Raccolto in un volume un interessante ricerca a sei mani raccolta nel volume “Le Rocche di Finale in età Estense”, che sarà presentato al pubblico sabato 30 maggio alle ore 16.00 nella Sala del Consiglio in Municipio. L’idea del volume è venuta a Massimiliano Righini, uno degli autori, nell’ambito delle celebrazioni del Millennio, che vede nel Castello delle Rocche il simbolo stesso di Finale Emilia.
Realizzato in collaborazione con il Gruppo Studi Bassa Modenese, con la collaborazione diretta di Mauro Calzolari, dell’Università di Ferrara e autore di “L’abitato e le rocche di Finale dal XIV al XVI secolo: il contributo delle fonti scritte”; e di Gian Luca Tusini, dell’Università di Bologna, che ha condotto la sua ricerca sulle “Testimonianza d’arte e di vita quotidiana nelle rocche di Finale”.
Massimiliano Righini, vicepresidente del CERS (Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche), ha trattato invece un tema del quale è diventato un riconosciuto esperto in campo nazionale: “Le Rocche e le fortificazioni del Finale dal XIV al XVI secolo: aspetti militari”.
Alla presentazione ci sarà il saluto del sindaco Raimondo Soragni e dell’assessore alla cultura Fernando Ferioli. Marco Poletti, presidente del Gruppo Studi Bassa Modenese, interviene sul contributo che gli studiosi di storia locale hanno dato alla realizzazione di questo progetto.
Il libro si avvale della prestigioso intervento di Aldo Sitta, dell’Università di Pavia e autore della presentazione, uno dei massimi esperti di fortificazioni altomedioevali.
La ricerca è stata effettuata negli archivi di Modena, Ferrara e Bologna, oltre all’archivio storico di Finale Emilia.
Novità importanti vengono presentate in questa pubblicazione, di ben 280 pagine, sugli apparati protettivi e sulle strutture difensive della città.
Info: Ufficio Cultura 0535.788179, cultura@comunefinale.net; Massimiliano Righini: 339.4821533, massimilianorighini@tiscali.it.
Mese: Maggio 2009
Spazi verdi
L’Istituto Superiore di Bondeno, oltre al grande giardino esterno, ne ha uno piccolo interno, ben visibile dai corridoi che si snodano all’interno della scuola.
Grazie agli alunni che hanno partecipato al Progetto Creatività è diventato un vero “Giardino dei sogni”. Trasformare quel luogo triste e grigio è stata un’esperienza motivante, rilassante ed entusiasmante!
Prima…
Serata futurista a Finale Emilia
Il Futurismo ebbe tra i suoi più importanti esponenti anche il finalese Piero Gigli, alias Jamar 14, pseudonimo con cui era solito firmare le proprie opere e che era originato dall’acronimo del nome della madre (Maria), abbinato alla data della nascita (14 maggio 1897), ma anche – come ricorda nei suoi appunti – della rinascita: era il 14 maggio 1917, quando seppe che si sarebbe salvato dalle ferite riportate in un assalto a trincee nemiche, durante la Prima Guerra Mondiale.
E’ proprio per ricordare il poeta concittadino, che il circolo CARC propone per sabato 23 maggio, alle ore 17.00, presso i Giardini dell’ex Scuola Materna di via Oberdan, una Serata Futurista.
Diaproiezioni a Sant'Agostino
Marc Quinn a Verona
DIZZY GILLESPIE ALL STARS BAND
Dizzy Gillespie Band
Il Cento Jazz Club ed il Comune di Cento – Assessorato alla Cultura, presentano il concerto
Dizzy Gillespie All Stars Band – Le stelle della Storia del Jazz, lunedì 25 maggio 2009, alle ore 21.15, in Auditorium "C. Govoni del Centro" Polifunzionale Pandurera.
Numerologia taoista
In preparazione della Settimana della Scienza 2009, che avrà come tema l’astronomia e l’astrologia, nel cui ambito sarà organizzato anche un seminario sulla Numerologia Cinese
quale strumento utile nei rapporti interpersonali e nella conoscenza di sé e dell’altro
La S.V. è gentilmente invitata alla conferenza di
Il giocattolo
Cena con delitto al Ristorante Zuccherificio di Massa Finalese.
Cena con delitto al Ristorante Zuccherificio di Massa Finalese.
Situato tra il capoluogo, Finale Emilia, e la popolosa frazione di Massa Finalese, l’ormai storico "Ristorante Zuccherificio" – il locale ha abbondantemente superato i cinquant’anni di vita, sempre con la stessa gestione familiare – ospita sabato 16 maggio, alle ore 20.30, la compagnia teatrale Anubi Squaw che, tra una portata e l’altra, metterà in scena "Scarpe Diem. Omicidio nell’antica Roma", giallo brillante in tre atti di Michele Cremonini Bianchi.
Un thriller mozzafiato, dall’antipasto al dolce, che vedrà i commensali, divisi in squadre, chiamati a indagare sull’assassinio messo in scena poco prima.
Saranno proprio gli ospiti ai tavoli del ristorante a trasformarsi in detective per una notte, studiando gli indizi, esaminando le prove, fino ad azzardare la soluzione dell’enigma e a formulare la propria accusa.
Il tavolo che sarà capace di incastrare l’assassino risulterà il vincitore della serata.
La trama ci porta a Roma, nell’anno 27 avanti Cristo, dove il Senatore Cassio Flavio Fregnone: è tiranneggiato dalla moglie, tartassato dalla figlia viziata, manovrato dall’amante e ricattato dalla schiava.
Una vita complicata, segnata da un terribile segreto che potrebbe compromettere la sua carriera politica, ma a governare l’esistenza del Senatore Cassio Flavio, ci prova la temibile moglie Bruta Augusta, finché qualcuno la ucciderà.
Chi sarà stato?
La soluzione dell’enigma toccherà ad un improbabile "protopoliziotto" ed al suo singolare assistente, con l’ausilio degli dei o meglio degli ospiti del Ristorante: ogni tavolo infatti sarà identificato con il nome di un dio dell’epoca romana.
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Garibaldi a Finale Emilia
Garibaldi e dintorni: una mostra per ricordare
il passaggio a Finale dell’Eroe dei Due Mondi
Grazie al lavoro di Biblioteca Comunale e Gruppo R6J6, vengono esposti documenti, lettere, sculture e dipinti che testimoniano il legame tra la città e il grande condottiero
Era il 6 settembre del 1859 – giusto centocinquant’anni fa – quando Giuseppe Garibaldi sostò a Finale per raccogliere volontari desiderosi di seguirlo nelle sue avventure militari.
Da poco più di un mese – amareggiato per le clausole dell’Armistizio di Villafranca dell’11 luglio, con cui si era conclusa la Seconda Guerra d’Indipendenza – aveva chiesto al Re Vittorio Emanuele II di venire esonerato dal comando del Corpo volontario dei Cacciatori delle Alpi (alla cui guida era dal 17 marzo 1859, quando venne costituito con Decreto Reale) e di essere trasferito all’Esercito dell’Italia Centrale. Proprio il giorno successivo alla sosta a Finale – il 7 settembre 1859 – i suoi Cacciatori delle Alpi venivano incorporati nell’esercito sardo, nella "Brigata Cacciatori delle Alpi" suddivisa in due reggimenti.
Un passaggio breve, quello finalese, per l’Eroe dei Due Mondi, capitato però in un periodo di grande fermento – il 13 giugno 1859 una sollevazione popolare aveva indotto il Duca Francesco V ad abbandonare Modena ed era stato costituito un governo provvisorio filopiemontese. L’11 marzo 1860, poi, si sarebbe svolto il plebiscito per l’annessione al Piemonte di tutta l’Emilia. Il 6 maggio 1860, infine, doveva partire da Quarto la spedizione dei Mille – ma destinato a lasciare il segno nei cuori e nei destini di molti cittadini.
Un legame che la mostra "Garibaldi e dintorni" – curata dalla Biblioteca Comunale di Finale, con il prezioso apporto del Gruppo R6J6 – pone bene in evidenza. Oltre al ricordo dell’episodio, infatti, l’esposizione propone una serie di lettere che Garibaldi indirizzò alla Società Democratica Finalese, che lo aveva proclamato suo presidente onorario.
Vi sono poi ricordi e oggetti appartenuti ad alcuni garibaldini finalesi, come Luigi Ferraresi, Giuseppe Sadoletti ed Enrico Cattabriga. Curiosa, inoltre, la serie di monete della zecca di Fez in Marocco donate al Comune di Finale. Una curiosità facilmente spiegabile: a fondare la zecca fu un garibaldino finalese, Gregorio
Bregoli, inizialmente inviato in Marocco per allestire una fabbrica di armi che però si rivelò troppo costosa. Tanto che si dedicò al conio delle monete, i cui primi esemplari – una volta ritornato in patria – Bregoli si premurò di far avere all’amministrazione della sua città d’origine. Tra i garibaldini finalesi, va ricordato anche Ciarapanela, il pittore Celeste Barberini, del quale possono essere osservate due opere provenienti da collezioni private.
Il percorso espositivo prosegue ancora con documenti ufficiali e oggetti relativi alla commemorazione della morte di Garibaldi, il bando di concorso e i disegni progettuali per il monumento a lui dedicato posto in piazza IV Novembre, la prima tabella in marmo indicante "Piazza Garibaldi" che gli venne dedicata quando era ancora in vita, due opere scultoree in legno realizzate dall’intagliatore finalese Luigi Scaglioni e una bandiera tricolore probabilmente tra le più antiche ancora esistenti.
La mostra, ospitata nei locali del Museo Civico, all’interno del Castello delle Rocche, resterà aperta fino al prossimo 31 maggio.