Teatro a Finale Emilia

Doppio appuntamento con la stagione di Scena Solidale al Teatro Tenda dell’ex campo Robinson. Questa sera alle ore 21, il protagonista sarà l’attore romagnolo Ivano Marescotti, già presente con grande successo anche lo scorso anno, che mette in scena “La Fondazione”, l’ultima opera del suo conterraneo Raffaello Baldini. Il grande poeta romagnolo, prima di morire ha consegnato a Marescotti il suo ultimo testo, poi pubblicato presso Einaudi, dicendogli: “Fanne quello che credi”. Ivano Marescotti, diretto da Valerio Binasco, onora questo prezioso lascito interpretando il protagonista de “La Fondazione”, un personaggio bizzarro che colleziona ossessivamente i più assurdi oggetti del passato preso dall’idea di dar vita a una Fondazione che tenga viva la memoria delle cose più sfuggenti.
Lunedì 3 marzo tocca invece a Moni Ovadia che sul palcoscenico finalese presenterà il recital-reading sul khassidismo “Il Registro dei Peccati – Storia”, rapsodia lieve per racconti, melopee, narrazioni e storielle. Per entrambi gli eventi, biglietteria aperta il giorno dello spettacolo dalle 16 alle 19 e dalle ore 20 a inizio spettacolo, ingresso 8 euro.
 Francesco Dondi

Jazz club Ferrara

  • Venerdì 28 febbraio Somethin’Else: Quando o Carneval Chegar
    Le pietanze della tradizione baiana arricchite dalla presenza di due interpreti d’eccellenza della musica popular brasileira
    Sabato 1 marzo in collaborazione con Crossroads: Roberto Gatto Quartet
    Lunedì 3 marzo Happy Go Lucky Local: Alessandro Lanzoni Trio
  • Ferrara – Torrione San Giovanni – Via Rampari di Belfiore, 167
  • Orari: 21.30 – Secondo set: ore 23.00
  • Ingresso: Interi da 10 a 20 euro; Ridotti da 5 a 15 euro.Il Jazz Club Ferrara è affiliato all’Endas, per poter fruire della programmazione è necessario essere in possesso della tessera. E’ possibile associarsi anche all’interno del Torrione.

Contatti

Jazz Club Ferrara – Torrione San Giovanni – Via Rampari di Belfiore 167

tel. 339 7886261 –

Prosa al Comunale

Al Teatro Comunale di Ferrara inaugura la nuova Stagione di Prosa, ricca di spettacoli di elevata qualità.

  • 27, 28 Febbraio e 1 Marzo, ore 21.00; 2 Marzo, ore 16.00: R III-Riccardo III   con Alessandro Gassmann

  • Ferrara – Corso Martiri della Libertà, 5
  • http://www.teatrocomunaleferrara.it
  • Ingresso: Platea da 25 a 30 euro; Palchi da 14 a 29 euro; Galleria da 11 a 19 euro; Loggione da 8 a 10 euro

Dino Marsan

25 Febbraio – 15 Marzo

Creativicittà – Mostra fotografica di Dino Marsan
Marsan Biblioteca Comunale Bassani – via Grosoli 42 (Barco) Ferrara
Dino Marsan (Ferrara, 28 aprile 1955) è un illustratore e fotografo italiano. È considerato uno dei maggiori illustratori italiani di fantascienza.
All’età di 17 anni inizia a interessarsi di fotografia e fumetti. Esordisce negli anni settanta con la Edifumetto realizzando una decina di storie. Si dedica poi all’illustrazione di fantascienza disegnando dal 1982 copertine per Editrice Nord, Armenia Edizioni e Peruzzo Editore di Milano, Fanucci di Roma, Solfanelli di Chieti ed Elara libri.
Successivamente ha collaborato con le case discografiche BMG Ariola, EMI e Full Time e altre etichette minori. Ha realizzato, per la Pubbliteam di Ferrara, la grafica di vari filmati.
A partire dall’anno 2000 partecipa a numerose mostre collettive e personali. Nel 2005 ha fondato l’associazione culturale IMPULSEART alla quale aderiscono 800 artisti e nella cui galleria virtuale sono presenti oltre 3500 opere.
La mostra raccoglie una serie d’immagini fotografiche dei monumenti più significativi di Ferrara alle quali è stato aggiunto, attraverso un’attenta elaborazione digitale, un componente creativo rappresentato dalle mongolfiere. Una pacifica invasione di colori che rende molto più suggestivi questi scorci della città estense

Comune di Ferrara
Servizio Biblioteche e archivi
Biblioteca Comunale Bassani
http://it.wikipedia.org/wiki/Dino_Marsan

Lo storione del Po

giovedì 27 febbraio ore 17 -presso Biblioteca Ariostea, Via Scienze 17 FE

IL PRESENTE REMOTO 2014
Conversazioni etno-antropologiche

GLI STORIONI DEL PO E IL CAVIALE FERRARESE, UNA SPECIALITÀ GASTRONOMICA PERDUTA E RITROVATA –
Conversazione di Roberto Roda

Ospite Cristina Maresi dell’Agriturismo “Le Occare”
Era il gigante del Grande Fiume prima del siluro. Risaliva il Po per riprodursi, ma l’inquinamento e gli sbarramenti non gli hanno lasciato scampo. Sino agli anni Cinquanta e Sessanta, lo storione ha rappresentato una voce importante nella sussistenza dei pescatori fluviali e il caviale del Po era una specialità ferrarese, assai ricercata. Oggi gli storioni sono d’allevamento, ma v’è chi, Cristina Maresi, è riuscito a recuperare, resuscitare e riproporre con soddisfazione la vecchia ricetta…
Ciclo a cura di Roberto Roda, Centro Etnografico Ferrarese

Al Comunale di Ferrara

L’Orfeo di Bertoni eseguito
per la prima volta in forma integrale
con criteri filologici

L’opera in programma martedì 25 febbraio
Nel cast il celebre mezzosoprano Vivica Genaux
il soprano Francesca Lombardi Mazzulli
e il tenore Jan Petryka
Roberto Zarpellon dirige l’Orchestra Lorenzo Da Ponte
e l’Accademia dello Spirito Santo
guidata da Francesco Pinamonti

Dopo il successo di Luisa Miller di Verdi e della Cenerentola di Rossini, continua la stagione Lirica 2014 e torna a Ferrara l’opera del Settecento. Martedì 25 febbraio alle 20 al Teatro Comunale è in programma la prima esecuzione integrale con criteri filologici dell’opera L’Orfeo di Ferdinando Bertoni, compositore veneto oggi meno conosciuto, ma che nella seconda metà del Settecento ottenne riconoscimenti di alto livello in tutta Europa, affermandosi come l’operista più importante a Venezia con Baldassarre Galuppi, cui succedette a capo della Cappella di San Marco. Prosegue dunque il ciclo dedicato al teatro musicale barocco e del XVIII secolo, che nell’arco dell’ultimo decennio ha portato sulle scene del Teatro Comunale di Ferrara alcuni tra i titoli più belli di questo repertorio, come Il ritorno di Ulisse in patria e L’incoronazione di Poppea di Monteverdi, Dido and Aeneas di Purcell, Les Indes Galantes di Rameau, Montezuma e L’Orlando Furioso di Vivaldi, Partenope, Rinaldo e Giulio Cesare di Haendel.
Lo spettacolo, in forma di concerto su strumenti antichi, è diretto e artisticamente coordinato da Roberto Zarpellon a capo dell’Orchestra da Camera Lorenzo da Ponte e con la partecipazione dell’Accademia dello Spirito Santo istruito da Francesco Pinamonti. Un binomio più volte proposto al pubblico cittadino ed apprezzato in numerose produzioni del grande repertorio barocco, da Monteverdi a Haendel, Vivaldi e Bach.

Nel cast di livello internazionale, formato da voci specializzate nel Barocco e Settecento italiano, spicca, nel ruolo di Orfeo, il nome di Vivica Genaux, mezzosoprano di coloratura statunitense celebre per la sua interpretazione dei ruoli rossiniani, per la riscoperta di numerosi titoli dell’opera settecentesca e per le sue frequenti collaborazioni con i migliori direttori del panorama Barocco, da René Jacobs a Fabio Biondi, da Francesco Maria Sardelli ad Alan Curtis. Accanto a lei troviamo il soprano Francesca Lombardi Mazzulli nel ruolo di Euridice e il tenore Jan Petryka in quello di Imene.

Consapevole dell’inevitabile confronto con il successo europeo del precedente gluckiano, Bertoni musicò nel 1776 un Orfeo ed Euridice a partire dal medesimo libretto approntato per Christoph Willibald Gluck da Ranieri de’ Calzabigi. Dal punto di vista musicale, Bertoni realizza una sapiente sinergia tra elementi caratterizzanti l’opera seria e buffa italiana e i dettami dell’opera riformata da Gluck e Calzabigi, contro gli abusi del virtuosismo fine a se stesso e a favore della semplicità che preferisse “il linguaggio del cuore, le passioni forti, le situazioni interessanti”. Anche se fu eclissato poi dal precedente gluckiana, L’Orfeo di Bertoni godette di grande successo e di numerose rappresentazioni europee in tutto l’ultimo scorcio del XVIII secolo. Resta a tutti gli effetti un importante veicolo per la diffusione in Italia dei presupposti dell’opera riformata, contribuendo ad essa in larga misura con modalità attente alle attese del pubblico e coniugando con rara perizia passato, presente e avvenire.

L’esecuzione, che si avvale di un’edizione critica trascritta e rivista dal musicologo Iolando Scarpa, sarà trasmessa dal primo canale della Rete radiofonica austriaca ORF/Ö1 nell’ambito di EBU, European Broadcasting Union.

Prezzi da 12 a 32 euro. Per i giovani entro i 30 anni, sconto del 50% sul prezzo del biglietto intero. Ricordiamo inoltre le formule Lirica in famiglia (biglietto a 5 euro per ragazzi sino a 12 anni accompagnati) e Under 18 (10 euro per chi è entro 18 anni). Info: tel. 0532 202675 – http://www.teatrocomunaleferrara.it

Mostra documentaria

Dino Giatti, primo a sinistra

Ha formato per decenni intere generazioni di nuotatori, nella piscina che si trovava alle spalle delle scuole elementari di Bondeno. Oggi (sabato 22 febbraio) si inaugura una mostra lui dedicata: il maestro di nuoto Armando Bononi entra così definitivamente nell’immaginario collettivo. Con una serie di foto inedite e documenti che lo riguardano, nella mostra dal titolo: “Armando Bononi. La figura e l’opera”, aperta alla Società Operaia di viale Repubblica, con la partecipazione fattiva del Comune e della Fotottica Grechi. La mostra sarà aperta alle 10,30 e successivamente visitabile da quest’ora fino alle 12,30 e dalle 15 alle 19 nei festivi e pre-festivi; e nelle giornate feriali di lunedì, mercoledì e venerdì a partire dalle 15.

Galleria civica di Modena

FOTOGIORNALISMO E REPORTAGE. IMMAGINI DALLA COLLEZIONE DELLA GALLERIA CIVICA DI MODENA

L’INFORMALE IN ITALIA. OPERE SU CARTA DALLA COLLEZIONE DELLA GALLERIA CIVICA DI MODENA

VISITE GUIDATE GRATUITE

domenica 23 febbraio alle 11.00 e sabato 8 marzo alle 15.30, Palazzo Santa Margherita, corso Canalgrande 103, Modena

Due le visite guidate gratuite alle nuove mostre della Galleria civica di Modena a cura dello staff curatoriale. Per partecipare è sufficiente presentarsi al bookshop di Palazzo Santa Margherita domenica 23 febbraio alle 11.00 oppure sabato 8 marzo alle 15.30.
Organizzate e coprodotte dalla Galleria civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, allestite rispettivamente in sala grande e nelle sale superiori di Palazzo Santa Margherita, le mostre presentano: la prima, una significativa selezione di opere dalla raccolta di fotografia con un progetto incentrato sul fotogiornalismo e sul reportage; la seconda, più di cento disegni e incisioni dei massimi esponenti dell’Informale italiano in un arco cronologico compreso fra la metà degli anni Quaranta e la fine degli anni Sessanta selezionati dal patrimonio della galleria.

Curata da Silvia Ferrari, la mostra sul reportage considera la fotografia dal punto di vista del suo potenziale documentario e di testimonianza ed è l’occasione per mostrare la ricchezza del genere nella collezione museale. Per la prima volta sono esposte tutte insieme fotografie che illustrano momenti storici diversi di cui sono stati protagonisti fra gli altri Che Guevara, Fidel Castro, Konrad Adenauer, Bill Clinton e Nelson Mandela, oppure che documentano episodi cruciali, conflitti, viaggi, esplorazioni e indagini sociali come le drammatiche vicende del Cile durante la dittatura di Pinochet, la rivoluzione ungherese del ’56, la strage dei Watussi in Burundi nel ’64, la caduta del muro di Berlino.

Curata da Marco Pierini, la mostra sull’Informale presenta una sala dedicata alla grafica di Alberto Burri, una a Lucio Fontana, oltre a numerose testimonianze degli esordi, di stampo chiaramente informale, di artisti che nella fase matura del loro cammino seguirono strade diverse come Vasco Bendini, Concetto Pozzati e Claudio Verna. Tra gli artisti presenti in mostra si ricordano: Carla Accardi, Afro, Vasco Bendini, Annibale Biglione, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi, Mino Ceretti, Piero Dorazio, Lucio Fontana, Pinot Gallizio, Virgilio Guidi, Bice Lazzari, Leoncillo, Mario Nanni, Gastone Novelli, Cesare Peverelli, Concetto Pozzati, Bepi Romagnoni, Antonio Sanfilippo, Emilio Scanavino, Tancredi, Giulio Turcato, Emilio Vedova, Claudio Verna, Giuseppe Zigaina.

Dai Concerti dipinti in Palazzo Poggi a Caravaggio

«Quella miracolosa musica…»
Sabato 22 febbraio 2014, ore 17.30

Museo di Palazzo Poggi
e Sala di Ulisse

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Conferenza di Sonia Cavicchioli
I giovani eleganti immortalati dalla pittura sulle pareti di Palazzo Poggi sono testimonianza di uno dei passatempi favoriti dell’aristocrazia del Cinquecento: fare musica insieme. Con un itinerario pittorico che da Bologna porta fra l’altro alle corti di Mantova e Ferrara, la conferenza documenta il significato profondo di questa pratica, e mostra che ad essa sono riconducibili anche i celebri Musici e il Suonatore di liuto dipinti da Caravaggio.

Visita guidata ai dipinti murali di Palazzo Poggi a cura di Marienrica Caravita

Concerto al Museo a cura del Conservatorio G.B. Martini (Angela Troilo, canto; Camilla Marabini, Claudia Vatalaro, flauto dolce; Flora Saki Giordani, clavicembalo)

Programma
J. C. Schickhardt (1680 – 1762)
Triosonata in mi minore
(Allemanda – Bourée – Menuet)

J. S. Bach (1685 – 1750)
Preludio e fuga in do minore
(dal I volume del Clavicembalo ben temperato)

G. Fr. Händel  (1685 – 1759)
dall’ “Agrippina”
Aria “Vaghe fonti che mormorando”

G. Sammartini (1695 – 1750)
dalla Sonata I
(Adagio – Allegro)

J. S. Bach (1685 – 1750)
Dal “Magnificat”
Esurientes

 

 

Per informazioni:   tel. 051 2099610 – museopoggi.info@unibo.it
 

MUSEO DI PALAZZO POGGI

Alma Mater Studiorum – Università di Bologna

Museo di Palazzo Poggi

Via Zamboni 33 – I – 40126 Bologna (BO)

Tel. + 39 051 2099398 – Fax. +39 051 2099402

http://www.museopalazzopoggi.unibo.it

La grande guerra-Centenario

venerdì 21 febbraio ore 17 – LA GRANDE GUERRA E IL NOVECENTO EUROPEO

Maura Franchi, sociologa, Università di Parma – IL TEMPO E LO SPAZIO: LA PERCEZIONE DEL MONDO ALLA VIGILIA DELLA GRANDE GUERRA
I termini con cui parliamo del tempo e dello spazio esprimono un’idea del mondo e un’antropologia della vita quotidiana. Nel periodo che precede il primo conflitto mondiale, una serie di elementi, di scoperte scientifiche e di applicazioni tecniche contribuiscono a rompere i vincoli spazio/temporali che avevano prima regolato i ritmi della vita nei secoli precedenti.
Le tecnologie che si affermano all’inizio del Novecento hanno una forte influenza sull’immaginario sociale. Un esempio emblematico è rappresentato dal cinema. L’elemento in comune è la loro capacità di allargare i confini del mondo e di “manipolare” il tempo. Si diffonde una sorta di psicologia della velocità e del controllo del tempo che rende vita un orizzonte di possibilità aperte.
A cura di Istituto Gramsci di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara