La mobilità sociale rallenta nel nostro paese, fino a una stasi incipiente. Tutta la mobilità che c?è stata negli ultimi trent?anni ha prodotto sostanzialmente una dilatazione a dismisura del ceto medio, che costituisce la destinazione quasi esclusiva della mobilità ascendente delle classi operaie o nella quale si precipita quando la classe borghese superiore non ha tutelato a sufficienza la posizione. Ma essendo stata una mobilità basata più che altro sull?accesso allargato ai consumi si tratta per lo più di una mobilità apparente. L?unica classe che sembra essere riuscita a tutelare bene la posizione delle generazioni successive è quella borghese imprenditoriale; mentre non può dirsi lo stesso per la classe borghese professionale e per quella intellettuale, i cui figli molto spesso hanno conosciuto processi di mobilità discendente.
Il tipo prevalente di mobilità in ascesa ha riguardato il 21,9% degli italiani occupati ed è consistita di fatto nella ?cetomedizzazione? di coloro che si sono innalzati rispetto alla collocazione professionale dei padri operai; si tratta dunque di una mobilità sospinta in gran parte da quella trasformazione strutturale che ha visto dirottarsi una quota importante delle energie produttive dall?industria al terziario.
Il 40,8% degli occupati è immobile, poiché si colloca nella stessa classe occupazionale del padre, la quota più consistente di questo segmento è rappresentata dal 20,6% degli occupati che restano fermi nella classe operaia.
Vi è poi una quota di lavoratori, pari al 12,2%, che hanno effettuato una mobilità a corto raggio, sostanzialmente di tipo orizzontale spostandosi all?interno delle varie classi intermedie, piccola borghesia urbana, agricola e classe media impiegatizia.
La mobilità discendente ha riguardato il 15,3% dei lavoratori, per il 10,2% figli delle classi intermedie oggi nella classe operaia, e per il 5,1% figli di borghesi defluiti nelle classi intermedie.
E? soprattutto nella forte differenziazione dell?accesso alle opportunità formative che probabilmente si sostanzia l?elemento più concreto di scarsa mobilità sociale. La possibilità di accedere agli studi universitari rimane appannaggio quasi esclusivo delle classi più elevate: sono studenti il 18,1% dei maggiorenni figli della borghesia contro il 4,1% dei figli della classe operaia. E questi dunque si trovano a dover affrontare una serie di ostacoli preliminari anche solo per poter provare ad investire le loro risorse e le loro capacità in un?aspirazione di scalata sociale.
Riferimenti: Un?Italia articolata per ceti
Mese: novembre 2006
Tempo reale
Paese di terra, terra di cani
Paese di terra e di polvere
Paese di pecore e pescecani
E fuoco sotto la cenere
Dentro le stanze del Potere l’Autorità
Va a tavola con l’Anarchia
Mentre il ritratto della Verità si sta squagliando
E la vernice va via
E il Pubblico spera che tutto ritorni com’era
Che sia solo un fatto di Tecnologia
E sotto gli occhi della Fraternità
La Libertà con un chiodo tortura la Democrazia
Paese di terra terra di fumo
Paese di figli di donne di strada
E dove se rubi non muore nessuno
E dove il crimine paga
C’è un segno di gesso per terra
E la gente che sta a guardare
Qualcuno che accusa qualcuno
Pero lo ha visto solamente passare
E nessuno ricorda la faccia del boia
E un ricordo spiacevole
E resta soltanto quel segno di gesso per terra
Però non c’è nessun colpevole
Paese di zucchero, terra di miele
Paese di terra di acqua e di grano
Paese di crescita in tempo reale
E piani urbanistici sotto al vulcano
Paese di ricchi e di esuberi
E tasse pagate dai poveri
E pane che cresce sugli alberi
E macchine in fila nel sole
Paese di banche di treni di aerei di navi che esplodono
Ancora in cerca d’autore
Paese di uomini tutti d’un pezzo
Che tutti hanno un prezzo
E niente c’ha valore
Paese di terra terra di sale
E valle senza più lacrime
Giardino d’Europa, stella e stivale
Papaveri e vipere e papere
Dov’è finita la tua dolcezza famosa tanto tempo fa
E chiusa a chiave dentro la tristezza
Dei buchi neri delle tue citta
Chissà se davvero esisteva una volta o se era una favola
O se tornerà
E pero se potessi rinascere ancora
Preferirei non rinascere qua
“Se lui che ha raggiunto qui fama e successo è giunto a queste conclusioni, come mai l’Italia non si spopola? Probabilmente gli altri non possono o non pensano…”
Riferimenti: Francesco de Gregori- Pezzi – 2005
Giovani e violenza
Sembra che i media abbiano deciso che questo è il leitmotiv del momento, ci adeguiamo riportando un interessante commento all’articolo di Bondeno.com linkato sotto:
“Ho già trattato della violenza giovanile (c.d. bullismo) postando i fatti degli ultimi giorni sul forum dell’azione cattolica giovani di Ferrara. Avendo solo 20 anni, ho vissuto in maniera diretta questi fenomeni nella mia esperienza alle scuole superiori. Devo darti ragione in quasi tutto, tranne sull’eccezionalità di questi eventi. Purtroppo fatti disdicevoli più o meno gravi sono all’ordine del giorno, perché anche a causa dell’induzione a valutazioni sociali prefabbricate da parte dai mass media, ci accorgiamo della mancata coscienza dei limiti, tra ciò che è divertimento e ciò che è dannoso. Quello che è venuto alla luce del sole nelle ultime settimane, non è altro che un po’ di vapore uscito da una pentola a pressione. Se andiamo a togliere il coperchio, incontriamo un profondo disagio giovanile, costituito da tanti fattori, dei quali la televisione è una causa, ma anche una rappresentazione del giovane italiano: cioè la televisone induce a determinati gusti e comportamenti, ma allo stesso tempo dà una determinata offerta in conseguenza della domanda del pubblico, al fine non di educare, ma di ottenere ascolti. Così, valutandone il fine, si comprende che la televisione modella e si lascia modellare dai telespettatori. Il mio tempo davanti a lei è di 30 min. al giorno, distribuiti fra vari telegiornali. Quindi non solo televisione, ma educazione in generale e rapporti sociali: genitori, scuola, istituzioni ed amicizie contribuiscono alla formazione di una persona. Penso sia limitato e limitante ricondurre tutte le responsabilità ai mass media. Sono sempre più i genitori che trascurano i figli da un punto di vista affettivo ed educativo, a volte con delle situazioni familiari che non aiutano. A scuola vi sono spesso insegnanti che hanno loro stessi bisogno di crescere come persone o sono cattivi educatori, valutati poco per le loro caratteristiche umane, ma molto per le competenze scolastico/didattiche della materia che insegnano. Le istituzioni, che sembrano insegnare che la strada giusta sia l’inerzia, il non farsi carico delle proprie responsabilità, anzi che meno si fa, meglio si è e si sta. Le amicizie, che già in questo turbinio di problemi, contribuiscono ad intersecare e condensare queste situazini difficili, con un conseguente aumento di disagio, e l’amplificazione di attegiamenti negativi. Ho cercato di fare una panoramica, ma la questione è molto complessa, ed ogni parentesi aperta e un altro discorso a sé stante. Da parte mia cerco di stare sempre vicino alle persone e ai ragazzi della mia età e più giovani di me, nei vari ambiti in cui li incontro. Mostrarsi diverso dalla maggior parte è un ottimo modo, per fare vedere, intanto, che c’è un’alternativa per vivere meglio. Livio”
Questo intervento chiama in causa i genitori (cui non viene rilasciato un diploma per esserlo), ma che sono essi stessi coinvolti nel flusso mass-mediatico per cui il problema si sposta ma non si risolve…
Riferimenti: Reality e cronaca
Lavorare stanca
Mi capita spesso di pensare che l’attuale stile di vita occidentale assomigli alla corsa di un criceto nella ruota della sua gabbia; evidentemente l’idea non è nuova: infatti, cercando su Internet, ho trovato l’immagine che riporto sotto col link ad un articolo che può essere oggetto di discussione.
Le conclusioni, che l’autore riassume nell’applicazione principio delle sei R : Ridurre, Recuperare, Rigenerare, Riutilizzare, Riparare, Rispettare, anche se in linea di massima condivisibili, finiscono col far ricadere le responsabilità unicamente sull’individuo (che invece le scelte le subisce) e insospettiscono perché (esattamente come è successo con la ecologia o con la beneficienza) finiscono col diventare l’ennesimo affare per operazioni industriali in cui materia prima è fornita dal lavoro volontario del singolo e i profitti vanno ai soliti noti.
Riferimenti: consapevolezza.it
http://www.italiangraffiati.com/
“Benvenuto su Italian Graffiati
In diretta live da Montréal (Québec)
Canada, per tutti gli italiani nel mondo trasmettiamo le piu’ belle selezioni musicali dei favolosi anni ’60 e ’70.
La grande musica italiana dei primi Festival di Sanremo, i grandi Artisti e Cantautori degli anni ’60 , tutti gli straordinari interpreti degli anni ’70, riproposti nei loro formati originali, vi accompagnano quotidianamente sulle frequenze virtuali di Italian Graffiati.”
Una meritoria iniziativa che abbiamo scoperto di recente, difficile da realizzare in Italia, per cui si può perdonare il graffi(a)ti…
Riferimenti: per i bondenesi nel mondo
Biglietti gratis per il MEI di Faenza
ECCO IL PROGRAMMA
Grandi appuntamenti con il live
I-live al MEI – In Fiera ed al Teatro Masini, porta la tua chiavetta usb.
Noi ci mettiamo la musica!
VENERDI 24 NOVEMBRE – TEATRO MASINI (FAENZA) – ORE 20.30
Gianluca Trovesi e Stefano Bollani, Quintorigo, Cisco, Noa con Solis
Quartet,
Ginevra Di Marco, Gian Maria Testa, Rezophonic, Riserva Moac e altri.
(2 biglietti gratuiti)
SABATO 25 NOVEMBRE – TEATRO MASINI (Faenza) – Ore 20.30
GIANNA NANNINI in Concerto Reading Esclusivo per il Mei 2006
Apre John De Leo
SABATO 25 NOVEMBRE IN FIERA AL MEI 2006 – DALLE ORE 20.30
Piotta & Hip-Hop Mei, Napoli All Stars, Steve Rogers Band, Andrea
Mingardi, Amari,
Baustelle, Circo Fantasma, Maninalto Festival, Way Out Ska Reggae Fest e
tanti altri ancora.
Assalti Frontali, Circuito Mei Fest, Punkadeka Festival, Zero Assoluto e
tanti altri.
(4 biglietti gratuiti)
DOMENICA 26 NOVEMBRE – TEATRO MASINI (FAENZA) – ORE 20.30
Gegè Telesforo, Bugo & Violante Placido, Gang, Virginiana Miller, Tetes de
Bois, Riccardo Sinigallia,
Marco Fabi, Pupo e Capone & Bangt Bungt, Rudy Marra, Cappello a Cilindro e
altri.
(2 biglietti gratuiti)
Siti ufficiali del MEI 2006:
http://www.audiocoop.it
http://www.meiweb.it
Chi desidera i biglietti ci scriva in redazione@bondeno.com
Riferimenti: musica e fumetto
Corso di orientamento al computer
Organizzato da Araba Fenice, parte il 6 novembre alle 21 presso la saletta computer del Centro 2000 (in foto) un corso di orientamento al computer.
Questo corso si propone di dare una risposta alle più comuni domande di un utente alle prime armi; non vuole essere un corso tecnico, ma una guida pratica all’utilizzo critico e consapevole del computer.
Il corso si articola in 5 lezioni di due ore ciascuna, ogni lunedì per massimo 5 partecipanti; data la modularità del corso le lezioni possono essere frequentate anche singolarmente. Gli iscritti riceveranno la tessera 2007 dell’associazione.
Riferimenti: internet service