Tradizioni popolari

Caratteristiche molto simili ad Halloween si riscontrano nell’antica festa di Sant’Andrea celebrata a Martis e in altri comuni dell’Anglona e del Goceano, in Sardegna: la notte del 30 novembre gli adulti vanno per le vie del paese percuotendo fra loro graticole, coltelli e scuri allo scopo di intimorire i ragazzi e i bambini che nel frattempo vagano per le strade con delle sinistre zucche vuote intagliate a forma di teschio e illuminate all’interno da una candela. I giovani, quando vanno a bussare nelle case, annunciano la loro presenza battendo coperchi e mestoli e recitando una enigmatica e minacciosa filastrocca in lingua sarda Sant’Andria muzza li mani!!… (Sant’Andrea mozza le mani) ricevendo in cambio, per questa loro esibizione, dolci, mandarini, fichi secchi, bibite e soldi[2][3][4]

L’uso delle zucche era ben presente anche nella cultura contadina della Toscana fino a pochi decenni fa, nel cosiddetto gioco dello zozzo (in alcune parti noto come morte secca, nel Comune di San Casciano in Val di Pesa è conosciuto come “Poero Zozza”). Nel periodo compreso tra agosto e ottobre (più frequentemente d’estate) si svuotava una zucca, le si intagliavano delle aperture a forma di occhi, naso e bocca; all’interno della zucca si metteva poi una candela accesa. La zucca veniva poi posta fuori casa, nell’orto, in giardino ma più spesso su un muretto, dopo il tramonto e per simulare un vestito le si applicavano degli stracci o addirittura un abito vero e proprio. In questo modo avrebbe avuto le sembianze di un mostro provocando un gran spavento nella vittima dello scherzo, in genere uno dei bambini, mandato fuori casa con la scusa di andare a prendere qualcosa. Si è ipotizzato anche un parallelo tra lo zozzo e la rificolona[5].

Una pratica identica era presente nel Lazio del nord, in anni precedenti la Seconda Guerra Mondiale, e da far risalire, tramite testimonianze indirette, quantomeno alla seconda metà dell’Ottocento. La zucca intagliata ed illuminata veniva a volte chiamata La Morte.

L’uso di intagliare le zucche e illuminarle con una candela si ritrova anche in Lombardia e in Liguria, ad esempio nella cultura tradizionale di Riomaggiore nelle Cinque Terre, così come in Emilia ed in generale in tutta la pianura padana, dove fino alla fine degli anni ’50 si svuotavano le zucche o si usavano normali lanterne ed illuminate da candele, venivano poste nei borghi più bui ed anche vicino ai cimiteri e alle chiese. A Parma tali luci prendono il nome di lümera.

Fonte http://it.wikipedia.org/wiki/Jack-o%27-lantern

Online i giornali finalesi del passato


Il sito internet del Comune di Finale Emilia (www.comunefinale.net) da oggi inizia a raccogliere, in un’apposita sezione, i giornali periodici del passato che è stato possibile reperire nell’archivio storico comunale. La prima pubblicazione finalese è “L’Educatore”, dato alle stampe per circa tre anni a partire dal 15 ottobre 1871 fino al 26 luglio 1874.

Un periodico che – chi avrà il piacere di sfogliarlo lo comprenderà bene – regala un meraviglioso spaccato della vita e degli slanci politici e culturali di una Finale ancora attraversata dal Panaro.

Finale ha sempre avuto un rapporto interessante e movimentato con la stampa periodica. In città sono sempre state numerose le tipografie e diverse le pubblicazioni ad essere avviate, con alterne fortune, spesso legate all’entusiasmo di alcuni personaggi: Pacifico Setti e Guglielmo Rubbiani per l’Educatore, Luigi Rivaroli per la Piovra, Luigi Rubbiani per la Minoranza e il Crivello, un gruppo di giovani tra cui Iamar 14 – al secolo il poeta e scritttore Piero Gigli – per la Voce Finalese, fino a professor Gulinelli per il Punto, nel quale è rintracciabile anche qualche articolo a firma Giuseppe Pederiali.

Pian piano, tutte le pubblicazioni edite e distribuite a Finale che sarà possibile reperire troveranno posto sul sito istituzionale del Comune, disponibili alla consultazione da parte di tutti gli interessati.

Linux day

Giornata nazionale dedicata alla promozione di Linux e del Software Libero e Open Source (SL/OS).

25 Ottobre 2014

Ferrara – Aula Magna Polo Scientifico Tecnologico, via Saragat 1

Il Linux Day è una giornata nazionale di promozione del Software Libero e Open Source (SLOS), con eventi organizzati simultaneamente in più di 100 città in tutta Italia.

All’evento ferrarese di Linux Day sono previsti numerosi interventi di esperti che si occupano da molti anni di Software Libero e Open Source sia dal punto di vista professionale, che da quelli culturale-filosofico e hobbystico-ludico. Lo scopo dell’evento ferrarese, che segue il successo delle edizioni precedenti, è di far conoscere a un pubblico il più vasto possibile la realtà del sistema operativo Linux e del Software Libero e Open Source, nonché i vantaggi ed i benefici che ne derivano.
L’evento è pensato per chiunque voglia avvicinarsi al sistema operativo Linux e al Software Libero e Open Source: neofiti, studenti, operatori scolastici, sviluppatori, ricercatori, ma anche dirigenti aziendali o della Pubblica Amministrazione, semplici appassionati, ecc. Quindi, il programma dell’evento è diviso in due sessioni. Alla mattina esso prevede una serie di interventi introduttivi dedicati agli aspetti filosofici, politici, economici e ludici del Software Libero e Open Source, che non assumono alcuna competenza specifica e risultano pertanto accessibili a tutti. Al pomeriggio i lavori riprenderanno con una sessione tecnica, i cui interventi sono invece dedicati a un pubblico esperto.
Nel corso della manifestazione, che coprirà l’intera giornata dalle 9:00 alle 19:00 circa, i volontari del Ferrara LUG saranno a disposizione dei partecipanti interessati a informazioni più dettagliate sul Software Libero e Open Source, o a provare o installare strumenti Software Libero e Open Source.

 

Programma

Per il programma dettagliato consultare il sito

Orari

dalle 9.00

Tariffe

Ingresso gratuito

Beni comuni

Sono undici i comuni colpiti dal terremoto del 2012 – e tra questi anche Finale – che vengono coinvolti nel progetto teatrale “Beni Comuni”.

In particolare Finale ospiterà un laboratorio teatrale, oltre a due spettacoli al Teatro Tenda di via Stazione: il 15 Novembre, alle ore 21.00, andrà in scena la Mise en Espace dal titolo “Ruba l’arte e mettila da parte. La collezione privata di Cornelius G.”, mentre il 18 Novembre alle 11.00 di mattina sarà la volta del funambolico violinista Ara Malikian che – principalmente per i ragazzi delle scuole – proporrà lo spettacolo dal titolo “Le mie prime 4 stagioni”, una curiosa, stravagante e divertente rivisitazione dell’opera di Vivaldi.

 

Finanziato dal ministero dei Beni Culturali e della Attività Culturali e del Turismo e promosso dal Comune di Carpi, in collaborazione con Ert Fondazione e Ater e con il patrocinio del dipartimento della Arti Visive Performative e Mediali dell’Università di Bologna, il progetto contempla oltre cinquanta iniziative che si svilupperanno dal 18 ottobre al 20 dicembre 2014. Nel progetto oltre al capofila Carpi e a Finale sono coinvolti i comuni di Mirandola, Cavezzo, Concordia, San Felice sul Panaro, San Possidonio, Novi di Modena, Cento, Campogalliano e Soliera

 

Al Laboratorio che si svolgerà a Finale, gestito dal Gruppo di Lavoro Beni Comuni, ci si potrà iscrivere gratuitamente fino al 24 di ottobre utilizzando il modulo allegato che andrà inviato via mail all’indirizzo f.farinelli@emiliaromagnateatro.com

La partecipazione al laboratorio – aperta a ogni fascia di età – permetterà la costruzione di un intero spettacolo teatrale, firmandone la scrittura del copione, la recitazione, la regia e la scenografia. Il tutto con l’aiuto di attori professionisti che seguiranno i partecipanti passo dopo passo durante il laboratorio.

A Finale, il laboratorio Beni Comuni darà vita a 5 incontri della durata di 2 ore ciascuno al termine dei quali verrà messo in scena lo spettacolo conclusivo al Teatro Comunale di Carpi il 20 dicembre 2014 alle ore 21.00

Chi fosse interessato a conoscere più nel dettaglio il funzionamento del laboratorio può scaricare il documento allegato, oltre al modulo di iscrizione (che può essere anche utilizzato da più persone) da inviare all’indirizzo mail f.farinelli@emiliaromagnateatro.com entro il 24 ottobre.

 

Il progetto Beni Comuni prevede anche l’allestimento a San Felice sul Panaro il prossimo 8 novembre dell’Atelier “Benòpoly: il nuovo gioco di ?proprietà” . Si tratta di un’esperienza collettiva adatta a tutta la famiglia, aperta a giovani e meno giovani, per diventare protagonisti di un grande spettacolo dal vivo sotto la guida degli attori del Gruppo Beni Comuni e la regia di Claudio Longhi. Se lo scopo del celebre Monopoly è sempre stato quello di possedere a scapito degli altri per tentare di mandarli in bancarotta, l’Atelier Benòpoly si propone di coinvolgere 100 persone saldamente unite nello stesso progetto e con un unico fine: divertirsi riflettendo sui concetti di ‘proprietà’ e di ‘beni comuni’ attraverso la messa in scena di azioni performative costruite per stazioni sul modello del famoso tabellone di gioco. Ci si può iscrivere, entro il 30 ottobre 2014, comunicando nome, cognome e data di nascita all’indirizzo mail:

f.farinelli@emiliaromagnateatro.com

Conferenze all'Ariostea

lunedì 20 ottobre ore 17 – APPROFONDIMENTI

Paola De Paolis – SRI AUROBINDO E “SAVITRI”
La scoperta del segreto dei Veda
Introduce e coordina Marcello Girone Daloli
Continua il percorso di conoscenza con lo scopo di offrire una visione di sintesi che mostri l’unicità dei principi fondamentali delle tradizioni spirituali a noi culturalmente meno note. Si prosegue con l’insegnamento di Sri Aurobindo (Calcutta, 1872 – Pondicherry 1950). Poeta-veggente, yogi. Ricevuta in Inghilterra una completa educazione occidentale, rientrò in India a vent’anni e assimilò in breve tempo tutto il patrimonio culturale e spirituale del suo Paese di cui divenne uno dei capi più attivi e ispirati nella lotta per l’indipendenza. Ritiratosi dalla politica per immergersi in rivoluzionarie esperienze spirituali, operò una grandiosa sintesi fra Oriente e Occidente annunciando la manifestazione di un nuovo potere di coscienza che segnerà la prossima tappa dell’evoluzione.
La sua produzione in lingua inglese è vastissima e spazia dalla poesia alla letteratura, dalla politica all’arte, dalla filosofia al teatro. Il suo capolavoro poetico, “Savitri – Leggenda e Simbolo”, (poema di 24.000 versi), racchiude il suo messaggio.
Paola De Paolis, poetessa e saggista, già ricercatrice di Letterature Comparate all’Università di Roma, aurovilliana dal 1988, ha tradotto i capolavori di Sri Aurobindo: “Savitri” (2 voll., ed. Mediterranee), “La Vita Divina” (2 voll., ed. Mediterranee), “Lettere sullo Yoga” (6 voll., ed. Arka); ed anche “Eckhart Tolle e Sri Aurobindo” – Due punti di vista sull’illuminazione”, di A. S. Dalal (ed. La Lepre).

» martedì 21 ottobre ore 17 – SEDUTA ACCADEMICA
Alessandra Fiocca, Università di Ferrara – CULTURA SCIENTIFICA A FERRARA TRA UNIVERSITÀ E CORTE ESTENSE
La vita culturale in Italia nel XVI secolo si sviluppa in due ambiti distinti, uno istituzionale costituito dalle Università e dalle scuole ecclesiastiche e uno privato delle dotte riunioni negli ambienti di corte e cittadini in genere. La forma delle dotte riunioni si riflette nella trattatistica in cui il dialogo diventa genere letterario. Alla tecnica espositiva delle lezioni universitarie, tanto rigorosa quanto arida, si sostituisce l’eloquenza di una conversazione, nello stile cortigiano e cavalleresco. Francesco Patrizi che fu professore di filosofia platonica all’Università di Ferrara, fu
anche ben inserito nella corte del duca Alfonso II. Nella seduta accademica verrà presentato il “Dialogo nel qual si tratta delle cause dell’atterazione del Po di Ferrara, dell’origine dei fiumi, delle cause conservanti et altri accidenti”, composto da Francesco Patrizi dopo l’ascesa al soglio pontificio di Papa Sisto V (24 aprile 1585) (Ms. autografo Archivio di Stato di Modena) ora disponibile a stampa (Anecdota anno XVII n. 1 giugno 2007 pp. 13-60).
A cura di Accademia delle Scienze di Ferrara

» mercoledì 22 ottobre ore 17 – POESIA IN MUSICA
UMANITÀ E POESIA DI RAFFAELE VIVIANI – Giovanni Tufano (voce, chitarra) musica e interpreta le “Poesie” di Raffaele Viviani (Guida, 1990)
La fame è il tema che pervade tutta l’opera di Raffaele Viviani (Castellammare di Stabia 1888 – Napoli 1950) attore, commediografo, compositore, poeta e scrittore. Una fame che si riflette nel tipo ritratto, nella scenetta comica, nella poesia, nel canto. Protagonista è la Napoli tra le due guerre, ma senza aspetti oleografici, luoghi comuni o false consolazioni; una città enorme, tribolata, che vive di notte, nei caffè, nei vicoli, nelle stazioni, al porto. Una città dove la fame costringe a lottare: “La lotta mi ha reso lottatore. Dicendo lotta intendo parlare, si capisce, non di quella greco-romana che fa bene ai muscoli e stimola l’appetito, ma di quella sorda, quotidiana, spietata, implacabile che ogni giorno si è costretti a sostenere…” (Raffaele Viviani, Dalla Vita alle scene)
Giovanni Tufano, laureato al DAMS di Bologna, ha studiato al conservatorio di Avellino (chitarra) e di Ferrara (percussioni). Svolge attività di ricerca nel campo delle tradizioni narrative e musicali della Campania e del teatro musicale del ‘500. Dal 1991 tiene concerti in Italia e in Europa con diversi ensemble di musica antica, popolare ed etnica. Nel 1997 ha partecipato al corso di Commedia dell’Arte tenuto da Antonio Fava nella Scuola Internazionale per Attore Comico di Reggio Emilia. Ha collaborato con l’Ensemble Vicenza e La Piccionaia (Vi), con il Gibus teatro (Bo), con il Teatro Instabile Urga (Fe) e con l’attrice regista Alessia Passarelli.

» giovedì 23 ottobre ore 17 – INCONTRO CON L’AUTORE
Arnaldo Ninfali – LA VELA E ALTRI RACCONTI (Apollo Edizioni, 2014)
Dialoga con l’autore Davide Bonesi, La Nuova Ferrara
Una silloge di dieci racconti brevi che narrano vicende tratte ora dai ricordi di gioventù dell’autore, ora dalla sua esperienza di insegnante; e si focalizzano su una serie di personaggi che mostrano qualità e difetti facilmente riscontrabili dal lettore nella vita di tutti i giorni. Uno spaccato realistico dell’esistenza delineato con un’ironia che a volte sconfina nella vera e propria caricatura. Le vicende raccontate si propongono di far riflettere il lettore e gli indicano una serie di tematiche di ordine morale, sociale, educativo ed esistenziale tra le più sentite nella nostra epoca. Per questo si può affermare che “La vela e altri racconti” è un libro sempre aperto, nel senso che esso apre a dibattiti e a confronti che possono aiutarci a capire meglio la realtà in cui viviamo.

» venerdì 24 ottobre ore 17 – ITALIANI BRAVA GENTE RILEGGERE IL CARATTERE DEGLI ITALIANI
Rosanna Ansani – IL ROMANZO DI LUIGI PIRANDELLO “ VECCHI E GIOVANI”
Coordina Roberto Cassoli
Il romanzo, scritto a partire dal 1906, pubblicato a puntate nel 1909, esce in volume nel 1913 e in versione definitiva nel 1931. Il filo della narrazione si muove tra Girgenti (oggi Agrigento) e Roma, e attraversa un’epoca tumultuosa e contraddittoria, in cui coesistono la rivolta popolare dei Fasci siciliani (1892-1894) e lo scandalo della Banca Romana. Nelle parole dell’autore, il libro verte “sulla Sicilia dopo il 1870” ed è un “amarissimo e popoloso romanzo, ov’è racchiuso il dramma della mia generazione”. Pirandello lo dedica «Ai miei figli, giovani oggi, vecchi domani» e invia le prime copie stampate ai genitori, per il cinquantesimo anniversario del loro matrimonio, con le parole «Caterina e Stefano vivono da eroi», quasi a volerne affermare il carattere autobiografico e il legame con la storia della famiglia. In realtà si tratta di un’opera complessa, irriducibile a una classificazione: ne è indizio la pluralità di definizioni proposte dalla critica. La chiave è nel titolo, non a caso strutturato su un’antitesi vecchi/giovani che ne evoca molte altre (passato/presente, conservatorismo/rivoluzione, slancio ideale/delusione, purezza/corruzione…), un insieme di opposizioni in cui si esprime una frattura al tempo stesso generazionale, politica, sociale, storica, esistenziale. L’antitesi, forma simbolica del pensiero e della scrittura di Pirandello, manifesta il carattere conflittuale dell’esperienza e smaschera l’artificiosità del mondo costruito dagli uomini: il dramma è immagine della realtà.
A cura di Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

aspettando Godo(t)

L’intervento è stato pronto ed efficiente, non appena si concluderanno i lavori, ne daremo notizia…

Aggiornamento del 17 ottobre: dopo la laboriosa giornata di ieri che ha impegnato più squadre fino alle 20, i lavori si avviano alla conclusione con l’asfaltatura (che speriamo più felice della precedente).

Dalle condizioni dei pezzi sostituiti,  sicuramente la rete idraulica risente del peso degli anni; come tutto il resto,  si spera che tenga per un altro po’ (visti i tempi di crisi che si prospettano).

Mondovisioni a Cento

MONDOVISIONI.
Documentari di attualità, informazione e diritti umani
Ingresso libero

Mercoledì 8 ottobre
ore 21.00 – Rocca di Cento
#chicagoGirl – The social network takes on a dictator di Joe Piscatella
Stati Uniti/Siria 2013, 74′

Mercoledì 15 ottobre
ore 21.00 – Rocca di Cento
Concerning violence di Go?ran Hugo Olsson
Svezia/Stati Uniti/Danimarca/ Finlandia 2014, 85′ Anteprima italiana

Mercoledì 22 ottobre
ore 21.00 – Rocca di Cento
Days of hope di Ditte Haarløv Johnsen
Danimarca 2013, 74′ Anteprima italiana

Mercoledì 29 ottobre
ore 21.00 – Rocca di Cento
Documented di Jose Antonio Vargas
Stati Uniti 2014, 90′ Anteprima italiana

Mercoledì 5 novembre
ore 21.00 – Rocca di Cento
Internet’s own boy: the story of Aaron Swartz di Brian Knappenberger
Stati Uniti 2014, 105′ Anteprima italiana

Mercoledì 12 novembre
ore 21.00 – Rocca di Cento
Point and shoot di Marshall Curry
Stati Uniti 2014, 82′ Anteprima italiana

 

 

Maggiori informazioni

Augusto Verri presenta il suo e-book

Sabato alle 18:00, a IdeAttiva, un’associazione culturale di Massa Finalese (MO),
parliamo del mio ebook Venerdì 17: Storia di un’Infanzia Complessa.
Faremo cenno ai temi dell’adolescenza, della discoteca, di come l’Italia si è “evoluta” in questi ultimi venticinque anni, e anche di altre cose.
L’incontro sarà moderato da Giuliana Ghidoni, responsabile dell’associazione

?

 

 

Rassegna canzone d'autore

Claudio Lolli, Massimo Bubola, Renzo Zenobi e Massimo Altomare in Concerto alla Sala Estense

10 e 11 ottobre 2014

Sala Estense – Piazza Municipale – Ferrara

Rassegna organizzata dall’associazione Aspettando Godot, come sempre con una dedica affettuosa a Fabrizio De Andrè,  che va a ripescare  nella storia, nella matrice più lontana, ma anche più pura e incontaminata, della Storica Canzone d’Autore Italiana.

Nomi che il mercato ha già fatto fuori da un pezzo, ormai conta solo la vendibilità, un bagaglio culturale musicale di altissimo livello che assolutamente non deve andare disperso.

10 ottobre: Massimo Bubola, Renzo Zenobi. Special Guest CRANCHI

11 ottobre: Claudio Lolli, Massimo Altomare (ex Loy e Altomare). Special Guest MESEGLISE
Info e Prenotazioni: 334 2449244 ass.aspettandogodot@libero.it

Orari

Ore 20.45

Tariffe

12,00 euro