Anche quest’anno Finale Emilia presenta un ricco cartellone di proposte cinematografiche per adulti (il lunedì), centrato sul nuovo cinema italiano, e per ragazzi (il giovedì ). Le proiezioni sono ad ingresso libero e si terranno alle 21,30 nel chiostro del Seminario (piazzale Don Bosco).
Giovedì 14 luglio Il Regno di Ga ‘Hole. La leggenda dei guardiani di Zack Snyder (Australia/Usa 2010);
Lunedì 18 luglio Noi credevamo di Marco Martone (Italia 2010);
Giovedì 21 luglio Cronache di Narnia. Il viaggio del veliero di Michael Apted (GB 2010);
Lunedì 25 luglio Una sconfinata giovinezza di Pupi Avati (Italia 2010);
Giovedì 28 luglio L’Orso Yoghi di Eric Brevig (Nuova Zelanda, Usa 2010);
Lunedì 1 agosto La bellezza del somaro di Sergio Castellitto ( Italia 2010)
Giovedì 4 agosto Rapunzel. L’intreccio della torre di N.Greno/B.Howard
(Usa 2010)
Lunedì 8 agosto Sorelle mai di Marco Bellocchio (Italia 2010)
Giovedì 11 agosto Che bella giornata di Gennaro Nunziante (Italia 2011)
Giovedì 18 agosto Benvenuti al Sud di Luca Miniero (Italia 2010)
Lunedì 22 agosto Aspettando il Festival Noir: Una vita tranquilla di Claudio Cupellini (Italia 2011)

Il Consiglio Comunale del 28 giugno ha voluto commemorare la figura di Roberto (per tutti Berto) Ferraresi, deceduto il 19 giugno all’età di 85 anni. Un uomo di cultura e del fare insieme, generoso e di grande determinazione, capace di grandi imprese tutte volte a donare al suo paese, al suo Finale frammenti di memoria storica che ora fanno parte dei Musei civici o che sono diventati patrimonio collettivo attraverso le numerose mostre che ha realizzato insieme agli amici e collaboratori del Carc prima e poi del Gruppo R6J6.
La sua grandezza è il frutto di una grande umiltà, un lavoro paziente e lontano dalle luci della ribalta, un cuore generoso che gioiva ogni volta che le sale del Castello o il Museo del Territorio si riempivano di studenti o delegazioni o gruppi ai quali trasmetteva la sua profonda conoscenza e la sua grande passione che lo hanno sostenuto in più di mezzo secolo di impegno costante e disinteressato.
Hanno voluto ricordarlo il Presidente del Consiglio Michele Scacchetti, il sindaco Fernando Ferioli, l’Assessore alla cultura Massimiliano Righini e diversi consiglieri. Di seguito riportiamo l’intervento del Presidente del Consiglio Comunale Michele Scacchetti.
«Berto era per me prima di tutto un amico – ha esordito il Presidente Michele Scacchetti – un amico con il quale ho condiviso trent’anni di vita associativa, dalla nascita dell’R6J6 ad oggi.
La caratteristica che più colpiva di Berto era la capacità di entusiasmarsi di fronte alle cose, un approccio tipico dei bambini che purtroppo con il tempo si tende a perdere. Ma non per lui: a 85 anni aveva conservato lo stesso spirito, lo stesso entusiasmo, la stessa curiosità, la stessa spinta utopica dei bambini. E i bambini li amava, li stupiva e li interessava quando li guidava alle visite scolastiche ai Musei o quando, ultimamente, li accompagnava tutte le mattine alle elementari con il Piedibus e la sua voce inconfondibile riecheggiava per via Ventura.
Berto, l’uomo del fare, che gettava il cuore oltre la siepe, come quando, nel magico periodo vissuto all’interno della chiesa di San Francesco, maturò l’idea che sembrava più grande di noi di costruire il plastico di via Trento Trieste quando ancora coincideva con l’alveo del fiume Panaro. Nella navata centrale della chiesa, in pochi mesi prese corpo quell’opera meravigliosa che ora fa bella mostra si sé nel Museo del Territorio.
Berto che amava la montagna, le palestre di roccia della Pietra di Bismantova e di Mori, le arrampicate in vetta dalla Grigna alle Dolomiti ampezzane, dove la passione si univa alla ricerca di minerali, la montagna vissuta e trasmessa sempre come scuola di vita.
Berto e la passione enorme per la ricerca paleontologica e archeologica: la spedizione annuale in Germania a cercare fossili, gli scavi sul territorio alla scoperta di siti di età terramaricola o romana o nel mastio, nei sotterranei e nei pozzi del Castello alla ricerca di ceramiche o quant’altro, reperti che ora formano le collezioni del Museo, una sua creatura, la sua creatura, comprese vetrine e pannelli costruiti con gli onnipresenti attrezzi da falegname.
Berto, l’uomo di cultura, dei tanti eventi e delle tante mostre realizzate, ma anche custode e creatore di opere immateriali, cultore della nostra memoria, del nostro dialetto e poeta dialettale egli stesso.
Berto del Premio San Zenone, conferito a lui e al Gruppo R6J6, in Teatro il 7 dicembre 2009, che egli ha ricevuto con la modestia abituale, esaltando l’importante e indispensabile lavoro degli amici: “Da soli non si realizza niente, il merito è sempre del gruppo”, diceva.
Il destino ci ha concesso la fortuna di essere stati quasi contemporanei di un uomo straordinario – non ne nascono spesso – e quando purtroppo muoiono non se ne vanno mai del tutto. Lo ricorderemo e lo riconosceremo anche in questa stanza nella bandiera del Regno d’Italia che ci ha voluto donare, nella stanza accanto con il lampadario miracolosamente recuperato o al piano terra con la significativa raccolta archeologica collocata nel vano del sottoscala.
Finale Emilia è ricca del patrimonio visibile e invisibile che quest’uomo nel corso della sua vita appassionata ci ha lasciato e credo peraltro doveroso che questa Amministrazione valuti ulteriori azioni di riconoscimento, oltre alla commemorazione di stasera.
Un grazie agli amici che hanno prodotto quel bel pieghevole a ricorda della sua scomparsa, un grazie all’amico di sempre, lo scrittore Giuseppe Pederiali, che ha voluto dedicargli il suo saluto dalle colonne del Resto del Carlino, un grazie ai famigliari qui presenti, un grazie agli amici dell’R6J6, un grazie a tutti quelli che gli hanno voluto bene. E un grazie di cuore soprattutto a Berto, che ha speso la propria vita a cercare di rendere migliore la nostra.»