Dal blog di Simone Lodi (http://simonelodi.blog.excite.it/permalink/504789) consiglio di leggere l’articolo citato che bene esprime l’attuale stato delle cose: un paese in coma profondo, preda di scelte economiche che cadono dall’alto e in cui qualsiasi iniziativa o viene ignorata dai più o contestata dai pochi in cerca di facile notorietà.
Semplicistico è il pensare che la gioventù basti a risolvere tutto (non c’è riuscito il ’68 , figuriamoci adesso!).
A mio parere ci manca qualcosa, che, per fortuna, altrove esiste ancora: leggo che a Rovereto si comincia venerdì 14 dicembre con il convegno "Cultura, innovazione e sviluppo", organizzato da tsm-Trentino School of Management, con cui il Mart ha, dalla sua apertura, intrapreso un progetto di formazione comune. Nella Sala Conferenze del museo il dibattito sarà incentrato sui temi del ruolo delle politiche culturali in un contesto territoriale, e sui suoi possibili sviluppi.
Quando mai da noi negli ultimi anni (10? 20?) si è fatto qualcosa del genere
(che non fosse per pura propaganda pre-elettorale)?
Come recita lo slogan nel sito (www.mart.tn.it): c’è vita su Mart!
Ringrazio per la citazione del post dal mio blog. Condivido anche il fatto che non sono sufficienti le giovani generazione per modificare lo stato della arte nella comunità matildea.Serve un patto tra le generazioni. Serve altresì che certi soggetti si facciano da parte. Personaggi assolutamente inadeguati che francamente hanno già avuto modo di dare prova di sè, negli anni passati. E di cui non si hanno ricordi particolarmente positivi.E’ necessario invece, che si facciano avanti facce nuove. Gente concreta che ha veramente a cuore il futuro (ed il presente) della comunità locale. Gente che vuole fare qualcosa per cambiare in meglio Bondeno e le sue genti. E non persone che ambiscono solamente ad una poltrona o ad un pò di potere. Si intravedono già personaggi che, con presunzione ed ignoranza, ritengono sia giunto il loro momento. Speriamo, e lavoriamo, affinchè il futuro di Bondeno vada in buone mani. Che la comunità sia messa nelle condizioni di essere gestita da persone degne e non da rancorosi o arrivisti. Sfida ardua!
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