“Ora che Mussolini, mi sono chiesto, è stato finalmente sdoganato dall’attualità e collocato nella storia, mi sarà consentito di parlare di lui in maniera asettica, come si parla di Cavour, di Crispi o di Giolitti? Mi sarà concesso di dire che Benito Mussolini, nel bene e nel male, fu un grande rivoluzionario, un grande politico, un grande statista? Che nessun italiano, prima e dopo di lui, ha mai suscitato tanto entusiasmo, tanto isterismo, tanto patriottismo e tanto dolore? Che nessun italiano è stato più amato e più odiato di lui? Che nessun italiano ha lasciato dietro di sé tanto rimpianto, tanto odio, tanta rovina?”
Con queste parole, del giornalista e storico Arrigo Petacco, si apre il volume Mussolini ritrovato. Storia di una collezione proibita, che svela per la prima volta ai lettori opere d’arte e cimeli storici appartenuti un tempo a collezionisti privati – primo su tutti lo storiografo fiumano Duilio Susmel -, oggi confluiti in un’unica grande collezione privata appartenente a Giulio Bargellini, fondatore del museo MAGI900 a Pieve di Cento.
Il nucleo originario della collezione, costituito dalle opere recuperate da Susmel, che le salvò dalla reazione scatenatasi in seguito alla caduta del regime fascista, è andato via via arricchendosi: anno dopo anno è cresciuto il numero dei busti, delle sculture, dei bassorilievi, dei medaglioni, dei dipinti, dei disegni, delle incisioni e delle litografie, che raffiguravano il Duce nelle più svariate pose e abbigliamenti. Una straordinaria galleria iconografica mussoliniana che aveva contribuito negli anni ad alimentarne il mito possente: il capo rivoluzionario, l’astro nascente del quadro politico nazionale, lo sportivo, il lavoratore instancabile, poi il Capo e Duce, l’uomo della gente comune, il giustiziere per conto del popolo.
Il volume vuole rendere omaggio alla figura di Duilio Susmel, alla sua passione e alla sua collezione. Una raccolta particolare, questa, perché accanto a nomi significativi dell’arte di quel periodo – Mario Sironi, Francesco Messina, Pietro Canonica – annovera anche artigiani e dilettanti, monete e oggetti vari recuperati con pazienza maniacale, nella consapevolezza di raccontare un pezzo di storia del nostro paese.
Circa trecento opere ci regalano uno scorcio inedito su Mussolini, ma soprattutto ci raccontano di tutti coloro che di questo protagonista della Storia si sono in vario modo occupati: tra tutti, appunto, Duilio Susmel. Il merito è di Giulio Bargellini, collezionista e “folle mecenate, a cui va il merito di avere tolto dall’ombra e riportato alla luce le testimonianze di un italiano che, nel bene o nel male, non sarà mai cancellato dalla storia”.
http://www.museobargellini.com
Pieve di Cento (BO)