22 marzo 2015) nel Centro Culturale di Pegognaga in occasione del workshop CULTURA e SVILUPPO LOCALE.?Valorizzare insieme il patrimonio territoriale locale dopo il terremoto si troveranno una trentina di cittadini locali volontari e con la testimonianza di personaggi dell’Università, della cultura, dell’arte e dello spettacolo, dell’associazionismo civico, progetteranno insieme dei percorsi e delle iniziative concrete per la rinascita del territorio colpito architettonicamente ed emotivamente dal terremoto del 2012.

I primi due Centri Civici fondatori della Rete sono appunto il Centro Culturale di Pegognaga (MN) e il nascente Centro Civico di Vigolzone (PC) che è in corso di realizzazione grazie ad un progetto vincitore del finanziamento 6000 campanili 2014.

Alla fondazione della nuova Rete dei Centri Civici saranno presenti Alessandro Pastacci, Presidente della Provincia di Mantova, Francesco Rolleri, Presidente della Provincia di Piacenza e sindaco di Vigolzone (PC), il presidente del Consorzio Oltrepò Mantovano Fabrizio Nosari, il sindaco del Comune di Pegognaga Dimitri Melli, e l’assessore alla Cultura del Comune di Pegonaga Francesca Tellini che insieme a Isabella Bergamini, coordinatrice del Distretto Culturale dell’Oltrepo Mantovano DOMInUS, hanno creato l’iniziativa.

La sede della R.I.C.C.A. sarà presso il centro il Centro Culturale Livia Bottardi Milani, di Pegonaga in p.zza Vittorio veneto, 14, a Pegognaga (MN) con la presidenza di turno di Francesco Rolleri, Presidente della Provincia di Piacenza e Sindaco di Vigolzone (PC) nonché fondatore del nuovo Centro Civico Culturale di Vigolzone.

Per informazioni: dominus@oltrepomantovano.it
Piazza Italia 24  –  46020 Quingentole MN